• NAPOLI, DOV'E' FINITO 'SUPER MANU'? • 

25/10/2007

(EDUARDO LETIZIA / foto di Felice De Martino) - ‘Super Manu’ è stato nelle ultime stagioni l’indiscusso beniamino dei tifosi ed il giocatore che ha trascinato il Napoli in massima serie. Cos’è successo dunque ora? Cosa si è rotto nel rapporto tra Reja e l’attaccante palermitano?
Che il rapporto tra Reja e Calaiò non sia mai stato idilliaco lo si era già capito nel corso dell’avventura del numero 11 azzurro a Napoli. Anche quando scalava le classifiche dei capocannonieri, sono stati diversi i casi di sostituzioni o accantonamenti in panchina del buon Calaiò e anche le polemiche non sono mai venute meno. Tutto sommato però, la maggior parte delle volte, l’attaccante era in campo a fare il suo dovere, a mettere la palla in rete, anche perché chi avrebbe potuto rubargli il posto, ad esempio Bucchi lo scorso anno, non forniva prove tali da poter insidiare la sua leadership.
Questa estate pareva chiaro che, ancora una volta, l’attacco napoletano avrebbe avuto in Calaiò il suo bomber principe. “Vogliamo puntare su di lui” si sentiva ripetere dall’entourage tecnico della società ed anche nelle amichevoli precampionato l’ex punta di Torino e Pescara sembrava l’unico capace di figurare con costanza nel tabellino dei marcatori. A pochi giorni dalla chiusura del mercato arriva la svolta. Le insistite richieste di Reja vengono esaudite con l’arrivo in maglia azzurra del “Panteron” Zalayeta. L’attaccante uruguayano presenta caratteristiche del tutto diverse da quelle di Manuele: fisico possente, grande abilità di testa e innata bravura nel tenere palla per favorire la salita della squadra. Peculiarità queste, all’avviso di Reja, tutte necessarie per il suo gioco. All’inizio si pensava che i due potessero convivere, poi, con l’exploit di Lavezzi, è stato chiaro che nell’attacco azzurro ci sarebbe stato posto solo per uno dei due. Ancora nella prima giornata di campionato a Zalayeta veniva preferito Calaiò. I primi 45 minuti insoddisfacenti della punta palermitana contro il Cagliari inducevano Reja a preferirgli, già dall’inizio della ripresa, il Panteron. Di lì a qualche giorno, in un’intervista, Reja dichiarerà l’indispensabilità dell’uruguagio per il suo gioco e che, anche se al 70%, verrà sempre schierato per le sue qualità tecniche e tattiche essenziali. Da quel punto in poi, per Calaiò, si spalancheranno le infauste porte della panchina. Sporadiche le sue apparizioni e sempre limitate a pochi minuti. Manu cerca di impegnarsi al massimo nel tempo che gli viene concesso e talvolta riesce anche a produrre qualcosa di buono, come contro la Roma, quando si guadagna la punizione da cui scaturirà il pareggio definitivo, ma riuscire ad essere decisivo in così pochi minuti non è affatto facile. In questo modo la coppia Zalayeta-Lavezzi vede sempre aumentare il proprio affiatamento e nella scala delle gerarchie Emanuele è sorpassato anche da Sosa che segna gol a grappoli subentrando dalla panchina. La situazione per Calaiò si fa dunque sempre più difficile ed il suo umore inizia a rabbuiarsi. Alcune indiscrezioni lo vedono già partente a gennaio, anche se la società punta forte su di lui. Ciononostante se, come pare, per lui non dovessero aprirsi nuovi spiragli, sembra difficile che a Super Manu possa star bene ancora a lungo il ruolo di quarta o quinta punta.

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