• ESCLUSIVE - FRANCO COLOMBA: “SCOMMETTO SU DENIS, SI RIVELERÀ UN GRANDE ATTACCANTE” •

8/10/2008

(ESCLUSIVA PianetAzzurrodi VINCENZO LETIZIA) - Questa settimana, fermo il campionato di serie A, abbiamo deciso di intervistare un’ex grande mezz’ala, dal piede sopraffino e dall’ottima visione di gioco, e un allenatore navigato, già ex tecnico di Napoli, Salernitana ed Avellino, per parlare di calcio a 360 gradi. Franco Colomba (nella foto), 53 anni, gentlemen del mondo del pallone, ci ha concesso un’intervista esclusiva nella quale abbiamo parlato delle sue tre ex squadre campane e di Nazionale.
Mister, iniziamo la nostra chiacchierata dall’analisi del Napoli. Che impressione si è fatto della squadra partenopea?
“Il Napoli è una buona squadra e rispetto allo scorso anno è anche migliorata. Infatti, la compagine di Reja adesso è più convinta delle proprie possibilità. Ha le sue armi migliori nella forza fisica e nel centrocampo, dove furoreggiano autentici guerrieri come Blasi e Gargano e dove risplende il talento cristallino di Hamsik. Poi, mi piace molto la coppia argentina Lavezzi-Denis, a proposito del ‘Tanque’: questo ragazzo è destinato a diventare un giocatore importante”.
Al Napoli non potrebbe servire a centrocampo un giocatore con fosforo e piedi buoni alla Franco Colomba?
“La verità è che la squadra azzurra punta molto sull'aggressività dei centrocampisti e sulle ripartenze veloci di Gargano, Maggio e Lavezzi. Però, è ovvio, che un giocatore con le caratteristiche di regista nel Napoli manca e se arrivasse non potrebbe che arricchire ulteriormente l'organico”.
Da una sua ex ad un’altra. La Salernitana è seconda in classifica: è vero che la cosa non la sorprende più di tanto?
“La Salernitana si sta proponendo alla grande e sembra davvero che società e squadra vogliano fare sul serio. Castori può contare su un organico qualitativo e su un ambiente che da’ grandi stimoli. Se sapranno fare bene anche lontano dall’Arechi, dove è difficile per tutti passare indenni, sono convinto che la Salernitana quest’anno possa davvero rappresentare una delle grandi sorprese della cadetteria”.
Soliti problemi invece ad Avellino, un ambiente a cui lei è particolarmente affezionato, ma destinato ancora una volta a patire…
“L’Avellino, una squadra a cui sono molto legato, è il mio più grande cruccio. Infatti, con me in sella, sfiorammo una clamorosa permanenza in B quando ormai tutti ci davano per spacciati. Anche quest’anno la situazione è allarmante, al momento non vedo grosse possibilità di salvezza per gli irpini. Ho l’impressione che ad Avellino si facciano un po’ male da soli. Bisognerebbe cambiare radicalmente perché non è possibile continuare con questo saliscendi dalla B alla C. La piazza biancoverde merita molto di più”.
Mister, prima di parlare di Nazionale, vorremmo che ci svelasse i suoi pronostici sulle tre partite di cartello del prossimo turno di serie B. Stiamo parlando di Bari-Sassuolo, Salernitana-Empoli e anche su Treviso-Parma.
“Bari-Sassuolo sono due buonissime squadre. Soprattutto i pugliesi mi hanno fatto un’ottima impressione e credo che questo possa anche essere l’anno giusto per risalire la china. Il Sassuolo, invece, gioca a memoria ed ha due attaccanti come Noselli e Zampagna che in serie B sanno fare la differenza. Il pronostico è difficile, vinca il migliore, ma certamente sarà una bella partita e si potrebbe puntare sul ‘GOAL’. Salernitana-Empoli sarà invece la prova del nove per i granata. Perché se hai delle lacune, certamente l’Empoli te le mette a nudo. La situazione del Parma, invece, è complicata e semplice allo stesso tempo. La B inganna e non sempre determinati giocatori sono adatti a questa categoria. E’ importante che i campioni del Parma ritrovino la dimensione giusta e la smettano di snobbare gli avversari. Ad iniziare magari già dal match di Treviso…”.
Condivide le scelte di Lippi? In particolare, lei avrebbe convocato Maggio e Santacroce?
“Lippi vuole vedere e testare Santacroce dal vivo. E’ certamente un difensore veloce e bravo nell’anticipo e ha grosse prospettive. Maggio è invece una certezza sulla fascia desta, un elemento di grande qualità e quantità che farà bene anche in Nazionale. Nella penuria di difensori che abbiamo mi permetto di suggerire, però, un nome a Marcello Lippi: Stovini del Catania difensore fortissimo di cui si parla poco che non ho mai visto sbagliare una partita”.
Una volta eravamo la patria dei grandi difensori. A cosa imputa questa crisi in cui trovare un difensore affidabile nel nostro campionato è davvero diventato un’impresa ardua?
“Condivido quanto detto eda Marcello Lippi: la zona ha azzerato il difensore puro, infatti, Cannavaro e Ferrara prima di essere eccellenti difensori a zona erano grandi marcatori…”.

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