9/12/2007
(EDUARDO LETIZIA) - Missione
compiuta. Mai come questa sera l’importante
era conquistare i tre punti per voltare
pagina dopo la sciagurata gara di Bergamo.
Il Napoli c’è riuscito, grazie ad una prova,
tutto sommato positiva ma, soprattutto,
concreta.
Al cospetto del Parma Reja non cambia il suo
solito modulo tattico, ma decide di operare
alcune sostituzioni negli uomini. In campo
dal primo minuto c’è infatti Mariano
Bogliacino al posto di Marek Hamsik, le cui
prestazioni ultimamente erano state un po’
deludenti. In difesa c’è Contini a
sostituire lo squalificato Domizzi nel ruolo
di centrale di sinistra della difesa e Grava
è il vincitore della staffetta con Garics
per il ruolo di esterno destro.
La voglia di riscatto negli azzurri è palese
fin dai primi minuti della gara, durante i
quali il Napoli riesce a tessere ottime
trame di gioco, traendo giovamento dalla
buona vena dei tre giocatori più offensivi
Lavezzi, Zalayeta e, soprattutto, Bogliacino.
Il Parma, da parte sua, cerca di chiudere
gli spazi e ripartire grazie alle iniziative
dei due esterni del 4-3-3 di Di Carlo,
Pisanu e Reginaldo, che riescono a rendersi
pericolosi prevalentemente a causa di
qualche fuorigioco sbagliato dall’inedito
trio difensivo azzurro composto da Cupi,
Cannavaro e Contini. Il Napoli lavora bene
anche sui lati, soprattutto sulla sinistra
dove Savini riesce nel doppio compito di
difendere ed accompagnare le azioni
offensive, dialogando con Bogliacino in
maniera positiva. Sulla destra Grava spinge
di meno, ma riesce bene a contenere le
iniziative avversarie.
Al centro del campo la formazione di Reja
soffre un po’ la fisicità del keniano Mariga
e spesso fatica a produrre gioco,
soprattutto con Gargano, che sbaglia
parecchi passaggi semplici, tanto che Reja
deciderà di consegnare a Blasi le chiavi del
centrocampo ed a lui i compiti di dare il
“la” alle azioni della squadra. La voglia e
l’abilità del trio offensivo sudamericano
del Napoli consentono alla squadra di
passare in vantaggio con una grande azione,
conclusa ottimamente dal Panteron, e di
chiudere il primo tempo in vantaggio.
Nel secondo tempo gli azzurri patiscono un
po’ della paura di vincere. La squadra
arretra il proprio baricentro e si trova
spezzata in due tronconi. L’attacco azzurro
non riesce a chiudere la gara, Lavezzi
patisce un forte calo fisico e non riesce
più a dare profondità alla squadra, tanto da
costringere Reja a sostituirlo con Calaiò, e
il Parma così prende coraggio e cerca di
raggiungere il pareggio in ogni modo,
cambiando anche il proprio modulo, passando
ad un 4-2-3-1, con l’inserimento di Morfeo
dietro l’unica punta Corradi e di Matteini
sulla sinistra al posto di Reginaldo. A
questo punto Reja passa alle contromosse.
Cambia la disposizione della difesa,
arretrando Grava e Savini e schierandola a
quattro, poi sposta Cupi in marcatura a uomo
su Morfeo, annullando così l’estro del
numero 10 gialloblù. Gli attacchi del Parma
non sortiscono effetti concreti e, seppur
con qualche affanno, il Napoli riesce a
portare a casa una vittoria che consente di
riprendere fiato e morale dopo una settimana
difficile.
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