• DAVID GIUBILATO: "NON ERAVAMO EROI PRIMA E NON SIAMO BROCCHI ORA!" •

28/11/2005
 
(VINCENZO CIMMINO) - David Giubilato non ci sta. Il roccioso difensore non tollera chi sta mettendo in giro la voce che il pareggio di ieri con il Foggia è figlio della distrazione che starebbe proiettando mentalmente gli azzurri già al match di Coppa Italia con la Roma.
“Ma quale distrazione! Non possiamo permettercelo! Forse non avete capito che per noi il campionato è la prima cosa e non possiamo permetterci di snobbarlo. Quella di ieri è stata solo una serie di circostanze sfortunate: siamo passati subito in svantaggio, abbiamo avuto la forza di reagire ma loro sono andati di nuovo avanti anche se il guardalinee non ha segnalato un fuorigioco evidente. Grazie a Pià poi abbiamo riagguantato di nuovo il pari ma senza trascurare il fatto che abbiamo anche fallito un rigore. Secondo me la partita è da valutare in modo positivo, è dimostrazione di carattere recuperare per due volte lo svantaggio”.

La principale imputata di questo risultato non proprio positivo è la difesa, cosa ne pensa David che ne è uno dei titolari?
“Degli sbagli ne abbiamo sicuramente fatti ma non mi si venga a dire che siamo diventati improvvisamente brocchi, non siamo alieni e ci sta che facciamo qualche errore, l’importante è applicarsi affinché succeda il minor numero di volte possibile. Ripeto che secondo me questo pareggio è stato determinato solo da episodi”.

“Se fosse stato l’anno scorso questa partita l’avremmo persa mentre oggi è diverso perché il gruppo è più unito e determinato. Vi faccio l’esempio di Pià: tutti che si chiedevano cosa ci fosse dietro ma invece Inacio ha dimostrato l’attaccamento alla maglia facendo una gran partita ieri anche se ci dispiace ovviamente per Calaiò”.

Parlavamo di Coppa Italia e di Roma, davvero volete farci credere che non ci state pensando a questo big-match?
“Sarei bugiardo se dicessi di no, la Coppa Italia sarà una vetrina importante e per tutta la città sarà un momento di festa ma non è il momento ancora di pensarci, dobbiamo pensare partita per partita”.

Allora passiamo al prossimo avversario, il Perugia.
“C’è una cosa che accomuna noi e loro, entrambe le squadre sono scese in serie C per colpe non loro. Dobbiamo comunque ritenerci fortunati perché altre squadre in difficoltà sono completamente sparite dal mondo del calcio mentre Perugia e Napoli hanno avuto la fortuna di sopravvivere grazie a personaggi importanti che hanno investito su di loro”.

Parliamo un po’di te: è vero che l’Ascoli ti ha cercato? Ti sarebbe piaciuto giocare in serie A?
“L’Ascoli mi ha richiesto ma quando la società mi ha fatto un discorso circa la fiducia che nutre nei miei confronti ho subito rifiutato la proposta. Inoltre ad Ascoli, nonostante sia in serie A, non si respirerà mai l’aria che c’è qui a Napoli, la gente è stupenda e merita ben altri palcoscenici”.

Una curiosità che forse in pochi sapevano, David ha giocato nella Viterbese allenata da Carolina Morace, che effetto faceva essere allenati da una donna?
“E’una grande allenatore e una grande persona. Era un po’maniaca della tattica ma ci metteva sempre a nostro agio allenandoci in un’atmosfera cordiale e divertente. Lei è eccezionale e spesso la telefono quando ho dei problemi personali”.

E invece Reja che tipo è?
“Anche lui ci mette a nostro agio, sa bene quando è il momento di usare il bastone e quando usare la carota, inoltre ci sta insegnando vari moduli per permetterci una certa duttilità”.

Chiudiamo con una parola sugli ultimi episodi di razzismo nel calcio
“Secondo me questi scellerati hanno solo voglia di offendere e non sono veramente razzisti. Bisognerebbe inasprire le pene per chi si rende autore di queste azioni”.

 

 

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