• DETTI E CONTRADDETTI – AMENITA’ DALL’ULTIMA DI CAMPIONATO E DINTORNI •

20/2/2007

(RENATA SCIELZO / foto di Felice De Martino)- Tra una boutade e un’altra questa settimana si parte con gli auguri sentiti e doverosi, per quanto un po’ in ritardo, a Roberto Baggio: 40 anni. Uno dei migliori giocatori che il nostro calcio abbia espresso, nonostante quel rigore che nessuno, nemmeno lui, dimenticherà. Ma non è da certi particolari che si giudica un giocatore.
In disparte, lontano dai riflettori del pianeta calcio, rilascia un’intervista esclusiva alla Rai, intimistica, appassionata e condita da una bella stoccatina. A domanda su Calciopoli e su tutto ciò che abbiamo visto, letto e sentito e probabilmente anche su molto altro che non abbiamo ancora visto, letto e sentito, serafico risponde: forse è per questo che non ho giocato i Mondiali di Corea e Giappone del 2002. Beh ahinoi che non li abbia giocati lo sapevamo e ce ne siamo accorti, perché, Moreno o non Moreno, quella nazionale è solo da dimenticare e forse chissà quantomeno portarselo Roby…che dire ci siamo rifatti nel 2006. Resta il rammarico per uno come Baggio, che sicuramente più di molti attuali azzurri, avrebbe meritato di inserire nel suo palmares la Coppa Mundial, ma si sa il calcio è come la vita, si vince, si perde, ci si rialza…non sempre è meritocratico.

Torniamo a sfere più basse e interessiamoci della giornata di campionato appena conclusasi, con l’ormai consueta alternanza di porte chiuse, abbonati sì, abbonati no, riaperture varie e compagnia bella, in attesa di un turno di Champions che speriamo possa essere più emozionante dell’ormai già scritto e concluso campionato di Serie A.
Abbiamo più volte dissentito da Sandro Piccinini, che alle prime giornate esordì: “l’Inter ha già vinto”. Ora tocca necessariamente fare mea culpa e, di questi tempi più che mai, cospargerci il capo di ceneri. Purtroppo aveva ragione.
L’Inter ha accumulato la sedicesima vittoria consecutiva, record europeo secondo i più, ma qualcuno ha dimenticato i campionati scozzese e olandese (a meno che non li consideri minori), la Roma sconfitta sul campo dell’Empoli rivelazione di Gigi Cagni ha definitivamente tirato i remi in barca, perché se prima si era nel territorio dell’improbabile ora si è in quello dell’impossibile (14 punti di distanza sono un’enormità..), e possiamo iniziare ad immaginare una zona Champions dove a contendersi il quarto posto ci saranno l’Empoli, la Lazio o chissà chi. Ormai resta da vedere soltanto quello. Null’altro.

Molto più interessante il campionato cadetto, dove tra nobili decadute, vecchie signore giustamente punite e fanciulle rinate a nuova vita che hanno pagato oltremodo (vedi il nostro Napoli), la situazione è molto meno palese e quindi la lotta in cima alla classifica sarà bella da vedere, divertente da vivere e speriamo ancor più emozionante da festeggiare.
Un posto per la promozione diretta in A è già andato - dicono tutti - e stavolta non dissentiamo, magari sbagliamo di nuovo…l’altro…appunto l’altro. Fino a domenica scorsa i nostri azzurri erano in coabitazione con la Juve, dopo la doccia fredda di Volpato al 92’, sono scivolati al secondo posto. Ma si è in un fazzoletto, si parla di punticini, di distanze tranquillamente colmabili, e il fatto di aver visto un Napoli volenteroso e tutto sommato in palla, nonostante l’assenza dell’uomo in più (Calaiò o il pubblico del San Paolo, leggete come più vi piace…), fa ben sperare per il prosieguo di questo campionato. La Vecchia Signora si faccia pure forte del suo 5-0 e della tripletta del suo capitano, il Napoli – e qui emerge il tifoso che c’è in noi – non starà a guardare.
Da risolvere in casa azzurri solo una piccola questione, lì davanti, lì nel mucchio, dove né il mister ha le idee troppo chiare, né in verità i giocatori l’aiutano. Calaiò nonostante gli ultimi nervosismi, è una certezza. GUAI A CHI LO TOCCA. Bucchi è stato la grande delusione, ma intanto domenica ha segnato. CORRENTE ALTERNATA. Pià la grande promessa, doveva fare sfracelli, corre, arriva sotto porta e non segna nemmeno a porta vuota. VELLEITARIO. Il Pampa Sosa se ne sta lì buono in panchina, “sotto il peso dei suoi anni”, Reja lo fa entrare nel secondo tempo, gioca uno scampolo di partita e per due volte consecutive entra e va a rete. REDIVIVO. Scegliere non è facile, c’è da sperare solo che incomincino a funzionare tutti insieme. Se a loro aggiungiamo poi De Zerbi la partita è conclusa. UNA DOMENICA Sì e UN’ ALTRA NO.

Lasciamo i nostri paladini e migriamo per un piccolo e conclusivo sconfinamento (è l’ultimo poi vi abbandoniamo a più serie e interessanti letture) dal San Paolo a porte chiuse al tempio del calcio, il Santiago Bernabeu, in terra di Spagna, lì dove gioca la squadra Real, lì dove i nostri connazionali non sembrano avere troppa fortuna. Se pare ormai certo che il Fabio nazionale e cittadino, il pallone d’oro e campione mondiale, a fine stagione farà armi e valigie per tornare in patria, se tutti sanno che Cassano non si è mai ambientato e anzi ha forse definitivamente bruciato la sua carriera in terra ispanica, l’ultima riguarda l’allenatore degli allenatori: Don Fabio Capello. Persino lui, che pure a Madrid c’era già stato e con un altro italiano, Christian Panucci, aveva condiviso belle vittorie, arranca, ha dubbi, non è più vincente come un tempo, nonostante lo squadrone a disposizione.
C’è aria di crisi: le star vanno via. Ronaldo torna nel bel paese e, soprappeso o meno, sigla una bella doppietta, Beckam volerà verso gli States, tenuto a lungo fuori squadra, entra, segna e regala una linguaccia alla Del Piero (non sarà stata mica rivolta al tecnico di Pieris?!!).
Pare proprio che Don Fabio non ne azzecchi più una. Ieri si sono a lungo rincorse voci di dimissioni, prontamente smentite dall’immediata conferenza stampa convocata dal Real, ma sono in molti ormai a scommettere sull’imminente partenza di Capello. E allora le trasmissioni tv avranno di nuovo di che parlare; chi siederà sulla panchina Real? Mourinho, Lippi, Mancini…il toto allenatori imperverserà e a noi toccherà essere bombardati con ipotesi e controipotesi…PIETA’…CHE QUALCUNO CI SALVI!!!!!!!

Che dire? Speriamo che Don Fabio non ne azzecchi davvero più una, magari Cassano viene a Napoli, si trasforma, diventa alto, bello, buono ed ubbidiente e segna goal a valanghe. Magari. Ma questo FORSE è fantacalcio, degno del totoallenatori.

Cari lettori, vogliate scusarci, abbiamo provato a distinguerci, ma se tutto intorno è fatto di chiacchiere e distintivi, bombe di Mosca, azzardi e fantaprevisioni, ci dobbiamo adeguare, perché se non siamo un po’ ridicoli nessuno ci legge. CHE S’ADDA’ FA’ PE’ CAMPA’….

Alla prossima e forza Napoli
 

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