• DETTI E CONTRADDETTI - AMENITA' DALLA 31a DI CAMPIONATO E DINTORNI •

27/3/2007

(RENATA SCIELZO / foto di Felice De Martino) - Detti, contraddetti e fantamercato.
Il Napoli arranca, il Piacenza incanta e ci sorpassa, da Madrid chiama il pallone d’oro, sul grande schermo ci sorride e ci fa piangere il nostro amato Pibe.
Quanti ingredienti in questo detti e contraddetti orfano della partita del Napoli e del campionato di A. Viene subito da dire (banale!) che meno si gioca (ahinoi!) e più si chiacchiera.
Ed è proprio così: di questo e molto altro si discute ovunque in città: nei bar, sugli autobus, nei salotti bene, sui media, alla radio.

Il fiato sul collo delle avversarie non lascia scampo, se avevamo pensato (sciocchini!) che Genoa, Bologna & co sgombrassero il campo e ci dicessero: “prego, accomodatevi, prima voi” ci sbagliavamo di grosso.
Bisogna reagire e farlo subito perché la A ci aspetta e Napoli merita la A. E questo lo sappiamo tutti, anche chi il Napoli lo sta seguendo da lontano.
Il tam tam dei giorni scorsi è diventato titolo a tutta pagina sui quotidiani nazionali e non, quasi certezza nei programmi radiofonici del pomeriggio. Qualcuno ha iniziato a fomentare i tifosi, a far sì che sognassero lo squadrone delle meraviglie, proprio ora che c’è più che mai da stare in guardia e con i piedi per terra.

Di cosa stiamo parlando? Del ritorno di quello che a i tempi di Dieguito faceva il raccattapalle e che di recente ha vinto un mondiale, indossato la maglia di club più ambita del mondo (quella delle merengues), vinto un premio che si dà ai migliori: il pallone d’oro.
Per chi l’avesse dimenticato questo ragazzo ha cominciato proprio qui, nella sua città e nella squadra di cui è tifoso, il suo percorso e qui vorrebbe concluderlo.
Il bel Fabio nazionale se il Napoli dovesse giocare in A e se De Laurentiis dovesse allestire una buona squadra si dice pronto a tornare all’ombra del Vesuvio e addirittura a ridursi il GALACTICO ingaggio. Bolla di sapone, fantamercato?

Perché non crederci, Fabio a Madrid non si è mai ambientato, qui a Napoli ha gli affetti più cari, giocherebbe insieme a Paolo e potrebbe coltivare il sogno nemmeno così peregrino di giocare per almeno altri tre o quattro anni e vincere qualcosa con la maglia più amata, quella che da quando è nato tiene cucita addosso. Li facciamo tutti così attaccati al denaro questi calciatori? Fabio ormai ha vinto tutto, è arrivato a quella età in cui si cominciano a fare i primi bilanci e perché no…potrebbe davvero accadere. Quello che invece ha del Fantamercato è il pacchetto tutto compreso sull’asse Madrid – Napoli, vale a dire l’arrivo all’ombra del Vesuvio non solo di Fabio, che mamma Napoli accoglierebbe a braccia aperte, ma anche del talento di Bari vecchia. E qui le cose si complicano….e soprattutto si complicano in un momento in cui bisogna pensare all’immediato, al presente più che al futuro. Non ci fate praticoni e poco sentimentali o sognatori, ma bisogna prima sprintare, raggiungere il traguardo e poi, e poi si vede e si sogna…

Meglio addivenir a miglior partito: mancano tre giorni (esce venerdì nelle sale) e ci rivediamo Diego in maxischermo, in un film dove gioca poco e sniffa di più, ma che comunque vuole essere un tributo alla sua grandezza. LA MANO DE DIOS….quella che ci vorrebbe di qui a fine campionato per farci stare tranquilli e dormire sereni, ma c’è da lottare e da stare uniti, poco da dire e contraddire, molto da tifare e da sperare. Perché la A non è una chimera, e se davvero sarà nostra allora sarà pure possibile sognare e pensare ai palloni d’oro, alle mano de dios e ai tanti talenti napoletani che a mo’ di figliuol prodighi tornano a casa, da Quagliarella a Esposito a Langella etc. etc. Perché sognare non è reato, ma c’è un tempo per seminare ed uno per raccogliere e per sognare…ora come ora bisogna seminare.

Alla prossima e forza Napoli.
 

INDIETRO