17/2/2008
(EDUARDO LETIZIA) - Conclusasi l’ennesima,
clamorosa, disfatta degli azzurri, siamo
costretti a ribadire questioni portate
avanti, da queste pagine, ormai da tempo.
La sconfitta odierna non è frutto di una
improvvisa trasformazione del modesto Empoli
nel Manchester United ma, molto più
semplicemente, della reiterata gestione
scellerata delle decisioni tattiche
dell’entourage tecnico partenopeo. Se le
risorse finanziarie messe a disposizione
generosamente da De Laurentiis continueranno
ad essere usurpate in questo modo sarà
difficile prevedere un futuro più sereno per
il Napoli.
Nella fattispecie questa domenica si è
assistito a quanto da noi preannunciato
nelle scorse settimane, ovvero è stato
dimostrato come fosse sbagliato imporre a
Reja di adottare un modulo, il 4-3-3, che
lui non voleva (probabilmente perchè non
capace) adottare. Il buon Reja aveva
dichiarato più volte di non sentirsi
tranquillo di utilizzare un modulo diverso
dal consueto 5-3-2 e perciò aveva chiesto
innesti sul mercato adatti a rifinire la sua
squadra: un esterno, un regista e qualche
alternativa ai titolari. Invece Marino ha
deciso di fornire al proprio allenatore
elementi tali da costringerlo ad un
indesiderato cambio tattico. Ma anche per il
4-3-3 i calciatori adatti non sono arrivati,
dov’è infatti il terzino sinistro di spinta
comunque essenziale in un modulo del genere?
Non sono stati prelevati inoltre un regista
(Pazienza (nella foto di Felice De
Martino), pupillo di Marino, non ha
certamente le qualità di un organizzatore
della manovra) e un esterno (Esposito) che
avrebbe potuto alternarsi con Lavezzi e
Mannini. Senza giocatori con tali
caratteristiche e con un allenatore che ha
più volte dichiarato la propria difesa non
all’altezza di giocare a quattro, il
disastro di oggi è spiegato.
Tutto ciò ovviamente non svilisce le
responsabilità di tecnico e giocatori per lo
scempio odierno. Il gioco del Napoli infatti
risulta scadente da diverse settimane, anche
prima del cambio di modulo. Inoltre alcune
scelte del tecnico continuano a lasciare
quantomeno perplessi. L’utilizzo di Grava
sulla destra, autore di una prestazione
pessima, l’aver dimenticato un giocatore
come Bogliacino che fino a qualche settimana
fa risultava uno dei migliori elementi della
squadra, il continuato astio verso il povero
Calaiò a favore di un Zalayeta in una
condizione inguardabile, lo schierare
Lavezzi sulla destra quando è evidente come
il Pocho riesca a offendere in maniera più
efficace sulla sinistra… In più la pessima
registrazione della difesa e la mancanza
totale di schemi d’attacco sono tutte pecche
imputabili all’allenatore.
Enormi responsabilità sono poi attribuibili
ai singoli giocatori. Molti elementi della
squadra sembrano infatti essersi troppo
“adagiati” perché messi dal tecnico in
condizione di essere troppo sicuri del posto
da titolare. Elementi come Cannavaro,
Domizzi, Zalayeta, per fare alcuni nomi,
nelle ultime gare sembrano aver perso ogni
mordente e gli stimoli di inizio stagione.
Probabilmente sarebbe opportuno operare
delle scelte importanti, tramite anche
esclusioni eccellenti, per dare un segnale
chiaro allo spogliatoio, premiando così
uomini che finora sono stati rilegati al
mero ruolo di seconde linee.
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