• DETTI E CONTRADDETTI – AMENITA’ DALL’ULTIMA DI CAMPIONATOE DINTORNI •

16/5/2007

(RENATA SCIELZO/ foto di Felice de Martino) – Un detti in ritardo per cause di ordine pubblico…posticipata Brescia – Napoli, a quanto pare per evitare possibili “disordini”, abbiamo posticipato anche noi la nostra rubrica, contenti e paghi di discutere non di ciò che si è consumato o si poteva consumare sugli spalti ma di ciò che è successo sul campo, o meglio ancora, di ciò che il campo ha decretato.
Tre punti e a casa per il nostro Napoli con un goal festeggiato due volte, segnato da Calapià come si è divertito a segnalare qualche cronista televisivo, e un passo decisivo nel cammino verso la A.
Polemiche? Tantissime. Un palese nervosismo in campo e dichiarazioni roventi del fumantino Serse Cosmi nel post partita. Non ci sottraiamo al nostro dovere, e senza girarci troppo intorno, senza dire, contraddire e imbastire, lo diciamo a chiare lettere: un Napoli non troppo bello ma fortunato. Certi segnali vanno colti, e da scaramantici e fatalisti quali solo noi meridionali sappiamo essere, vanno aiutati. Fortuna audentes iuvat, dicevano i latini: e ora più che mai il Napoli deve fare suo l’antico proverbio, essere audace e lottare perché il distacco dalla quarta resti inalterato. Poi tutto il resto, ora come ora, è noia, solo noia.
Fatti e non parole. Risultati e non gioco. Ci sembra quasi di contraddirci, ma a poche giornate dalla fine c’è solo l’obiettivo e solo IL NOSTRO OBIETTIVO.
Per il resto diventiamo miopi e allora quasi dimentichiamo di segnalare le tanche chicche con gossip di calciomercato o l’ultima giornata di A, che ha decretato il passaggio in Champions di Milan e Lazio, la macchia in casa della Roma con il Torino e una lotta per non retrocedere che è ancora aperta per due squadre. E poi non gli ultimi scampoli di Calciopoli, ma a quanto pare ancora parecchie puntate di quella che sta diventando la più lunga telenovela all’italiana, con presunti ma in realtà scontatissimi colpi di scena, cambi di ruolo e solito finale, solito happy end. L’anno scorso a cancellare il tutto o quanto meno a ridimensionarlo ci hanno pensato Lippi e ragazzi con una coppa del mondo che mancava da troppo tempo e quest’anno?
Senza fare i menagramo, come da tempo i meteorologi preannunciano l’estate sarà rovente, e lo sarà probabilmente anche per i parecchi scandali al sole cui assisteremo, ma senza essere ipocriti ancora una volta guardiamo a casa nostra, non per fare gli struzzi e non perché non ci turiamo il naso di fronte a tanto letame (ché anzi vedrete quante gliene diremo….) ma è solo perché in questo momento viviamo l’attesa, l’attesa di diventare protagonisti di un campionato che da troppo tempo ci vede assenti. Quindi prima ci prendiamo ciò che meritiamo e che ci spetta poi discuteremo su come intervenire per fare in modo che il campionato che andremo a giocare non sia falsato da giochi di potere, cupole e sette sorelle.
Ora - chiamateci strafottenti, diteci che abbiamo detto e contraddetto troppo e siamo stanchi, dite quello che volete - ma abbiamo in testa solo una cosa: le ultime quattro partite e poi e poi e poi: SarA’ quel che SarA’.
 

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