• LE INTERVISTE – NAPOLI-GENOA, REJA: “ABBIAMO PAGATO A CARO PREZZO LA VOGLIA DI VINCERE” • 

30/9/2007

(MAURIZIO LONGHI) - Seconda sconfitta stagionale del Napoli che è capitolato nel deserto del “San Paolo” contro un Genoa ben messo in campo che ha conquistato tre punti importantissimi. Nel primo tempo il Napoli è sembrato un po’ troppo impacciato e il Genoa ha chiuso tutti gli spazi trovando anche il gol grazie ad un’autorete di Paolo Cannavaro. Gli azzurri sono andati in difficoltà soprattutto sulla fascia sinistra dove Savini non è riuscito a fermare le sovrapposizioni di Konko che, insieme a Leon, ha creato parecchie insidie. I “grifoni” hanno organizzato una gabbia per arginare la vivacità di Lavezzi che comunque non ha reso la vita facile ai difensori rossoblu. La ripresa è iniziata con il Napoli tutto riversato in attacco e la rete è arrivata con Domizzi sugli sviluppi di un calcio di rigore conquistato da Lavezzi. I partenopei hanno provato timidamente a cercare la rete del vantaggio, ma l’occasione più clamorosa capitata sui piedi di Hamsik, è stata ben parata da Scarpi. Quando la gara si stava avviando verso un pari, è arrivata la beffa per gli uomini di Reja che hanno subito la rete di Sculli con la difesa che nell’occasione ha lasciato molto a desiderare. Questo non è neanche un lontano parente del Napoli entusiasmante ammirato nelle gare con Udinese e Sampdoria, sembra che sia tornata la staticità in un attacco che, eccetto alcuni lampi di Lavezzi, ha prodotto poco o nulla.
Il tecnico del Napoli, Edy Reja non è soddisfatto né del gioco che ha offerto la sua squadra né chiaramente del risultato. Il pareggio era sicuramente il risultato più giusto visto che le squadre si sono equivalse, ma la voglia del Napoli di vincere la gara ha paradossalmente consentito al Genoa di vincere la gara con il gol di Sculli che ha gelato gli azzurri. “Noi abbiamo cercato di attaccare ma loro si sono chiusi bene non lasciandoci spazi, di conseguenza abbiamo incontrato delle difficoltà che ci hanno limitato. Loro agivano di contropiede, non avevamo lo spirito di altre gare, siamo andati troppo in difficoltà, poi l’assenza del pubblico ci ha quasi condannato alla sconfitta. Ci sono mancati gli stimoli che ci dà la nostra gente, ma questa non deve essere un’attenuante. Sicuramente non meritavamo la sconfitta, è stato bravo il Genoa a fare due gol, noi siamo stati sciuponi e alla fine il risultato non ci è stato favorevole”. Il Napoli ha cercato di creare ma di occasioni se ne sono viste poche. Solo nella ripresa, gli azzurri hanno provato ad accelerare, poi Sosa di testa ha fallito un gol clamoroso a pochi passi da Scarpi, il quale si è superato anche su un’ottima conclusione di Hamsik. Ma il Napoli è stato troppo statico e il Genoa ha chiuso bene gli spazi e non permettere ai partenopei di affondare. Questo è il pensiero di Reja in merito a questo tema: “In campo ci sono anche gli avversari, noi non avevamo la brillantezza giusta, ci può stare una sconfitta, in una settimana abbiamo giocare tre partite ed è fisiologico avere un calo fisico. Comunque abbiamo cercato la vittoria, siamo stati un po’ sfortunati, dispiace soprattutto per l’occasione capitata sulla testa di Sosa che non è riuscito a buttarla dentro. Non aver trovato il gol quando eravamo in parità ci ha portato a spingerci in avanti e la conseguenza è stato il gol di Sculli”. Mister Reja voleva vincere la gara e metà ripresa ha inserito Sosa e Calaiò nell’intento di dare più peso all’attacco, invece, l’argentino non ha ripetuto la buona prova offerta con il Livorno, mentre il siciliano è stato impalpabile e ha dato la sensazione di essere completamente spaesato. Il tecnico fa autocritica per la mancata accortezza mostrata nel momento topico della gara: “Sarebbe stato meglio fare delle scelte meno azzardate. La voglia di ottenere un altro successo mi ha spinto a guardare solamente alla fase offensiva rinforzando l’attacco. Ho tenuto Lavezzi in campo, inserendo Sosa e Calaiò, questo ha permesso al Genoa di ripartire in qualche frangente e alla fine sono riusciti a buttarla dentro. Bisognava stare un po’ più attenti, è un peccato aver perso punti in questo modo. Non butterei la croce addosso a Calaiò, l’ho inserito a gara in corso e non ha inciso. Ma questo non significa che non sia più quello di un anno fa, lui è uno che finalizza e non potevo pretendere che cambiasse la partita con delle giocate che non gli appartengono, visto che è una prima punta e non un fantasista”. I problemi stanno giungendo dall’attacco: Zalayeta sembra aver perso la vena realizzativa, Lavezzi è sempre un peperino ma i difensori gli riservano un trattamento molto duro che mette a repentaglio anche la sua incolumità. Calaiò deve superare al più preso questo periodo di impasse per evitare di essere deleterio per il Napoli. Però, possono capitare queste cose in una partita in cui tutto è girato male, ora si spera che il riscatto arrivi nella trasferta di Milano contro l’Inter, anche se l’obiettivo di fare l’impresa è quasi impossibile: “Quando si va in cerca di una vittoria, qualche valutazione può essere sbagliata - prosegue il goriziano - e purtroppo l’intenzione di andare in vantaggio ci ha trafitto consentendo al Genoa di arrivare alla vittoria. In qualche occasione è sbagliato scoprirsi, ma dobbiamo imparare dagli errori cercando di non commetterli in futuro. Oggi le occasioni le abbiamo create, però, non siamo riusciti a capitalizzarle, l’importante è che la squadra le crei, speriamo che poi si possa gonfiare la rete con maggiore continuità. Auguriamoci che nelle prossime gare possano arrivare delle sorprese, noi cercheremo di fare il possibile”.
Il direttore generale del Napoli, Pierpaolo Marino, imputa la colpa della sconfitta all’assenza del pubblico che oggi avrebbe potuto fare la differenza. È stato malinconico giocare in un clima surreale, senza l’apporto della calorosa gente napoletana. Per il diggì tutto questo ha causato una sconfitta che non ha permesso al Napoli di continuare il suo sogno. Queste le sue parole: “A mio avviso è stata determinata la mancanza della nostra gente, i tifosi nel calcio possono fare tanto, è stato un peccato non aver contato sul loro apporto in una gara che aveva bisogno di un pubblico passionale come il nostro. È pesante giocare senza pubblico, non sembrava una gara di campionato, la sensazione è stata orribile, già l’abbiamo provata l’anno scorso più di una volta, speriamo di non provarla più”. Il dirigente irpino non vuole abbattersi dopo questa sconfitta casalinga, ma è ansioso di vedere il Napoli al cospetto delle big della serie A. Ci può stare che gli azzurri facciano una buona prova a “San Siro” contro l’Inter, il risultato sembra già scritto, ma non bisogna andare lì già sconfitti prima di iniziare. Si affronterà un’Inter in grande forma dopo il colpo grosso prodotto a Roma, ma sarà fondamentale affrontare la gara con lo spirito giusto: “Ora non bisogna deconcentrarsi, siamo capaci di fare qualunque cosa, come abbiamo perso in casa possiamo vincere in trasferta. La vittoria di Udine ne è stato l’esempio, una sconfitta così non deve buttarci giù. Sarà estremamente complicato questo ottobre, in cui ce la giocheremo contro le squadre più forti e più in forma del nostro campionato, ma non partiamo sconfitti e cercheremo di trarre il massimo da ogni partita”. L’arbitraggio odierno non ha destato una buona impressione, l’arbitro Pierpaolo ha spezzettato un po’ troppo il gioco bloccando le azioni di entrambe le squadre. Comunque Marino non vuole addossare la colpa all’arbitraggio: “E’ inutile cercare degli alibi dopo una sconfitta. Non protesteremo anche perché le critiche servono a poco, visto che poi non si prendono provvedimenti adeguati. Però, oggi Lavezzi è stato il bersaglio dei difensori del Genoa che lo hanno falcidiato senza che siano state prese delle decisioni rigide. Ma ciò è dovuto alla forza del “Pocho” che quando parte palla al piede è devastante, è un giocatore troppo importante per noi, gli avversari gli riservano una marcatura troppo asfissiante che penalizza tutta la squadra, ma soprattutto trae in inganno gli arbitri che dovrebbero essere più attenti nel tutelare certi tipi di giocatori”. Per Marino la sconfitta è stata immeritata, il Napoli avrebbe dovuto concretizzare di più qualche occasione. Soprattutto nel secondo tempo, gli azzurri hanno fallito delle palle gol nitide, specialmente quella di Sosa che non è riuscito a battere Scarpi in una posizione a lui congeniale. Poi, ci ha provato Hamsik, il cui tiro è stato intercettato dal portiere genoano che ha respinto la potente conclusione del centrocampista slovacco. “L’autorete di Paolo Cannavaro è stato un episodio che poteva innervosirci, invece, non abbiamo perso la testa. Siamo riusciti a pervenire al pareggio con un rigore che giudico sacrosanto. Lavezzi è stato atterrato in area e Domizzi è stato freddo alla battuta. Il gol di Sculli è stata una doccia fredda, anche perché è arrivato in un momento in cui avremmo meritato qualcosa in più”.
E’ stato lui a segnare il gol del momentaneo pareggio del Napoli, Maurizio Domizzi ha siglato il suo secondo gol in campionato su calcio di rigore, ma stavolta anche lui ha l’amaro in bocca visto che la sua segnatura non ha evitato la sconfitta del Napoli. Per lui è arrivata un’altra prova positiva, non sa più cosa fare per convincere Donadoni a convocarlo in Nazionale, ma il suo pensiero va al Napoli, del quale sta diventando sempre di più un elemento imprescindibile: “Prima di tutto spero di fare bene in serie A con la maglia del Napoli, la Nazionale viene in secondo piano. Mi sto trovando bene nella difesa azzurra, anche se oggi ci siamo schierati a quattro, non ho incontrato alcun tipo di problema, visto che in passato ho già giocato in una difesa composta da quattro uomini”. Per il “muro” della difesa del Napoli la sconfitta è maturata dopo la rete presa sull’autogol di Paolo Cannavaro, da lì si sono complicate le cose perché gli azzurri hanno dovuto recuperare la rete di svantaggio. Il pari era arrivato proprio grazie al suo gol su rigore, peccato che alla fine il Genoa abbia trovato la rete del successo. “Sul risultato finale ha influito l’autogol a freddo – dice Domizzi – c’è stata un po’ di sfortuna che si è prolungata per tutto l’arco della partita. Non credo che la sconfitta sia dovuta alla mancanza del pubblico, la nostra concentrazione era al massimo, è stata una giornata infelice che non ci ha permesso di allungare in classifica. Eravamo scesi in campo con l’obiettivo di fare nostro il risultato, anche se non era facile giocare in uno stadio vuoto. Ma ripeto questo non ha influito sulla nostra sconfitta che, a mio avviso, è stata immeritata”. Dopo la sconfitta, il difensore romano non ritiene che sia il caso di fare processi perché a suo modo di vedere il risultato non favorevole è stato figlio di episodi che hanno indirizzato la gara verso uno strano binario: “Resta il rammarico, visto che, dopo aver subito un gol a freddo, siamo stati capaci di non perdere la calma, abbiamo mantenuto la lucidità creando qualche occasione pericolosa. È stata una gara sui generis, dopo il gol del pareggio, abbiamo creduto fino in fondo nella vittoria che alla fine si è trasformata in una sconfitta che brucia. Penso che non dobbiamo tormentarci e cercheremo immediatamente di riscattarci”. Però, adesso inizia il ciclo terribile del Napoli che in quattro partite dovrà affrontare Inter, Roma, Juventus e Fiorentina. Comunque, per Domizzi non bisogna partire demoralizzati, perché niente è impossibile e spera che possa arrivare qualcosa di insperato: “Nel calcio nessuna partita è persa prima di giocarla, sabato andremo a Milano tranquilli sapendo di non sentire il fiato sul collo delle squadre che, come noi, lottano per la salvezza. Speriamo di fare bella figura, poi vedremo quello che succederà”.

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