• DETTI E CONTRADDETTI –AMENITA’ DALLA 32.A DI CAMPIONATO E DINTORNI •

7/4/2008
 

(RENATA SCIELZO) -Ricordavamo W. Zenga da avversario di Maradona e compagni, con quell’antipatico ghigno da vincente dell’Inter dell’89. La storia purtroppo si ripete. L’ex portierone della nazionale sembra avere una discreta fortuna contro il Napoli. All’esordio sulla panchina del Catania, complice un super Vargas in predicato di passare proprio al Napoli, ce ne rifila ben tre. Secco tre a zero contro un Napoli addormentato, ma anche decisamente sfortunato. Ai tre goal del Catania Pocho e soci rispondono con tre pali. Ma nulla di cui meravigliarsi: questo Napoli ci ha abituato a grandi imprese e grandi debacle. Si vince con l’Inter, si perde con il Catania. Magica la serata del S. Paolo, un incubo i pomeriggi in giro per lo stivale. A quando il prossimo posticipo? Forse bisognerà aspettare quello per gioire ai danni della vittima sacrificale di turno. Che sia il Milan? Come dice un recente inno azzurro sarà davvero IL CALORE CHE SOLO IL SAN PAOLO SA ESPRIMERE.
In ogni caso ieri la delusione più grande è venuta dal reparto difensivo, con Gianello che riapre a Iezzo, nonostante la fiducia concessagli da Reja, con Domizzi già in vacanza sulle sponde del Tevere, riva giallorossa, con Cannavaro alle prese con le sue solite cantonate, con un Sanatacroce ridimensionato e tornato umano, troppo umano. Nemmeno un’oncia di quello visto nelle scorse partite. I cubetti di ghiaccio lanciati dal Pocho e causa di un inutile litigio hanno prodotto tali effetti devastanti? O più semplicemente con il raggiungimento della quota salvezza hanno un po' tutti tirato i remi in barca e perso grinta e mordente? I tifosi sono inferociti, quindi che si diano da fare. PAPPEMOLLI.
La domenica di felicità di W. Zenga, interista doc, è proseguita sul campo di Bergamo, dove l’Inter, sospinta da una piccolissima svista arbitrale, trovava il successo che le consentiva di riportarsi a +4 sulla Roma barcollante ma vincente vista contro il Genoa il sabato precedente.
Baby Balotelli metteva a tacere ogni polemica, siglando quel due a zero che faceva dimenticare la svista consumatasi sul goal di Vieira. A Sosa un goal simile contro la Fiorentina, con un appoggio molto meno evidente sulle spalle dell’avversario, fu annullato. MISTERI DELLA FEDE.
In ogni caso Mancini e soci cancellano le speranze della Roma di SCUCETTO. Inutile negarlo, il popolo giallorosso deluso dalla prestazione Champions contro C. Ronaldo e compagni, sperava in un avvicinamento con successiva scucita di scudetto dalle maglie nerazzurre. Dispiace deludere i tifosi giallorossi, ma pare evidente che anche quest’anno non resterà loro che provare a vincere e a portare a casa l’ultimo obiettivo stagionale: la COPPA ITALIA. Rega’, come direbbero nella capitale, CHI SI ACCONTENTA GODE. Aspettiamo mercoledì sera per dire altro, ma dubitiamo seriamente che la Roma senza Totti possa provare a fermare un Manchester molto più in forma di quello che l’anno scorso di questi tempi all’Old Trafford rifilò ai giallorossi le celeberrime 7 pappine. PAZIENZA, ASPETTERETE LA PROSSIMA PER VENDICARVI. Intanto RO-ROO, come lo chiama la stampa inglese, allunga le sue grinfie sul pallone d’oro, e Ibrahimovic sta a guardare. Spocchioso C. Ronaldo e allora Ibrahimovic? Vogliamo essere di parte: vedere Ibrahimovic “accusare” non può che farci piacere. Così impara a fare il gradasso contro gli avversari.
Il Milan torna alla vittoria, caso strano questa coincide con il rientro di Kakà e di un certo SuperPippo. Pato non c’era. Insomma non c’è Pato che tenga: questo Milan ha bisogno degli eroi della vecchia guardia, Kakà e Super Pippo sono GARANZIA DI QUALITA’. Aria di quarto posto per gli uomini di Ancelotti? Si deciderà al derby, in cui c’è da giurarlo, il “romanista” Ancelotti proverà a fare un supersgambetto all’Inter. DA VEDERE.
Sfortunato invece “Nasello” Ranieri con la sua Juve. Non è bastato un supervecchio Alex in formato europei (la lotta tra lui e Cassano si fa sempre più interessante. Chi porterà Donadoni in Austria e Svizzera?) ai bianconeri per portar via punti da Palermo. Amauri, dato in partenza proprio in direzione Torino sponda bianconera, sigla due goal stratosferici nel primo tempo, mandando la Juve negli spogliatoi con un brutto passivo sul groppone e un primo tempo da dimenticare. La vecchia signora tuttavia rientra in campo aggressiva come quella di un tempo e super Alex festeggia il record della 553.a presenza con una doppietta che porta la sua squadra al pareggio - il primo goal è viziato da un fuorigioco, ma queste son quisquilie….- La Juve fa sul serio, scheggia un palo, trova sulla sua strada Fontana travestito da Buffon, sembra sul punto di insaccare la palla e uscire da Palermo con i tre punti, gettando nello sconforto i rosanero. Ma quando tutto sta per finire, ecco che ti arriva un baldo giovane di nome Mattia Cassani, con nessun goal all’attivo in serie A, che da distanza siderale fa partire un tiro che si insacca nell’angolino alto della porta difesa da Buffon. Il calcio è anche questo. Soprattutto questo. Come recita l’adagio: “GOAL SBAGLIATO, GOAL SUBITO”. E l'adagio si conferma più vero che mai. Se Cassani avesse provato quel tiro trenta volte, mai avrebbe fatto goal. MA LA FORTUNA E’ CIECA E LA SFIGA CI VEDE BENISSIMO. Pare incredibile a dirsi, ma una volta tanto ha visto bianconero.
Cassani ha chiuso con il suo goal un weeekend che non ha regalato particolari scossoni, ma tanti bei goal. E per rifarsi gli occhi vedere alla voce VUCINIC. Il 2-0 della Roma è di quelli da far studiare, vedere e rivedere nelle scuole di calcio.
Alla prossima, sperando di dire, contraddire e sorridere. C’è un 5 - 1 da vendicare.
 

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