• DETTI E CONTRADDETTI - Amenità dall'ultima di campionato e dintorni •

23/10/2006

(RENATA SCIELZO) - La settima di A e l’ottava di B? E l’addio di Schumacher? E l’oro e i bronzi della sedicenne Vanessa Ferrari? E le candidature per il pallone d’oro? E Adriano che va a rigenerarsi in Brasile? E il Palermo che sbanca a san Siro? E le solite giacchette nere che fanno errori da manuale? E la consegna dei collari d’oro agli sportivi che hanno dato lustro al paese? Questo ed altro a chiosa di una settimana scoppiettante e densa di avvenimenti calcistici e non.

Da dire, da ridire, da commentare.

Sabato pomeriggio festa grande al San Paolo: è Calaiò a ricordarci che DIO C’è E LA FORTUNA TIFA NAPOLI. Il nostro bomber, more solito il migliore in campo, realizza un goal di testa nient’affatto scontato e mette la firma su tre punti preziosi. Il Napoli VINCE E NON CONVINCE.
Ma va bene così, perché come si dice: CHI TROPPO VUOLE NULLA STRINGE. Accontentiamoci, anche se Bucchi è evanescente e non segna, anche se Reja dovrebbe farlo accomodare in panchina, anche se il povero Pià ha dovuto alzare la voce per vedere finalmente il campo; in fondo siamo secondi in classifica.

E’ la domenica, a regalare momenti di ilarità e nostalgica tristezza. Si respira ovunque clima di saudade, misto ad ironia di marca, manco a dirlo, nerazzurra. Da un lato c’è Schumacher a ricordarci che è finita un’epoca, immortalata nell’ultimo gran premio di Brasile, l’ultimo della fulgida carriera del tedesco dagli occhi di ghiaccio, l’ultimo in cui il pilota dei piloti ha volato e rimediato un quarto posto, l’ultimo ma non certo il solo ad averlo consegnato alla storia della Formula 1. 7 mondiali vinti, 16 anni di carriera strepitosa, ieri 12 milioni di spettatori in tv, un francobollo delle poste austriache, la presenza tra i pastori di San Gregorio Armeno…e chi più ne ha più ne metta. C’è bisogno di aggiungere altro? Sì. Platealmente antipatico, ma dannatamente forte. QUASI IMBATTIBILE. La Ferrari perde la sua gallina dalle uova d’oro, spera che si apra un’altra era, magari sotto il segno Brasil di Felipe Massa (ieri vincitore) e l’Italia del cavallino e delle quattro ruote, tra il triste e il malinconico, tira a campare. E si fa pure una risata, a sentir parlar di Brasile.
Campione che va, campione che viene. Schumi, finito il gran premio tornerà a casa e vedrà cosa fare del suo futuro, un altro campione, per molti ormai presunto tale, invece andrà proprio in Brasile per ritrovare il suo futuro, o forse, più semplicemente, la via smarrita. DESTINI CHE SI INCROCIANO. COINCIDENZE CHE FANNO SORRIDERE.

Chi è l’altro campione o presunto tale ormai lo sanno tutti: è il Caso Adriano. Non segna da 200 giorni e tutti a compatirlo, a commiserarlo o a dargli addosso. Tutti tranne lui: il suo patron. Papà Moratti cosa fa? Lo rinfranca e a questo ragazzo triste, ammalato di saudade, regala nientepocodimenoche un bel viaggio premio in Brasile: tutta samba, capoeira, chili di asado e per il resto GUARDARE LE FOTO DI LUGLIO. Eh sì Adriano saprà sicuramente rigenerarsi, e chi del resto farebbe il contrario? Che dire? Il buon Moratti una ne pensa, mille ne fa, nessuna ne azzecca. Davvero in cuor suo pensa che Adriano di ritorno dal Brasile diventi un altro? ILLUSO! Del resto in casa Inter ALTRO CHE CARNEVALE DI RIO!!!

Ma lasciamo questi pettegolezzi da bar dello sport e regaliamo la dovuta enfasi a chi, questa settimana, più di ogni altro, ci ha regalato gioia.
E non si tratta dei campioni del mondo, che stamane hanno ricevuto i collari d’oro per aver dato lustro al nostro calcio. 16 anni, uno sport che in pochi seguono, una luce intensa negli occhi, un filo di trucco, una vocina da bambina, volteggi e un oro, due bronzi e il desiderio di una palestra. E’ Vanessa Ferrari. LA PROMESSA E IL FUTURO. Regala un risultato storico all’Italia della ginnastica artistica, commuove l’intero stivale, Lippi compreso, fa dimenticare l’estate calciopolitana e trasmette a tutti il vero valore dello sport. Altro che pallone d’oro. Altro che ritiri sì, ritiri no. OCCHI LUCIDI E TANTA GIOIA.

E giusto due parole, dal sacro al profano, perché nemmeno noi, pur volendo, possiamo esimerci. Il fantomatico pallone d’oro. Difficile che un italiano vinca, stanno provando a screditarci in tutti i modi. Eppure dei signori che si chiamano Buffon e Cannavaro qualcosina l’hanno pur fatta. Il capitano azzurro, dalla Spagna fresco di vittoria con Don Fabio contro l’ex pallone d’oro Ronaldinho, non le manda dire e tra scherzi e lazzi si capisce che spera….il buon Edoardo diceva GLI ESAMI NON FINISCONO MAI…speriamo che il buon Fabio passi anche questo, noi non possiamo che essere con lui…

E dal pallone d’oro agli errori arbitrali che non poco contribuiscono a screditare il nostro calcio (casomai ce ne fosse ancora bisogno) il passo è breve. Questo weekend almeno un altro paio di perle arbitrali: un goal annullato alla Triestina (e che fa notizia?) contro una squadra che si chiama Juve, un goal in fuorigioco convalidato al Chievo perché il guardialinee chiacchierava. Sì, signori, chiacchierava, era impegnato in un’amabile conversazione sul più e sul meno con Gigi Del Neri. Che vi stupite? ORDINARIA AMMINISTRAZIONE.

Intanto le squadre cominciano a boicottare i ritiri e i primi risultati non tardano ad arrivare: il Milan rimedia due pappine in casa dal Palermo (anche se la sfiga ci ha messo una pezza..) e la Roma all’Olimpico non va oltre il pareggio con il Chievo da 1 pt in classifica dell’ex Del Neri. QUALCUNO, PIU’ DI UNO, SI DOMANDA COSA ABBIANO FATTO I CALCIATORI IL SABATO SERA…(Adriano docet???)

E si continuano a distribuire collari e palloni d’oro, si fanno interventi criminali sui portieri, si sbaglia, si parla di Adriano, di ritiri e quant’altro, ma di "nuovo che avanza" manco l’ombra… Ci vediamo all'arbitrato. Alle prossime scontate, ridicole "rivisitazioni"...
SCOMMETTIAMO?
Alle prossime beghe.
 

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