(EDUARDO LETIZIA) - Era prevedibile
che il Napoli non potesse tenere
troppo a lungo il ritmo e la qualità
di gioco espresse contro Udinese e
Sampdoria. Se poi il lieve
rallentamento arriva in coincidenza
di un pareggio esterno contro un
Empoli davvero ostico, allora i
tifosi possono continuare a guardare
con fiducia al continuo del
campionato degli uomini di Reja. C’è
comunque da sottolineare che quella
del Napoli odierna non è stata una
brutta partita. I partenopei hanno
cercato di esprimere il loro gioco
al meglio, ma hanno trovato di
fronte a sé una squadra molto
aggressiva che lasciava pochissimi
spazi alle offensive di Lavezzi e
compagni, i quali non sono riusciti
a portare a casa il bottino pieno.
Il pareggio alla fine è stato il
risultato più giusto, considerando
le occasioni create dalle due
formazioni.
Eccezion fatta per Gianello, che ha
ben sostituito l'infortunato Iezzo,
l’undici azzurro non è cambiato
rispetto alle due partite scorse.
Nei primi minuti gli azzurri hanno
trovato qualche difficoltà nel
prendere le misure ai giocatori
offensivi di Cagni, molto mobili,
che non davano punti di riferimento.
Tra questi qualche problema lo ha
creato, partendo dalla sinistra,
Giovinco che spaziava molto su tutto
fronte d’attacco e Vannucchi che, si
inseriva da dietro centralmente tra
le linee di centrocampo e difesa.
Con l’andare dei minuti Reja è poi
riuscito a prendere le contromisure
degli avversari e la squadra ha
iniziato a mettere in mostra sprazzi
di buon gioco, grazie soprattutto
alle solite accelerazioni di Lavezzi,
fermato solo da qualche fallo o da
interventi discutibili del direttore
di gara, come in occasione del
vantaggio non concesso all’argentino
che si avviava in solitudine verso
la porta avversaria, nel finale di
primo tempo.
Nella ripresa il Napoli inizia forte
e costringe l’Empoli a coprirsi con
l’ingresso di Marchisio al posto del
giovane talento Giovinco e di
Marzoratti al posto di Vanigli.
Cagni irrobustisce così il
centrocampo e inserisce un difensore
più rapido per contrastare in
maniera efficace Lavezzi.
Nonostante qualche buona iniziativa
azzurra il risultato rimane
bloccato. Reja decide così di
cambiare qualche pedina
fondamentale, un po’ affaticata,
pensando agli impegni della prossima
settimana. Calaiò sostituisce
Lavezzi e Bogliacino Hamsik. I due
nuovi entrati però non riescono a
dare la scossa alla squadra e a
regalare il guizzo che avrebbe
permesso di sbancare il
“Castellani”.
Nel Napoli, comunque, bene la
retroguardia e soprattutto la
prestazione di Andrea Cupi, ancora
una volta tra i migliori degli
azzurri, autore di una prova di
grande attenzione e di eccellente
personalità negli interventi. Al suo
fianco come al solito positivi anche
Cannavaro e soprattutto Domizzi, a
formare un terzetto difensivo,
sicuro punto di forza della squadra.
A centrocampo sontuosa la prova di
Blasi, probabilmente il migliore
degli azzurri, che, dopo
l’ammonizione, presa un po’
ingenuamente, nel primo tempo ha
offerto una prestazione di grande
quantità e dinamismo, ma anche
positiva dal punto di vista della
pulizia delle giocate. Al suo fianco
Gargano sbaglia un numero esagerato
di appoggi semplici, ma si fa
apprezzare per qualche buon recupero
di palla. Hamsik ha cercato,
soprattutto nel primo tempo, qualche
inserimento, ma non è risultato
letale come l’ultima partita. Gli
esterni Grava e Savini hanno fatto
abbastanza bene in fase di
copertura, lasciando però qualcosa a
desiderare al momento di infierire
sugli esterni. Ma questo fa parte
delle caratteristiche tecniche dei
due giocatori…Come detto, in fine,
in attacco Lavezzi ha creato più di
un problema alla retroguardia
dell’Empoli e Zalayeta, al suo
fianco, ha cercato di rendersi
pericoloso sia con iniziative
personali, sia giocando di sponda
per i compagni, ma senza particolare
fortuna.
Continua dunque la striscia positiva
degli azzurri, che ora dovranno
nelle prossime due gare, contro
Livorno e Genoa, mettere da parte
quanti più punti è possibile, per
affrontare con tranquillità il tour
de force che attende il Napoli dalla
settima giornata di campionato.