• DETTI E CONTRADDETTI - AMENITA' DALL'ULTIMA DI CAMPIONATO E DINTORNI •

2/5/2007

(RENATA SCIELZO/ foto di Felice De Martino) - Un caloroso e doveroso bentornato a quei pochi che avranno la pazienza di rileggere le nostre presunte amenità. Ci siamo lasciati di recente e a stretto giro siamo di nuovo qui. Il nostro Napoli ha giocato due importanti match nel giro di tre giorni e noi non potevamo essere da meno nel dire e contraddire.

La gioia è tanta e non solo per lo stranoto risultato dei match che ci consegnano quel bel secondo posto che significa promozione diretta in A. La gioia deriva anche dall’aver potuto vedere la sera alla tv i nostri colori e sognare facendo un po’ di zapping tra Liverpool – Chelsea, valida per l’accesso alla finale di Champions League e Napoli – Albinoleffe, valida per un posto in serie A.
Sognare non costa nulla e discutere con chi ci era accanto di futuro, mercato e grandi ambizioni è stato l’ingrediente in più della serata calcistica.
Una serata di emozioni: quelle di casa nostra, con un bel risultato siglato dal solito Pampa Sosa e quelle altrui, con un derby d’Inghilterra conclusosi alla lotteria dei rigori.
Passato, presente e futuro.
Il passato c’ha provato a ricordarlo (ed è stato un successone) il nostro Pampa: “Chi ama non dimentica” recitava la sua dedica al Pibe de Oro, il presente è doversi accontentare di un serale contro l’Albinoleffe e guardare lo spettacolo del calcio inglese nell’Olimpo d’Europa, il futuro è sperare un giorno, che sia il più vicino possibile, di essere tra le prime in Italia e di calcare anche noi campi stranieri, prodighi di emozioni, ricchi di storia.
Qualche malpensante (e quando mai non ci sono) ha detto che la dedica del Pampa era un dedica strappa applausi. Noi, si dica e si contraddica pur quel che si vuole, siamo con il Pampa e non solo perché ieri sera ci ha regalato la “spizzata” vincente e tre punti di vita, ma perché ci ha fatto emozionare e ha fatto in modo, che in quel preciso istante, quando la rete si è gonfiata, tutto il San Paolo, così come tutti gli azzurri sparsi ovunque nel mondo, si stringessero in un unico grande abbraccio intorno a una persona cara che ultimamente non se la passa così bene.
Grazie Pampa, grazie Diego. Che quella dedica possa essere l’inizio di un nuovo corso, di nuove sfavillanti emozioni.
Ma ultimamente la nostra consueta verve ha lasciato spazio a nostalgiche retrospettive, sarà il profumo della A, sarà il sentirsi come quelle debuttanti prima del gran ballo, sarà la paura di tornare tra le grandi? Sarà….

E allora un po’ proviamo a sdrammatizzare, ridiamo di Pià, che non ne becca una ed è a tratti irritante, a tratti degno di compassione: se segna è in fuorigioco, se la becca scivola, se sta per superare l’uomo si incarta con l’ultima delle sue ubriacanti finte (ubriacano anche lui…), se sta per entrare in partita il mister lo chiama fuori…scherzi a parte, questo belloccio brasiliano è davvero uno dei misteri della fede: sembra sempre sul punto di fare qualcosa di sensazionale per poi perdersi in una colossale figuraccia…
E il nostro capocannoniere? Alla tv hanno fatto notare come in una delle ultime partite (scaramanzia?) abbia indossato la maglia con il numero 11 e i pantaloncini con il numero 17…anche lui ultimamente denota qualche problema o il presidente ha deciso di fare economia su magliette, pantaloncini e affini? Stiamo degenerando e ne siamo consapevoli, il problema è che i questi tempi duri, di attesa e di paura, di tirar fuori le nostre battutine al vetriolo proprio non ne abbiamo voglia, restiamo solo in fatidica attesa della festa, quella festa che speriamo si possa consumare prima di arrivare a Marassi e possa vedere un San Paolo degno dei bei tempi andati, perché “CHI AMA NON DIMENTICA”.

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