• VIVA L'ITALIA DEL 9 LUGLIO • 

9/7/2007

(RENATA SCIELZO) - Era l’anno dei mondiali quelli del '66 la regina d'Inghilterra era Pelè…cantava un nostalgico Antonello Venditti nella celeberrima “Giulio Cesare”, raccontando degli anni vissuti tra i banchi del celebre liceo romano.
Era l’anno dei mondiali quelli del 2006 la regina di Germania era l’Italia viene da canticchiare a noi pensando e ripensando ad un giorno che sembra ormai lontano nel tempo, ma che ci ha riempito il cuore di gioia e ci ha fatto urlare fin quasi a scoppiare.
Era da quel triplice “Campioni del mondo, Campioni del mondo, Campioni del mondo” del compianto Nando Martellini che il nostro paese non provava una gioia simile, quella gioia che ancora ci portiamo dentro, quella gioia incontenibile che è ancora possibile leggere nelle retrospettive alla tv o nei tanti video su youtube negli occhi del capitano azzurro Fabio Cannavaro, quando ha issato la coppa del Mondo verso l’alto, verso quel “CIELO AZZURRO SOPRA BERLINO” come ebbe a dire, in maniera calzante e indimenticabile, Marco Civoli.
Quel giorno, ad un anno di distanza, fa parte della memoria collettiva come di quella individuale, perché ognuno di noi porta e porterà con sé i rituali di quel pre-partita, gli scongiuri e le imprecazioni durante i calci di rigore, il grazie reso a Trezeguet quando la sua palla si è andata a stampare sopra la traversa, gli striscioni, i suoni, gli odori di quell’indimenticabile sogno di una notte di mezz’estate.
Un sogno che si è realizzato tra polemiche e testate, un sogno che non ha avuto un solo eroe, un sogno che porta la firma di un gruppo che con caparbia, lavoro e un pizzico di fortuna ha regalato al nostro malandato calcio la più bella delle rivincite.
Negli anni ce ne ricorderemo e racconteremo di quel caldo luglio che ci vide contro i cugini transalpini soccombere ad un rigore provocato da Materazzi, tornare in partita con un goal dello stesso numero 23 e vincere ai rigori con il tiro definitivo dal dischetto di un signor Fabio Grosso qualunque, che ironia della sorte - è notizia di questi giorni - è andato ad accasarsi proprio in Francia, dai campioni di Francia, quelli del Lione.
E ricorderemo il viso incredulo di Fabio Grosso dopo il goal realizzato alla Germania, gli occhi di un concentratissimo Totti fissi sul portiere australiano prima del rigore decisivo, le incornate di Materazzi e la testata di Zidane, la gioia di Lippi e del presidente della Repubblica Napolitano con il ministro Melandri, il taglio dei capelli di Camoranesi in diretta, gli occhi raggianti di Fabio Cannavaro e la festa dell’Italia una e trina, tutta – nord, centro e sud – sotto un’unica bandiera: il tricolore.
E ricorderemo gli sfottò fatti ai francesi e quella gioia e quell’urlo che da troppo tempo represso in gola è esploso in tutta la sua deflagrante e devastante potenza.
Un urlo quasi liberatorio che ci ha fatto riscoprire tutti innamorati dei nostri colori e del nostro paese, fieri di aver alzato per la quarta volta quella coppa, quella coppa che Dio solo sa quanto avevamo sognato.
Un anno solo è passato, i protagonisti di quell’epica impresa vestono quasi tutti ancora l’azzurro e qualcuno si spera possa ancora indossarlo, ci auguriamo possano regalarci ancora tante emozioni e soddisfazioni, regalandoci il sogno di un’Italia che si rialza e vince nel segno e nel sogno del pallone.

Buon anniversario ragazzi!!!!
VIVA L’ITALIA DEL 9 LUGLIO!
Buffon, Peruzzi e Amelia; Cannavaro, Nesta, Materazzi, Barzagli, Zaccardo, Oddo, Zambrotta e Grosso; De Rossi, Pirlo, Gattuso, Perrotta, Camoranesi, Barone e Totti; Gilardino, F. Inzaghi, Del Piero, Iaquinta e Toni.

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