• DETTI E CONTRADDETTI - AMENITA' DALLE ULTIME DI CAMPIONATO E DINTORNI •

18/4/2007

(RENATA SCIELZO / foto di Felice De Martino) – Nel calcio ci siamo abituati a ridere e a piangere, a clamorose vittorie e a sensazionali sconfitte, a piccole grandi vendette, a incredibili rovesciamenti di fronte e di sorte.
Fu Trezeguet ad esempio a regalare gli Europei alla Francia contro l’Italia ed è stato lo stesso Trezegol, come lo chiamano i tifosi bianconeri, a condannare i francesi al secondo posto nella finale di coppa del Mondo. Una traversa scheggiata, noi campioni del mondo loro a guardare. Come disse Romano Prodi: a pensarci è una questione di cm. E’ il calcio.
Euro 2012, meta agognata per il nostro paese per rifare il maquillage a stadi e città e, campioni del mondo uscenti, per ospitare il grande calcio. Così non è stato. Ad avere la meglio l’Europa dell’Est, con Polonia e Ucraina, che in maniera del tutto inattesa si sono aggiudicate la competizione.
Una doccia fredda per l’Italia, con la Melandri più che dispiaciuta e un Matarrese più che arrabbiato. Michel Platini ha dato probabilmente una testata ben più poderosa di quella rifilata da Zidane a Materazzi. Ma forse non c’è revanche, è solo una scelta politica. O forse è colpa del San Paolo. Ai commissari europei proprio non è piaciuta l’idea di non poter vedere le più forti compagini europee giocare a Napoli in uno stadio diverso da quello calcato dai piedi fatati del Pibe de Oro. Al di là di ogni possibile boutade, più o meno scontata, dispiace. C’è da augurarsi che i nostri ci sorprendano con effetti speciali e ci regalino sul campo il maltolto.

Ma abbiamo speso già troppe parole per quel confine molto labile che divide calcio e politica, torniamo al pallone che rotola sul rettangolo verde. Aria di rivincita per il nostro Napoli, dopo la debacle in quel di Torino. Aria di rivincita per Ignacio Pià. Aria di rivincita per tutto l’ambiente, che finalmente, dopo le giuste critiche piovute da ogni dove, ha sfoderato una prestazione degna di nota. Dopo lo stentato successo casalingo con il Pescara, la larga vittoria contro il Treviso, l’eurogoal di Pià (finalmente incisivo), il rigore parato da SuperIezzo hanno dato nuova linfa agli azzurri, apparsi maggiormente vogliosi di correre all’arrembaggio del secondo posto. Siamo ancora in Purgatorio, tra color che son sospesi, ma la vittoria esterna fa ben sperare e se il brasiliano Pià si è finalmente svegliato, forse, facendolo giocare in coppia con Calaiò, con il quale ha una bella intesa, abbiamo finalmente trovato la chiave di volta di questi ultimi scampoli di stagione, e magari chissà….ma il Genoa va a mille, a fermarsi è piuttosto la Juve, poco più di una defaillance…la corsa dei nostri – duole dirlo – deve essere sui gemellati rossoblù e poi poi…si vedrà…

Aria di rivincita anche in serie A. La Roma dopo l’inferno dell’Old Trafford si rialza con 4 goal alla Sampdoria e 3 all’Inter, ne subisce solo 1, e dopo i 120 kg di carote spediti in quel di Trigoria da qualche buontempone, vendica con 7 bei goal l’onta e l’umiliazione di quel 7 –1, che sembrava aver pregiudicato quanto fatto di buono fin qua dalla squadra di Spalletti.
La festa scudetto dell’Inter è solo rimandata, ma i giallorossi si prendono la soddisfazione di essere i primi a violare San Siro e a battere l’armata nerazzurra in questo campionato.
Con questa vittoria privano l’Inter della possibilità ddi arrivare a quota 100 e di stabilire un altro record oltre a quello di vittorie consecutive. E’ il caso di dire: CHI DI RECORD FERISCE, DI RECORD PERISCE.
L’anno scorso era stata una bella incornata di Materazzi a bloccare la Roma in casa sull’1 – 1 e a interrompere la serie di 11 vittorie consecutive dei giallorossi, quest’anno è stato il capitano giallorosso, sempre più capocannoniere di A, a condannare su punizione un’Inter peraltro graziata dall’arbitro Trefoloni con la concessione di un rigore in formato Juventus ( chi vuol capire capisca…).
Ma è solo una magra consolazione per i giallorossi. L’Inter festeggerà alla prossima, la Roma consolida il secondo posto, e se tra le due squadre ne vedremo ancora delle belle, sarà al di fuori del campionato, il cui esito è da tempo acclarato.
Alla luce di questo risultato acquista maggiore interesse e sarà tutta da gustare la finale di Coppa Italia che vedrà per il terzo anno consecutivo i giallorossi contro i nerazzurri. La storia dice Inter e se il vecchio adagio “non c'è due senza tre” dovesse dimostrarsi valido: nessun trofeo in bacheca per la Roma, bella da vedere, ma troppo spesso velleitaria.
Intanto il Milan c’è e si fa sentire a suon di goal, rinfrancandosi in vista della sfida che lo vedrà in Champions contro il Manchester, con i giallorossi a sperare nell’italica vendetta, la Lazio frena e in coda è tutta una girandola.

Ce ne sarebbero ancora da dire e contraddire, ma se alternate la lettura dei nostri detti con qualche bella trasmissione in tv e sentite i commentatori che partono a raffica, direte e contraddirete da soli…

Alla prossima e forza Napoli. Come sempre: UNITI E SENZA PAURA.

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