• DETTI E CONTRADDETTI – AMENITA’ DALL’ULTIMA DI CAMPIONATO E DINTORNI •

2/4/2007

(RENATA SCIELZO) - In bilico tra il barelliere Sosa, l’acrobata Reja e il funambolo Quagliarella.
Non siete finiti al circo, almeno non ancora.
Anche se il Pampa Sosa che imbraccia la barella per salvare capra e cavoli, vale a dire faccia e risultato, cercando di recuperare tempo per lottare fino all’ultimo secondo disponibile, ci ha trasmesso proprio quell’idea.
Come quando al circo si corre a stendere il telone sotto gli acrobati per evitare che cadano e si facciano male.
Ma non c’è circo che tenga, quello che si è consumato sabato al San Paolo è stato l’ultimo atto di uno spettacolo circense di quelli poco entusiasmanti : l’acrobata ha perso l’equilibrio, a nulla è servito lo sforzo – per giunta minimo – del barelliere e, alla fine, a prevalere è stato l’aspetto più triste: tra animali in gabbia e clownesca malinconia. Fuor di metafora: tifosi infuriati, squadra con il morale a terra e mister e dirigenti “impattati” al suolo, tanto epr citare Walter De Maggio e le sue telecronache.
Il circo quello vero, quello delle dichiarazioni post partita poi nemmeno è degno di ricevere attenzione, così grande è stato lo sconforto che ci ha procurato.
Ma a tutto c’è rimedio e la domenica per fortuna si sarebbe rivelata meno funesta del previsto. Senza saperlo avremmo assistito a ben altro spettacolo. Uno spettacolo funambolico, il gesto di un minuto, ci avrebbe restituito il sorriso e fatto dimenticare lacrime e riso amaro del giorno precedente.
A risollevarci un concittadino. E questo almeno è stato motivo di gioia e di orgoglio: Fabio Quagliarella. Sì ancora lui, proprio lui. Sta capitando di parlarne spesso, magari se ne potesse parlare come di uno dei nostri beniamini. Magari.
Dicevamo: tempi d’oro per il ragazzo di Castellammare. Maglia n. 27 al 27’ del primo tempo di Chievo – Sampdoria il ragazzo dal piede d’oro fa compiere al pallone una prodigiosa parabola. Meglio di un funambolo. Un pallonetto dalla distanza che ci ha regalato la poesia del pallone. Allo stadio gli astanti hanno strabuzzato gli occhi, le tv hanno cominciato a darlo a ripetizione, noi ci siamo commossi, tornando con la memoria all’ottobre del 1985, quando a firmare un prodigio simile fu manco a dirlo il funambolo dei funamboli, il re dei re, il prodigio dei prodigi: Diego Armando Maradona.
Peccato che Dieguito, in un letto di ospedale (speriamo si riprenda presto),
non possa aver ammirato il bellissimo gesto tecnico del suo epigono.
Gesto tecnico bellissimo, accompagnato da spontaneità e quella gioia che solo chi ha sudato tanto mostra senza essere studiato e controllato come ha fatto Fabio: “i goal così li devi provare, poi se sbagli sono fischi, ma devi provare. Sono felice”
Anche noi. Per fortuna. Il campionato è giunto al capolinea, l’Inter ha messo in cassaforte lo scudetto e a regalarci emozioni ormai sono rimasti i goal, i gesti tecnici e la galoppata furiosa e orgogliosa della Lazio, che sembra non fermarsi più e incute timore ai cugini romanisti, che impegnati su tre fronti, devono cercare di blindare quel secondo posto sul quale i biancocelesti ormai sembrano avere chiare mire.
Del nostro campionato cadetto non vogliamo dir altro, tra lo scaramantico e lo speranzoso andante ci auguriamo gioco o non gioco di togliere quel “nostro” e di giocare la domenica, anche se non dovessimo vedere il Quagliarella di turno all’opera al San Paolo tutte le domeniche, ce ne basta una, segno che almeno ci scontriamo con una squadra di A.
Non vogliamo fare polemiche, abbiamo già detto tutto e ora che tutti si accaniscono contro il Napoli noi ci facciamo da parte, facciamo silenzio e confidiamo nella sorte, nel ciucciariello e in San Gennaro…che magari va bene e rideremo e gioiremo.
Nell’Empireo del calcio intanto ci si prepara alle sfide di Champions con le due italiane impegnate in match ad altissimo rischio eliminazione, ma che dire: comunque vada sarà un successo.
Intanto per il nostro Napoli ci sono il Bologna e poi la Juve, la Pasqua si avvicina e speriamo che dall’uovo escano belle sorprese.
Alla prossima e forza Napoli, sempre e comunque.

INDIETRO