• DETTI E CONTRADDETTI – AMENITA’ DALLE VACANZE NATALIZIE E DINTORNI •

7/1/2008

(RENATA SCIELZO) - Forse in questo lungo periodo festivo tra panettoni, presepi e parenti da abbracciare, senza calcio giocato e risultati alla tv, tuttavia con pianetazzurro sempre in prima linea, in pochi si sono accorti della nostra mancanza.
Ebbene sì, cari affezionati 25 lettori, il detti e contraddetti, grazie alla comprensione del direttore e della redazione tutta, era andato in vacanza e non certo perché non ci fosse nulla da dire, ridire e contraddire sotto l’albero e dinanzi al presepe.
Una lunga colpevole vacanza, per la quale la redattrice Renata Scielzo, riversava la sua mole di lavoro sulla redazione tutta, e non si curava di dire e contraddire sulle tante cose che non sarebbero andate come dovevano. A cominciare da un derby che metteva fine anticipatamente al campionato, per finire con un campionato che a lungo e del tutto ingiustificatamente si fermava per due settimane.
Per fortuna ci pensava il nostro Giuseppe Palmieri a lanciare i suoi strali, con il suo j’accuse contro l’italico pallone che di una sosta così lunga non aveva affatto bisogno. E perché a gennaio club e calciatori sarebbero e saranno sottoposti ad un inenarrabile tour de force e perché sarebbe stato bello, come dice il nostro Palmieri, santificare le feste tutti insieme dinanzi ad un bel match ad alto tasso di goal.
Così non è stato.
Ma chi siamo noi che scriviamo per dire e contraddire, visto che, in colpevole vacanza, non avremmo diritto di parlare, come e più dei protagonisti dell’italico pallone?
Beh innanzitutto ci siamo tenuti informati e in questo una mano, ci è giunta ancora una volta dalla nostra redazione, sempre sulla notizia, poi vi abbiamo pensato e abbiamo un po’ di chicche da raccontarvi prima di lanciare qualche presunta “bomba” di calciomercato.
E allora cosa vi raccontiamo, cosa sfoderiamo dal cilindro, noi che per 15 giorni ci siamo tenuti lontani dall’italico paese per una vacanza a stelle e strisce?
Innanzittutto avvaloriamo le tesi brillantemente portate avanti dal nostro Palmieri: all’estero si gioca a ridosso delle festività più importanti, a calcio e non solo. Ad esempio negli States si gioca a football, a baseball e soprattutto non va in vacanza l’NBA e voi, nostri adorati lettori, sicuramente saprete che l’NBA per un americano è quasi come per noi il pallone o giù di lì.
2 gennaio, Madison Square Garden: dopo aver brindato a Times Square i newyorkesi sono già nel loro famoso palazzetto a sgolarsi per i loro NYK. Sfortuna vuole che assistano alla prima penosa sconfitta casalinga dell’anno. Ad avere la meglio i Sacramento Kings in un palazzetto che pare sia tra i più brutti d’America, ma che per noi poco avvezzi a cheerladies e majorettes, a effetti sonori e visivi, a un basket spettacolare e spettacolarizzato, è stato un turbinio di emozioni. Per noi e per tutti gli italici che erano lì. Pensate a uno straniero catapultato in uno stadio italiano, in una giornata di quelle buone, senza risse e sconfinamenti, avrebbe un ricordo in più del nostro paese, un’altra cosa da raccontare agli amici e ai nipotini e invece no, dovrà accontentarsi di struffoli e panettone (non che non siano già tanto…).
Ma torniamo a noi, l’NBA dicevamo…ma non solo. Sebbene in vacanza, la nostra passione primaria e fonte di vita non ci ha abbandonati e il pallone nonché il nostro Napoli hanno occupato parecchie delle nostre ore, a cominciare dal viaggio in aereo a finire al passeggio per le strade di Little Italy dove ci siamo messi alla ricerca, ristorante dopo ristorante, degli aficionados del Napoli, di coloro che in serata o nottetempo si collegano ad Internet per sapere come è andata al San Paolo o negli stadi in cui gli uomini di Reja calcano il rettangolo, di coloro che conoscono a menadito le molteplici formazioni schierate da Reja in questi anni, di coloro che anche da tanto lontano seguono le vicende del popolo azzurro.
E allora partiamo dall’aereo. Cosa mai c’entrerà l’aereo con il pallone? E’ presto detto: per voi abbiamo visto nella trasvolata oceanica “La gran final” e la sua visione forse vi aiuterà a capire anche perché il pallone unisce e affascina ad ogni latitudine. Di cosa tratta? Una commedia divertente e piena di gag. Vedetela: in poche parole quanto ingegno può aguzzare il desiderio di assistere ad una finale mundial, nella fattispecie quella del 2002 tra Brasile e Germania. Che si tratti di tuareg in mezzo al deserto, di mongoli nella steppa o di indios nella foresta amazzonica, tutti fanno di tutto per assistere al grande spettacolo del calcio, proprio come tutti, ma proprio tutti i napoletani che vivono e lavorano nella grande mela vorrebbero assistere, sebbene non sempre in tempo reale, alle partite del loro Napoli, tuttavia non sempre è possibile. A Little Italy ci siamo imbattuti in Genny (Gennaro per chi non lo avesse capito, più napoletano di noi e tifoso fin nel midollo, nonostante la pronuncia un po’ americanizzata) che ci ha raccontato di rai sport satellite e dei suoi commenti faziosi, di partite agognate e acquistate su http://www.seriea.tv, di sunti ascoltati e di immagini rubate su FOX Soccer Channel o su gol tv, di telefonate nottetempo a parenti e amici, di sms fino alla scoperta di pianetazzurro e dei suoi aggiornamenti on line.
Insomma avete capito bene. Genny ci ha raccontato di un sito che gli regalava aggiornamenti costanti sulla sua squadra, un sito che proprio noi – ironia della sorte – conoscevamo o qualcosa del genere. Sarà stato il destino? Fatto sta che Genny ci ha regalato tutta la sua gratitudine quando ha scoperto a) che non eravamo semplicemente italiani, ma napoletani b) che “conoscevamo…” anche noi pianetazzurro…
Ci siamo commossi, siamo stati scarrozzati in giro per tutta New York, abbiamo parlato di Napoli e del Napoli, vissuto scene da film e da Carramba che sorpresa, scoprendo ciò che tutti dicono e sanno, ma che non sempre toccano con mano: Napoli è ovunque e non c’è munnezza che tenga. Mentre le immagini su internet di siti web e giornali lanciavano l’allarme munnezza e diossina, Calderoli faceva i suoi proclami leghisti e razzisti contro il nostro dna, dall’altro capo del mondo un newyorkese d’adozione ci accoglieva a braccia aperte, ci diceva che avrebbe voluto rivedere la sua Napoli, il suo cielo, il suo mare, i suoi colori, pure con la munnezza.
E allora? E allora tra una lacrima e un’altra abbiamo pensato che Genny e gli altri napoletani sparsi lungo il pianeta meritano questo ed altro e meritano una città migliore, che non sarà quella delle cartoline, della pizza e del mandolino, ma che sia una città civile, pronta a riaccogliere i suoi figli, a rimboccarsi le maniche e a fare quel che il Napoli con l’aiuto di De Laurentiis è riuscito a fare: risalire e tornare grande.
Per questo motivo rubiamo un po’ di spazio al detti e lanciamo un appello a tutti i napoletani nel mondo che vorranno contribuire ad un’azione per salvare la nostra città. Uniamoci, facciamo sentire la nostra voce, anche su un blog apparentemente solo calciofilo come “voce e’popolo” (trovate il link in homepage), e portiamo avanti le nostre proposte per una Napoli migliore e a dimensione di napoletano, perché noi siamo gente di cuore e gente civile, non gente dal dna “deviato” e da cambiare come reputa un imbecille di nome Calderoli (badasse piuttosto alle sue turbe mentali).
E scusate lo sconfinamento, ma la rabbia in corpo alle dichiarazioni del leghista era davvero troppa.
Torniamo al calcio e poi finalmente ci congediamo (ce l’avete fatta ad arrivare fin qui o avete benedetto le feste che vi avevano liberato dalla nostra ingombrante presenza?). Avevamo promesso notizie di calciomercato, presunte bombe. Eccone qualcuna. Il nostro Napoli, come dichiarato anche dal dg Marino ai microfoni del nostro Michele Caiafa, sembrerebbe contento degli acquisti estivi, tuttavia non sono i bookmakers nè le voci di corridoio ma i fatti a dare in partenza pressoché certa De Zerbi (probabile destinazione Cagliari) e Calaiò (nonostante Marino continui a dichiararlo incedibile). La cessione di De Zerbi sarebbe a titolo definitivo, quella dell’arciere invece si configurerebbe come un prestito, atto a far giocare il calciatore e a fargli ritrovare feeling con la porta. In entrata si parla di un interessamento per Lopez, che qualora dovesse arrivare, andrebbe ad infoltire la schiera degli uruguayani in forza al Napoli. Il ventunenne laterale sinistro è giovane di sicura qualità. Appena liberatosi dai messicani del Tecos vuole tornare in Europa e Napoli sarebbe la destinazione prediletta. Un suo arrivo significherebbe la cessione di uno tra Rullo e Maldonado (e sappiamo già che almeno in un caso non sarebbe una grave perdita…n.d.r.). Poi si seguono altre strade, quali quella del centrocampista argentino Haumada. Ed altre ancora, ma più in vista di giugno. Insomma un mercato senza botti, De Laurentiis e Marino in tempi di “saldi” non vogliono correre il rischio di far accasare a Napoli qualche “bidone”. Era il 7 gennaio 2001 dell’era Corbelli quando a Napoli giunse “O ANIMAL” Edmundo e tutti sappiamo come è andata a finire. Meglio aspettare e per il momento accontentarsi di qualche piccolo rinforzo.
Nomi altisonanti in casa Milan. Drogba lascerebbe il Chelsea a giugno per approdare in rossonero e il pensiero di un trio Kakà, Pato, Drogba fa già tremare le difese avversarie. Il vero sogno tuttavia, neanche tanto segreto dei supporter milanisti, resta il ritorno di Sheva. Data quasi per certa la sostituzione di Dida, dopo i troppi guai combinati in questa stagione. Si vocifera di un possibile scambio Frey – Gilardino e di un interesse per il portiere della Roma Doni, che tuttavia i giallorossi annoverano nella lista degli incedibili. La Juve avrebbe già concluso l’affare Van der Vaart, Beckam d’Olanda con splendida signora al seguito e l’Inter oltre al portoghese Maniche sarebbe su Sissoko, per il quale tuttavia dovrà vedersela con la stessa Juve e con la Fiorentina (ma l’affare dovrebbe concludersi per giugno). La Fiorentina segue Bresciano e Zaccardo e ormai certo sembra il rientro in Italia di Cristiano Lucarelli, destinazione Parma. Altre? Vi terremo aggiornati. Buon 2008 a tutti.
 

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