2/3/2008
(EDUARDO LETIZIA / foto di Felice De
Martino) - In una serata come questa fare
un’analisi critica pacata e distaccata può
risultare davvero arduo. Cercheremo di
trattenere per qualche minuto la nostra
voglia di esultare ed inneggiare alla grande
impresa per concentrarci sugli aspetti
tattici dell’epica vittoria degli azzurri.
Il Napoli ha schiacciato l’Inter sotto tutti
i punti di vista, come mai nessuno in Italia
era riuscito a fare.
Per correttezza è bene sottolineare come i
nerazzurri fossero falcidiati dalle numerose
assenze e dalle scelte malsane del suo
tecnico. Ma quella di stasera era comunque
un Inter con elementi di altissimo livello,
quindi questo non può sminuire la grande
partita di Lavezzi e compagni.
Se c’è una cosa in cui gli uomini di Reja
hanno peccato stasera è stato nel concludere
le numerose azioni create. Sì, perché quella
del Napoli non è stata solo una vittoria
risicata di una squadra che si è chiusa per
l’intera gara, tutt’altro. Gli azzurri hanno
messo sotto l’Inter per tutta la gara,
facendo spettacolo nel primo tempo e
contenendo con intelligenza tattica
l’avversario della ripresa, concedendosi una
serie di ripartenze che avrebbero potuto in
più occasioni dare il colpo di grazia alla
disattenta retroguardia guidata da un
Materazzi spesso ultimo baluardo.
Una gara di straordinaria intensità da parte
dei partenopei che hanno sfoderato una
prestazione maiuscola in tutti i reparti. La
difesa è stata impeccabile. Il giovane
Santacroce si è confermato l’acquisto più
azzeccato del mercato di Gennaio. Con il suo
tempismo negli anticipi e con la sua
eccellente velocità ha praticamente
annullato uno dei giocatori più veloci del
nostro campionato, Suazo. Accanto al lui un
Paolo Cannavaro finalmente in ripresa e un
superbo Contini. L’ex parmense è uno dei
tanti che questa sera merita una menzione
speciale, considerando che nell’ultimo
periodo si sta rivelando uno dei migliori in
assoluto della squadra partenopea, grazie
alla sua estrema precisione nelle chiusure
ed all’abilità in fase di impostazione.
Sugli esterni bene Mannini, nonostante
qualche appoggio sbagliato, e monumentale, è
il caso di dirlo Savini. L’esterno sinistro
è stato autore di una prestazione maiuscola:
una spina costante nel fianco destro della
difesa nerazzurra e bravissimo in chiusura
sul suo lato, che è stato quello più
attaccato dagli avversari, nonostante in
qualche occasione Hamsik ritardi a fornirgli
la giusta assistenza nei raddoppi.
Molto bene anche il centrocampo. Gargano ha
rispolverato la forma di inizio torneo.
Bravissimo nel recuperare palloni e molto
rapido e tenace nell’andare a pressare i
centrali nerazzurri. Buonissima anche la
prestazione di Blasi, onnipresente in mezzo
al campo, ha recuperato palloni e fatto
ripartire la squadra con forza e precisione
in diverse occasioni, patendo un calo di
lucidità solo nella fase finale per
eccessiva stanchezza. Partita double face
invece per Hamsik. Ottimo in fase di spinta
dove ha creato parecchie occasioni
pericolose in tandem con Lavezzi e Zalayeta,
soprattutto nella prima parte di gara.
Talvolta invece è parso in leggera
difficoltà al momento di aiutare Savini in
copertura sul suo lato, anche se poi nel
finale è sembrato più disciplinato.
In avanti anche Zalayeta sembra aver
ritrovato lo splendore di inizio campionato.
Ottimo nel tenere palla in avanti e concreto
al momento del dunque, quando ha sfruttato
l’errore di Julio Cesar per la rete del
vantaggio. Dulcis in fundo eccezionale la
partita del pocho Lavezzi. L’Argentino ha
tenuto da solo in scacco l’intera difesa
interista, provocando grossi mal di testa a
Materazzi e compagni, che se lo vedevano
sfuggire da tutte le parti. Spesso nemmeno
con i falli gli interisti sono riusciti a
placare l’ira del numero sette azzurro, che
ha talvolta peccato solo in lucidità,
evidentemente per comprensibile stanchezza.
Un Napoli che è stato dunque perfetto
tatticamente, atleticamente e tecnicamente.
A Reja va dato il merito di aver preparato
la gara in maniera ottimale, tamponando ogni
spazio di manovra all’undici di Mancini e
gestendo in maniera saggia la gara,
alternando anche i moduli di gioco,
avvicendando il consueto 3-5-2 a fasi di
gioco in cui ha disposto la sua squadra con
un 4-4-2, nel momento in cui necessitava
dare maggior copertura sulle fasce.
Gli azzurri sono riusciti a frenare la
squadra che sta ammazzando questo
campionato. Vedendo gli uomini di Reja
stasera ci sovviene un solo rammarico.
Perché non si riesce a trovare questa
concentrazione ed una intensità tale anche
contro avversari più abbordabili? È un vero
peccato perché un Napoli come questo di
stasera non avrebbe problemi a stazionare in
piena zona UEFA.
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