• PIANETA GIOVANI - IL GIOVANE PASCUCCI: “IL GIOCATORE A CUI MI ISPIRO È PIÀ” •

8/6/2005
(dal mensile "PianetAzzurro" di Giugno, Alessio Borrelli) - Continua la nostra rassegna sulle giovani promesse del settore giovanile del Napoli e stavolta è toccato ad un attaccante della rappresentativa Berretti: Antonio Pascucci (nella foto). Seconda punta classe 1987, Pascucci quest’anno si è messo in grande evidenza trascinando a suon di gol la squadra ad un passo dalla finale e pian piano sta cominciando anche ad entrare in orbita Prima Squadra visto che quasi tutte le settimane rappresenta uno dei giocatori della Berretti aggregati al gruppo di Edy Reja per le consuete amichevoli del giovedì, dove a volte ha anche ben figurato con delle segnature. Non è un caso che secondo molti Pascucci potrà far parte del prossimo ritiro estivo del Napoli, però ovviamente è giusto non andare troppo oltre perché è sempre un giovane talento e deve essere gestito come tale. Nel frattempo ha la possibilità di portare la Beretti azzurra al successo finale e sperare in una chiamata in una rappresentativa della nazionale italiana, poi chissà.
La tua rappresentativa sta andando a mille. Tutto ciò è dovuto anche grazie al tuo apporto ed ai gol realizzati.
“Quest’anno è stata davvero un’ottima annata per me. Devo ammettere che finora ho stupito anche me stesso per come sta andando ed ora spero di arrivare sino in fondo”.
Come vuoi presentarti al panorama calcistico?
“Sono una seconda punta che riesce spesso ad andare a segno e posso rendere ottimamente soprattutto se faccio coppia con una prima punta di ruolo capace di crearmi le sponde. Se vogliamo fare un paragone, ovviamente sempre con le dovute proporzioni, ai giocatori attuali del Napoli diciamo che tecnicamente posso essere accostato a Pià mentre fisicamente credo di somigliare molto a Capparella”.
La tua squadra dopo aver dominato la prima parte del campionato è ad un passo dalla finale.
“Il nostro è un grande gruppo partito un po’ in ritardo, ma che ha saputo gestirsi nel miglior modo vincendo abbastanza agevolmente la fase a gironi. Noi eravamo il Napoli e quindi i grandi favoriti, ma la classifica non deve ingannare più di tanto perché nel nostro girone c’erano squadre molto insidiose come Vigor Lamezia, Rende e Catanzaro che ci hanno fatto soffrire parecchio. Ed anche la Juve Stabia ha disputato una buona stagione. Quindi stagione sì molto positiva, ma anche piena di preoccupazioni perché in fondo il calcio è fatto anche di questo”.
Sei stato alle dipendenze sia di Caffarelli che di Lucignano, come descrivi questi due “insegnanti di calcio”?
“Sono due ottimi allenatori che hanno fatto bene e meritano tanta lode. Caffarelli a differenza di Lucignano era un po’ più freddo nei rapporti però ha dimostrato grandissima preparazione ed oggi merita di essere il vice di Reja. Un grosso plauso va anche a Lucignano che ci sta portando sempre più lontano”.
Ripercorriamo un po’ tutta la tua formazione calcistica, dalle scuole calcio ad oggi.
“Beh, prima di arrivare al Napoli sono sempre stato nella scuola calcio Giuseppe Bruscolotti di San Giorgio a Cremano. Lì ho ricevuto i primi insegnamenti calcistici ed ho partecipato a tutti i campionati delle varie categorie. Poi 5 anni fa è arrivata per me l’occasione della vita ed ho partecipato ad un provino con il Napoli riuscendo a superarlo. Nel settore giovanile del Napoli ho fatto prima i Giovanissimi regionali, poi gli Allievi nazionali ed ora la Berretti. Dopo il fallimento della società di Naldi ho fatto parte del gruppo gestito da Caffarelli lo scorso agosto a Monteruscello e così sono entrato subito nell’orbita della nuova società”.
Hai sempre realizzato così tanti gol?
“Quest’anno finora ho messo a segno 15 reti e devo dire che è un buon bottino per me che sono una seconda punta. Sono stato bravo a trovare gli spazi giusti e sfruttare gli assist dei miei compagni di squadra. Ma anche nel passato sono stato sempre prolifico sottoporta. Nei Giovanissimi regionali sono riuscito a segnare anche più di 20 gol, ma andare a segno con questa frequenza nei campionati nazionali è sicuramente qualcosa di più importante”.
Adesso la Prima Squadra sembra veramente alle porte. Giochi già il giovedì ed ora per te, come per qualche altro tuo compagno di squadra può prospettarsi anche la convocazione per il prossimo ritiro?
“Sinceramente lo spero, ma non lo so. Nella squadra ci sono tantissimi bravi giocatori che si sono messi in luce quest’anno. Oltre ai fuoriquota Schettino, Saviano ed Esposito mi hanno particolarmente soddisfatto anche l’esterno sinistro Vitale (classe '87), il centrocampista centrale Del Prete ('87) che veniva dalla Sampdoria. E poi Russo, Nigro tutti ragazzi di buone qualità che potrebbero aspirare al salto di qualità. Per ora penso soprattutto a mettermi in evidenza nella squadra Primavera che si costruirà il prossimo anno. Poi ciò che verrà più avanti si vedrà”.
Hai parlato di Schettino e Gennaro Esposito. Sono riusciti a giocare anche in Prima Squadra. Chi può descriverceli meglio di te che hai giocato accanto ad entrambi?
“Due ottimi giocatori, più grandi di me e che quindi hanno fatto il grande passo. Esposito è la classica prima punta che costruisce le sponde, sta fermo in mezzo all’area ed in un modo o nell’altro trova il colpo del ko. Schettino in Prima Squadra gioca da seconda punta mentre nella Berretti ha fatto sempre il centravanti.
Ha caratteristiche diverse da Esposito perché è più leggero e fa maggiore movimento. Personalmente mi trovo a mio agio giocando accanto ad Esposito proprio perché crea gli spazi per inserirmi. Con Schettino invece l’intesa non è ottima anche se abbiamo ugualmente giocato bene”.
Qual è il sogno nel cassetto di Pascucci?
“Confermare l’anno prossimo tutti i buoni propositi e cercare di far parte di una nazionale giovanile, per il momento. Poi quello che tutti i ragazzi della mia età sperano di raggiungere”.

 

 

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