19/12/2004
Diventa
ogni settimana più snervante dover commentare le
disavventure del Napoli. “Real Madrid” di turno è stato,
questa domenica, il Rimini. La squadra romagnola, prima
in classifica del girone, oggi è sembrata tutt’altro che
un’inaffondabile corazzata ammazza-campionato, tuttavia
gli azzurri di questi tempi riescono davvero a
valorizzare ogni avversario. Dopo questa sconfitta i
punti dal primo posto sono 13 e la lotta per il primato
diviene ufficialmente affare altrui. Cosa resta dunque a
noi tifosi napoletani se non amarezza e delusioni? Si
può dire che ci resti la speranza, nella fattispecie
quella di un esonero imminente del tecnico Ventura. Il
mister azzurro continua a dire che la sua squadra
possiede un enorme potenziale che non riesce ad
esprimere. Di chi allora la colpa di queste difficoltà
se non del tecnico stesso? Cosa si aspetta ancora per
dare una svolta decisiva con il cambio in panchina?
Sinceramente non troviamo alcun motivo per cui Ventura
debba conservare la sua posizione: la squadra gioca
malissimo, la posizione in classifica è pessima, il
rapporto con i giocatori si è oramai inclinato (vedi
caso-Abate) e infine il palmares dell’allenatore non è
certo tale da definirlo un “intoccabile”.
Nel post partita si è pure cercato di trovare qualche
attenuante alla sconfitta, come l’arbitraggio
sfavorevole. Ebbene, pur ritenendo la prestazione
dell’arbitro alquanto discutibile, fatichiamo a credere
che con un altro direttore di gara, Terzi, ad esempio,
non avrebbe regalato due gol agli avversari, Pozzi, non
espulso, avrebbe realizzato due gol riaprendo la
partita, o che magari l’entrata di Gatti per Montesanto
avrebbe illuminato la manovra degli azzurri nel finale.
Si è anche detto che questa è stata una partita diversa
dalle altre, perché? Il gioco espresso ci è sembrato
ancora una volta penoso, il risultato è stato quello
che, in fondo, tutti si aspettavano e non si è avuto
nessun segnale di ripresa, né da parte dei giocatori, né
da parte del tecnico.
Dobbiamo però ancora una volta sottolineare che, il se
pur inadatto Ventura, non è l’unica sventura del Napoli.
Buona parte di colpa per lo squallore generale và
attribuito ai calciatori. La difesa questa domenica è
parsa semplicemente grottesca. Le disastrose prestazioni
di Terzi e Savino, in primis, hanno oggi palesato come
anche in questo reparto siano necessari ingenti
rinforzi, e francamente dubitiamo che il solo Romito
(giovane su cui sta puntando Marino sul mercato) possa
porre rimedio alle falle del reparto, che in assenza di
Scarlato è privo del 80% del suo potenziale. Il
centrocampo è una vecchia tegola per la squadra
partenopea: Corrent, Gatti, Leandro, Toledo,
Corneliusson, insomma tutti i nuovi acquisti,
meriterebbero di essere rispediti al mittente in quanto
fin ora nessuno è stato capace di offrire l’apporto
sperato. I probabili acquisti di Fontana e Gautieri
paiono una manna dal cielo, ma da soli ci sembrano
insufficienti. Non si può prescindere infatti
dall’acquisto di un’ala sinistra, ruolo che
probabilmente a Ventura non interessa, ma che sarà
sicuramente utile ad un suo plausibile sostituto, dato
che in un eventuale 4-4-2 il Napoli risulta carente
proprio dell’esterno di sinistra offensivo, ruolo non
previsto nello pseudo-3-5-2 dell’attuale tecnico del
Napoli. Altro giocatore molto utile per centrocampo
azzurro sarebbe un interno capace di inserirsi e di far
gol, uno che, insomma, faccia quello che forse Marino si
aspettava dal deludente Corrent.
Non è sicuramente privo di pecche l’attacco. Oggi anche
il tanto atteso Pozzi ha dato la prova di non avere la
maturità necessaria per vestire la maglia azzurra. Ha
dato segnali, quanto meno, d’impegno, il solo Varricchio,
che il più delle volte poco ha potuto incidere, lasciato
da solo contro le difese avversarie. Siamo poi sicuri
che il neo-acquisto Pià riesca a risolvere i problemi di
questo reparto? Aspettiamo fiduciosi l’acquisto di un
vero “bomber”…
Tutto è stato già detto dunque, i problemi e i limiti
del Napoli si conoscono, spetta ora alla società
ricorrere a quella tanto auspicata rivoluzione, che
possa dare una scossa a questa deprimente squadra.
Eduardo Letizia
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