• LE INTERVISTE - NAPOLI FA FELICE ANCHE IL CHIEVO, NON SI FA RISULTATO IN TRASFERTA •

18/1/2009

(ARMANDO ARUTA) – Eccoci qui a registrare l’ennesima sconfitta in trasferta del Napoli, una squadra inguardabile nel primo tempo, immatura nella ripresa, penalizzata anche tanto dalle decisioni arbitrali, ma, tralasciando gli alibi, bisogna davvero cambiare marcia. Ad ogni vittoria in casa si annuncia una partita diversa in trasferta e poi, puntualmente, si va fuori casa e si perde. Qualcuno ci spieghi cosa succede, ci illumini su una prestazione assurda contro l’ultima in classifica, lo faccia Reja, lo faccia un portavoce della squadra. Interpellato a riguardo, l’allenatore partenopeo ammette una mancanza di lucidità e mentalità remissiva in trasferta. “Abbiamo concesso la prima frazione di gioco al Chievo, che, come sapevamo, da il meglio nella prima mezz’ora, poi siamo venuti fuori e nella ripresa abbiamo dato tutto quello che avevamo, creando anche occasioni importanti come il tiro di Zalayeta respinto da Sorrentino e la traversa di Lavezzi. Peccato perché non riusciamo ad esprimere il nostro gioco in trasferta, ma dobbiamo cambiare mentalità.” Interpellato sul gesto di stizza di Denis dopo il cambio, risponde secco: “Ho messo fuori German per Zalayeta perché mi serviva un uomo in avanti che tenesse più palla. Con la squadra in inferiorità numerica mi serviva lasciar libero Lavezzi di puntare i difensori avversari, forti fisicamente ma lenti. E’ stata una scelta puramente tecnica, assolutamente non condizionata dalla prestazione di Denis. Si parla di un Napoli immaturo, vedi l’espulsione assurda per proteste di Hamsik, non pronto per una lotta con le grandi per la Champions. “Non è così che si può lottare per traguardi importanti. Hamsik ha sbagliato, ma è la squadra che deve giocare come sa, con fraseggi veloci e ripartenze sulle fasce. C’è molto lavoro da fare, ma certo non siamo stati fortunati nelle decisioni arbitrali, perché la spinta su Maggio in area non mi sembra molto diversa da quella di Contini su Pinzi.” C’è tutt’altro umore in casa veronese, con Di Carlo che gongola per la vittoria dei suoi. “Abbiamo fatto una partita da grandi contro una grande come il Napoli, abbiamo sofferto, ma vinto meritatamente.” Quando gli si chiede cosa ne pensa delle decisioni arbitrali risponde piccato: “Mi sembra che fino ad oggi ci siano state molte ingiustizie contro il Chievo, quindi non credo che si possa parlare di aiuti nei nostri confronti. Certo il primo rigore sembrava ineccepibile, mentre il secondo si può dare perché su un terreno così scivoloso Bentivoglio è caduto vistosamente su un tocco leggero ma colpevole. La spinta di Maggio non credo fosse rigore, ma questo non deve sminuire i meriti di questo Chievo che oggi più che mai può dire di esserci ancora.” Il Chievo, ultimo in classifica, gioisce di questo prestigioso successo, ma il Napoli non riesce a convincere con questo gioco troppo remissivo, che in casa migliora grazie al terreno amico e ai tifosi, ma in trasferta riesce a regalare punti anche a squadre che non segnano o vincono in casa da mesi. Natale è passato da un pezzo, adesso è tempo di riscuotere dopo i regali fatti finora. Domenica arriva una Roma arrembante, a soli tre punti da noi. Questo è l’esame di maturità, che ci dirà se il Napoli vuole continuare a sognare, o se deve ridimensionare le sue ambizioni.

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