• DETTI E CONTRADDETTI - AMENITA' DALLA QUARTA DI CAMPIONATO •

25/9/2006

(RENATA SCIELZO) - Rieccoci con la nostra rubrica del lunedì: un po’ in ritardo e un po' di corsa, visto che domani sera è di nuovo calcio, tra Uefa e Champions League, pronti a commentare il weekend appena trascorso nel pallone, tra lacrime, risate, sangue amaro e qualche scandalo.

La serie A ci propone e ci propina una pazza Inter a 10 punti in testa alla classifica, seguita da Roma e Palermo. La serie B un Brescia a 10 punti, parecchie squadre che stanno facendo bella mostra di sé, una Juve macinapunti in attesa di una possibile maxiriduzione e - sigh!, sob! – un Napoli in formato depressione.

Ma andiamo a vedere più da vicino cosa hanno raccontato tra giornali e tv, proprio loro, i protagonisti del pazzo mondo del pallone.

Stavolta ce n’è davvero per tutti i gusti: dalle dichiarazioni roventi e bollenti dell’arbitro De Santis ai danni di Moratti, dalle nonglielemandoadire del redivivo Di Canio vs il presidente della Lazio Lotito, dai tifosi del Napoli imbufaliti contro il rombo di Reja, agli juventini già spocchiosi e convinti che il campionato di B, complice l’attesa riduzione, sarà una triste, ma rapida parentesi, al Totti e Adriano cercasi, al Guidolin sei tornato sulla terra.

In effetti questo weekend di emozioni e colpi di scena ne ha regalati non pochi. In ordine, more solito, non procediamo.

Per amor di colori, quelli azzurri, partiamo dal rombo. Rombo? Purtroppo non si tratta di un rombo al forno con patate elencato nel menu di un bel ristorante vista mare…
E’ lo stracotto modulo proposto da Reja su suggerimento dello chef Marino con contorno di patate lesse indigeribili che si piazzano sullo stomaco e non vanno né su né giù…chiedere ai tifosi del Napoli, imbufaliti, fischianti, urlanti, stanchi. La polemica impazza. Rombo sì, rombo no…Alla prossima vediamo se il mister, chef permettendo, servirà qualcosa di più prelibato, altrimenti il sabato pomeriggio se ne va, saluti allo stadio e tutti in pizzeria…ALLA FACCIA DEL ROMBO.

Ma saltando di palo in frasca, come è nostro abituale costume, dai rombi di casa nostra si va alle esilaranti dichiarazioni del decotto Paolo Di Canio, dichiarazioni divertenti: Lotito, meglio noto presso i tifosi della Lazio e non solo, come Lo tirchio, deve al focoso giocatore ben due mesi di stipendio e allora cosa fa? Gli chiede seimila euro di magliette. Di Canio figurati se gliele manda a dire, si presenta fresco fresco tomo tomo al Controcampo pomeridiano e ne spara fuori di tutti i colori, tra lazialità, sponsorizzazioni per la Cisco e tanta pubblicità per il suo dubbio modo di essere. Insopportabile e fastidioso, la furbizia è il suo mestiere, il giocatore osannato dagli inglesi e icona della Lazio si toglie tanti tanti sassolini dalle scarpe e ne ha per tutti: compagni, allenatore, presidente etc.in una girandola di “Mo’ te faccio vede’ io…” INEQUIVICABILE FACINOROSO

Lasciando l’ex laziale alle sue abituali prese di posizione passiamo ad un altro romano, l’arbitro De Santis, che sepolto fino al collo, dallo scandalo delle intercettazioni, dopo il famoso capolavoro (per chi è corto di memoria la partita Parma - Lecce finita 3 – 3 grazie alle mirabolanti capacità del fischietto di Guidonia), la spara fuori grossa chiamando in causa Moratti e la sua Inter che, a detta sua, l’avrebbero fatto pedinare. E spunta un altro scandalo. E si parla di scucire lo scudetto dalle maglie nerazzurre. E gli juventini già sono pronti ad esultare. E sarà pure vero. Ma insomma, ci siamo davvero stancati. Ai tifosi nessuno ci pensa? Fateci vedere le partite e questo benedetto scudetto 2005 – 2006 ma se proprio non sapete cosa farne... datelo pure a chi ha vinto il campionato di C1 girone B. UNA SQUADRA A CASO. DELLA SERIE LA PREFERITA DI CARRARO…

Boutade a parte, davvero non se ne può più, tra scandali, gossip, dimissioni, le percentuali sulla condizione di Totti e le sparate di Zamparini.
Il Palermo becca un sonoro 2 –0 dall’Empoli di Gigi Cagni che si diverte e beccare i suoi colleghi allenatori, con un po’ di falsa morale e a esaltare i suoi giocatori, pronto poi a seppellirli sotto la polvere al primo tonfo. Vedere alla voce Guidolin. Una settimana fa sugli allori, esaltava i suoi, urlava vi stupiremo e nemmeno 7 giorni dopo rimedia una figuraccia da metter la testa sotto terra.
Ma per colpa di chi? E vai con Zamparini…LA COLPA E’ DELL’ARBITRO…e ti pareva. Ma Brienza non ha, tra le altre cose, sbagliato un rigore????

E di Totti, poi? La domenica sportiva, tra Collovati, Dossena e Tardelli che già ci hanno deliziato per tutti i mondiali, continua a campare fornendo percentuali sul recupero e sulla condizione del numero 10 giallorosso e fomentando polemiche sulla sua opportuna o meno presenza in nazionale.
Ma il Pupone di Porta Metronia è in buona compagnia del ragazzone Adriano: da fuoriclasse a fenomeni da baraccone…tra chili in più, viti da svitare, pupini da allevare e notti in discoteca a strombazzare…E LASCIATELI RESPIRARE…TORNERANNO!

E la Juve, o meglio, i tanti juventini che ancora, vittime indifese (poverini!), infestano la tv? Beh sono lì a millantare dignità e a piangere miseria, ormai certi che, mescolate le carte in tavola, sotto l’albero di Natale arriverà il primo dei regali da scartare…

Il Milan già colmati i ridicoli punti di penalizzazione si affida alla voce di Galliani per dirsi in testa alla classifica, a voler ribadire insieme all’Inter ci siamo noi… e chi vi aveva dimenticato, come poteva accadere…ci hanno deliziato con quaranta minuti di ..beep…sul diverbio Seedorf – Ancelotti…

Nulla da fare, scandali a parte, certe squadre tengono sempre banco e lo schermo è tutto per loro..


A NOI NON RESTA CHE SPERARE…rombi a parte, un’altra ridanciana abbuffata di bufale e contro bufale pallonare.

Intanto l’Italia del ciclismo ci regala un’altra soddisfazione mondiale e se il pallone anziché rotolare su un bel tappeto verde è solo oggetto di scandali e discussioni di pseudo salottieri da strapazzo e veline dell’ultimo ora in formato calendario, pazienza, vorrà dire che ci daremo all’ippica. Forse.

Alla prossima.

 

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