• DETTI E CONTRADDETTI – AMENITA’ DALL’ULTIMA DI CAMPIONATO E DINTORNI •

27/2/2007

(RENATA SCIELZO/ foto di Felice De Martino) - Abbiamo dovuto e voluto aspettare il posticipo di ieri sera per dire e contraddire, nella speranza di tornare primi in classifica, speranza che si è infranta all’86, quando quell’autorete del modenese Centurioni ha cancellato i sogni di gloria anzitempo coltivati. C’EST LA VIE!
Peccato perché quei due punticini in più sulla Juve nella marcia promozione, visto il calendario non proprio favorevole del nostro Napoli, ci avrebbero davvero fatto comodo. Per di più ai nostri mai come questa volta non abbiamo nulla da rimproverare: in quel di Trieste sono stati protagonisti di una rimonta eccezionale, complice un De Zerbi in formato superstar. NON CI RESTA CHE ASPETTARE LA PROSSIMA.
Un solo messaggio per Reja: quel Calaiò in panchina grida vendetta….quale che ne dica lo Zazzaroni di turno: “Calaiò è solo una riserva di Bucchi, sono contento che Reja l’abbia capito”. Zazzaroni dixit a Radio Marte stereo. Zazzaroni, Zazzaroniiiii, Zazzaroniiiiii…..MA CI FACCI (ironico) IL PIACERE!

Ma da dire e contraddire questa due giorni di calcio come al solito ne ha offerte parecchie. Non ci dilungheremo su Totti, già oggetto di un’interna, simpatica e corretta querelle, ma vi faremo divertire, complici quei bontemponi de “Le iene” che tutti conoscete.

Conoscete Alessandro Volta e Karl Marx? Superfluo dire che non sono gli ultimi due arrivati nella scuderia Moratti, gli ultimi due improbabili acquisti (anche perché ultimamente il patron nerazzurro c’azzecca e come se c’azzecca), ma rispettivamente l’inventore della pila (almeno così ci hanno detto) e il teorico del comunismo. Cosa c’entra tutto ciò con un articolo di pallone o quanto meno pseudo pallonaro? Non andate di fretta, perché non ve ne pentirete e soprattutto avrete di che sbellicarvi.
All’Olimpico in occasione di Roma – Reggina, questi due illustri signori, per di più morti e sotterrati da tempo, hanno avuto l’ardire di assistere al match. E naturalmente non si tratta di fantasmi e reincarnazioni, ma di biglietti nominativi. Sì, avete capito bene. E’ così che funzionano i controlli. E passi pure per Alessandro Volta, poteva trattarsi di un’omonimia, ma Karl Marx, così tedesco, così teutonico come nome….
La prossima volta chi si siederà in tribuna d’onore: Cristoforo Colombo, Napoleone Bonaparte o Giuseppe Garibaldi? Beh visto che sul campionato è inutile puntare, SI ACCETTANO SCOMMESSE…
Ma non abusiamo di questo termine, di questi tempi altrimenti insieme a Pampa Sosa, Morgan De Santis e compagnia bella finiamo sotto interrogatorio anche noi…

Perdonate la pessima battuta e andiamo avanti.

Questa volta prendiamo di mira un campionissimo, Luca Toni. L’abbiamo visto un po’ involuto. Fiorentina – Empoli gli ha offerto parecchie occasionissime e il nostro è riuscito a segnare solo a porta praticamente vuota, quando segnare significava esclusivamente appoggiare il pallone in rete.
Che abbia scelto la strada Bobo Vieri? Speriamo di no, perché l’Atalanta ha troppi bomber e Doni procede come un treno…Intanto PATRON MORATTI E’ LI’ CHE ATTENDE.

Un plauso invece tra scherzi e richiami va davvero fatto a Fiorentina e Lazio, che nonostante i punti di penalizzazione, se la stanno cavando egregiamente. Un po’ meno al rispettivo presidente e ai rispettivi tifosi. Il primo perché si copre di ridicolo dicendo: “siamo inferiori solo all’Inter”, i secondi perché continuano a contestare Lotito. Ma la Lazio è quasi in Chanpions, il presidente ha rifilato Oddo al Milan per svariati milioni e il cartellino di Foggia (gioiellino niente male) e ci si lamenta? Forse hanno paura che davvero Lotito faccia prendere ai suoi calciatori cazzuola, carderella, spatola e martello e li metta a costruire lo stadio in quel di Riano?
Il goal di Rocchi avrebbe almeno per questa domenica dovuto ammutolirli: pura poesia, per far polemica proprio non ce n’è.

Un’ultima e concludiamo. Il balletto degli allenatori. E’ stato quanto di più esilarante si potesse vedere. Il buon vecchio sor Carletto Mazzone si è sentito in dovere di dire la sua, e noi, per certi versi ci sentiamo di dargli ragione: “Gli allenatori non contano più niente. L'esonero fa parte del Dna di noi allenatori, credo che però ultimamente abbiano perso in immagine, prima la nostra era una figura importante. Le società - prosegue - cambiano spesso, vogliono allenatori che dicano sì signore. In questo ambiente bisogna avere amicizie importanti, le società cercano mister aziendalisti".
Non sappiamo quanto di vero ci sia nelle sue parole, fatto sta che i contemporanei esoneri di Zaccheroni e Colomba a vantaggio di coloro che ad inizio stagione li avevano preceduti, prima di essere a loro volta esonerati, ci hanno fatto sorridere e dato da pensare. Non vogliamo fare i gufi di turno, ma se le cose dovessero andar male, che si fa? Si bussa nuovamente alla porta di Zac e di Colomba? Mah. Anche su questa si accettano scommesse.

Alla prossima e come sempre Forza Napoli.
 

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