• NATALE CON CHI VUOI, NIENTE CALCIO SE LO VUOI •

28/12/2008

(MARIO IPRI) - Come già un anno fa i nostri lettori più affezionati avevano avuto modo di leggere, anche quest’anno noi di Pianetazzurro vogliamo ribadire la nostra posizione su come il ‘giocattolo’ calcio viene trattato nel nostro Paese, riferendoci ovviamente alla Serie A. Forse anche usare il termine ‘giocattolo’ pare inappropriato, dato che si tratta di una parola tipicamente legata alle feste, natalizie soprattutto, mentre del pallone nostrano in questo periodo si perdono le tracce.
E mentre la sempre mai troppo poco citata Premier League sta vivendo proprio in questi giorni la sua fase più combattuta e spettacolare, qui da noi il calcio si ferma per settimane intere, lasciando milioni di appassionati a se stessi. E non veniteci a dire che a Natale gli svaghi sono ben altri: con le strutture giuste il canonico cinepanettone natalizio, e mai esempio fu così calzante, potrebbe essere l’aperitivo o il completamento di una giornata passata in famiglia e con le persone care tra risate, esultanze, titoli di coda e tiri dal dischetto. E proprio l’atmosfera natalizia potrebbe fare da collante per portare anche qui da noi quello spirito da Fair Play così britannico, e quindi così lontanamente italico (a proposito, che fine ha fatto il terzo tempo motivo di vanto per i vertici federali per due intere settimane la scorsa primavera?). Non parliamo di vedere tifoserie avversarie nello stesso settore di stadio, perché crediamo nelle sfide ma non nei miracoli, ma di un gioco vissuto come un gioco, motivo di socializzazione e di gioia per chi vi lavora, chi lo segue, chi lo vive.
Tutto ciò sembra utopia, ma non era forse anche utopia pensare ad un Napoli in piena lotta Champions, quando tre anni fa bisognava temere una Ternana? E perché deve sembrarci utopia invogliare chi di dovere a costruire strutture con le ultime tecnologie dove accogliere stadi, cinema, centri ricreativi e centri commerciali in un unico complesso? Non è forse questo il calcio moderno e cosmopolita che De Laurentiis ha sempre professato? Dopotutto stiamo parlando di un Paese come l’Italia che ospita uno dei campionati più importanti al mondo, e che ha tra le sue ambizioni quello di ospitare prossimamente gli Europei di calcio.
Ovviamente il discorso è complesso, e quella che può essere sembrata una divagazione non è invece che l’obiettivo finale a cui si deve arrivare nel tempo: rendere il calcio italiano un calcio d’avanguardia, da far invidia agli altri Paese e non da criticare per i suoi paletti sempre troppo definiti e definitivi, ma mai troppo comprensibili.
Dopotutto sembra paradossale che nelle settimane feriali ci siano così tante partite da non sapere quando giocarle, e poi nelle settimane in cui tutti o quasi sono in vacanza, il ‘giocattolo’ viene negato senza possibilità alcuna di appello.
Non ci aspettiamo, in definitiva, di essere già al livello della Premier League e della gestione del pianeta pallone tipica britannica.
Per il momento ci accontenteremmo di un “Natale a San Paolo”, magari prima di un “Natale a Rio”.

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