WALTER MAZZARRI: “NAPOLI MI INTRIGA”

26/4/2007

(ESCLUSIVA PianetAzzurro di VINCENZO LETIZIA) - Walter Mazzarri, nasce in Toscana a San Vincenzo in provincia di Livorno il 1 ottobre 1961, attuale tecnico della Reggina, prima di iniziare la carriera di allenatore, è stato un centrocampista offensivo di buon livello. Inizia nelle giovanili della Fiorentina, dove viene definito il «nuovo Antognoni». Curriculum da girovago con tappe a Pescara, Cagliari e Reggiana, ritorno fugace a Firenze per ripartire verso Empoli dove rimane 5 anni, contribuendo (stagione 1985/86) alla prima storica promozione degli azzurri toscani in serie A. Nel 1988/89 viene ceduto al Licata, passa a Modena (vince il campionato di C1), poi Nola, Viareggio, Acireale (promozione in B) per poi l’anno successivo, allo spareggio, trasformare il rigore che decretò la retrocessione del Pisa. Il torneo seguente appende le scarpette al chiodo alla Torres.
Da tecnico inizia come secondo di Ulivieri prima a Napoli e poi a Bologna.
Con la società rossoblù guida anche la Primavera per poi scendere ad Acireale in C2, chiudendo al nono posto, per poi approdare a Pistoia in C1 (decimo).
Nel campionato 2003/04 viene ingaggiato dall’AS Livorno in serie B, portando la squadra della sua città alla promozione diretta in serie A. L’anno successivo viene ingaggiato da un’altra squadra amaranto: la Reggina. A Reggio, Mazzarri trascorre due anni importantissimi: nel suo primo campionato in Calabria, quello del 2004/2005, porta gli amaranto al decimo posto in serie A; l’anno successivo riesce a salvare nuovamente la squadra conducendola in una tranquilla zona di classifica. Attualmente, Mazzarri, sempre alla guida della Reggina, sta compiendo un vero e proprio miracolo calcistico. Partita con 11 punti di penalizzazione, la squadra calabrese sta risalendo la china mettendo in mostra un gioco spumeggiante e redditizio che ne ha fatto finora una delle realtà più apprezzate del panorama calcistico italiano.
Le imprese di Mazzarri non hanno lasciato indifferenti De Laurentiis e Marino, che avrebbero individuato nel tecnico toscano l’erede ideale di Reja, probabilmente dal prossimo campionato. PianetAzzurro lo ha intercettato e intervistato in esclusiva.
Mister, finora la Reggina, nonostante la grave penalizzazione, sta disputando un gran campionato. Qual’è il segreto di questa squadra?
Non ci sono segreti particolari, lavoriamo sodo e, per quanto mi riguarda, ho impresso e consolidato nei miei calciatori una certa mentalità: quella di non pensare a niente, di giocare come avremmo fatto anche se non fossimo stati penalizzati, interpretare al meglio ogni gara per cercare di ottenere in tutte le partite il massimo e questo ci ha ripagato finora grazie soprattutto ai ragazzi che sono stati eccezionali”.
Nella Reggina dei miracoli tanti giocatori stanno facendo bella mostra di se, ad esempio, Bianchi è davvero da Nazionale?
Bianchi è il primo anno che gioca con continuità in serie A: sta facendo bene e sta beneficiando di tutto quello che la squadra produce per lui. In questo torneo ha avuto tante opportunità di far gol, alcuni li ha fatti, altri li ha mancati. E’ il primo anno che gli è stata data completa fiducia e lui sta ripagando dando tutto per la causa amaranto”.
A Napoli si dice che i calciatori non giocano sereni perché avvertono troppo la pressione dei tifosi, invece per voi il ‘Granillo’ quest’anno, come nei campionati precedenti, è sempre risultato determinante per le vostre vittorie.
Il pubblico di Napoli è eccezionale: è il dodicesimo o tredicesimo uomo aggiunto, un po’ come avviene anche al ‘Granillo’ di Reggio Calabria per noi. L’importante per un giocatore è però che avverta un affetto, un incitamento positivo e continuo a favore della squadra di casa. I calciatori sono uomini, prima che atleti, e subiscono particolarmente le contestazioni e i malumori della propria gente”.
Nel torneo di B, come vede il duello Genoa-Napoli, alla fine chi la spunterà?
E’ un duello alla pari, difficile, tra due grandi squadre e due piazze storiche. Sinceramente però il Napoli ha qualcosa in più soprattutto a livello di società e piazza stessa: c’è un presidente importante, dirigenti di grande esperienza e bravura e, com’è accaduto per la Fiorentina di Della Valle, se il Napoli dovesse arrivare in serie A, sarebbe una delle protagoniste importanti della massima serie e la cosa farebbe molto bene al calcio italiano”.
Al Genoa però avete dato un bel rinforzo. Come l’ha presa, mister Mazzarri, la cessione di Leon?
Leon è un giocatore ricreato da me, era un elemento fondamentale per noi, ma c’è stata una richiesta importante del Genoa e la Reggina, che ai bilanci ci deve stare molto attenta, ha ritenuto di cederlo”.
Il Napoli racimola punti, ma non sempre ha convinto sul piano del gioco… Cosa pensa di Reja?
Reja è un bravo allenatore, con tanta esperienza. Lui conosce le problematiche del Napoli, io le posso parlare della mia Reggina, non mi permetterei mai di giudicare l’operato di un collega”.
Mister, si descriva un po’, cosa chiede alle proprie squadre e quale modulo preferisce?
Voglio che nella mia squadra si veda sempre la mano dell’allenatore, che abbia una propria identità e diversi adattamenti nelle due fasi di gioco. Il modulo? Dipende dai giocatori che mi vengono consegnati, cerco di far produrre al massimo gli uomini che alleno e provo a metterli nelle condizioni di rendere al massimo secondo le loro caratteristiche. Quest’anno giochiamo con due punte e mezzo, quasi tre…”.
Sa che Lei ai napoletani piace molto come allenatore?
Anche a me piace Napoli, una piazza davvero intrigante. Poi, conosco la mentalità dei napoletani, a me piacciono le realtà dove c’è calore: la pressione, poi, esalta il professionista e lo spinge a rendere sempre di più”.
Le piacerebbe un giorno allenare la squadra azzurra?
E’ un’idea che mi affascina, ogni tecnico giudicherebbe la piazza di Napoli stimolante e chiunque amerebbe allenare in quella città soprattutto in serie A. Però, in questo momento c’è un bravo allenatore che sta pensando al Napoli e il sottoscritto deve pensare a conquistare una salvezza con la Reggina che sarebbe storica”.
Domani si vedrà…

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