18/9/2007
(MAURIZIO LONGHI) - Enfant prodige o enfant
terrible? La domanda è sempre la stessa,
adesso provate voi a rispondere, certo è che
Hamsik compie dei prodigi incredibili e per
gli avversari diventa veramente terribile. È
uno slovacco dalla classe sudamericana,
vedendolo giocare fa venire un dubbio
incalzante: ma è brasiliano? No, è nato a
Banská Bystrica in Slovacchia, anche se il
suo modo di giocare si basa sul modello dei
grandi campioni del SudAmerica. Hamsik è un
cocktail di talento miscelato a giocate
strabilianti, chi non lo conosce non
penserebbe mai di trovarsi di fronte ad un
20enne. Infatti, la sua personalità già
nasconde un futuro da fuoriclasse, è
difficile trovare un giocatore che alla sua
età si esprima con grande maestria e con una
tranquillità sbalorditiva. Fin dai primi
giorni in cui arrivò a Napoli disse:
“Giocare dinanzi al pubblico del “San Paolo”
mi può dare solo una carica in più, non
avvertirò alcun timore, anzi, mi esalterò”.
Parole profetiche le sue che hanno trovato
subito una risposta sul campo.
SUGLI SCUDI - L’ex centrocampista del
Brescia è rimasto entusiasta dalla gente
napoletana, il cui calore l’ha colpito
donandogli una carica particolare. Si è
subito integrato nella sua nuova squadra,
pare che giochi già a memoria con i suoi
compagni, già nella gara di coppa Italia col
Cesena ha segnato il suo primo gol in
azzurro dimostrando il suo valore. Ma
d’altronde che fosse un grande
centrocampista non era affatto in
discussione, non a caso Pierpaolo Marino lo
aveva già bloccato a gennaio premunendosi
dall’incombente arrivo di grandi club pronti
a fare un’offerta per il gioiellino
slovacco. Ha trovato un clima di serenità
nello spogliatoio partenopeo, tanto che
Paolo Cannavaro, da puro scugnizzo
napoletano, gli ha affibbiato un nomignolo
molto simpatico, ossia “Marechiaro”
prendendo spunto dal suo nome. Le bellezze
che Hamsik ha sfoderato nella gara con la
Sampdoria sono state delle autentiche perle,
sembrava veramente di stare a Marechiaro
ammirando il fantastico panorama di Napoli,
ma invece ci si trovava al “San Paolo”
ammirando le prodezze degli uomini di Reja.
Il mediano degli azzurri ha messo in mostra
un repertorio che in pochi si possono
permettere, ha primeggiato in modo assoluto
a centrocampo. È diventato l’uomo ovunque
dello scacchiere di Reja, non gli si può
lasciare un po’ di spazio altrimenti sono
dolori per gli avversari, specie nel match
con la Samp. Un’azione da manuale quella che
ha generato il suo gol: Lavezzi alimenta il
tutto con una spallata perfetta, palla ad
Hamsik che dialoga con Zalayeta, la palla
ritorna allo slovacco che scherza Sala e
supera Castelazzi con un tocco magico, roba
da antologia! Dopo il gol non stava più
nella pelle il ragazzino dallo sguardo
pulito e incredulo che è andato a ricevere
l’abbraccio della curva in festa per quel
2-0 importantissimo quanto stupendo. Non ha
avuto esitazioni nell’andare sotto la curva:
“Ho deciso di correre sotto la curva per
condividere con i nostri tifosi la gioia del
gol, non c’è niente di più bello che vivere
una rete insieme ai 50mila del “San Paolo”,
fantastico!”. Queste sue dichiarazioni fanno
venire alla luce anche una grande maturità
professionale e umana del giocatore che vive
di emozioni ma non vuole esaltarsi più del
dovuto.
CARATTERISTICA FONDAMENTALE: UMILTA’! –
Scusate per caso avere visto un ragazzino
con la maglia numero 17 correre avanti e
indietro per tutto il campo? Come si fa a
dire di no vista la sua esplosività, la sua
freschezza non può passare in secondo piano,
Hamsik è un instancabile lavoratore nel
ventre del centrocampo. È in grado di poter
fare qualunque cosa: serve la regia? È
pronto per impostare il gioco, occorre un
mediano? Si trasforma anche in un “rubapalloni”,
talvolta può diventare persino un attaccante
aggiunto. Si sta trovando benissimo nel
cuore del centrocampo azzurro insieme a
Gargano e Blasi: l’uruguaiano imposta e
spezza il gioco, mentre l’ex juventino fa
legna in mezzo al campo e si affaccia in
avanti anche per qualche sortita offensiva.
L’umiltà del buon Marek va oltre il confine,
viene paragonato a Nedved e lui, restando
lusingato dall’accostamento, dice di
ispirarsi al biondo centrocampista della
Juventus. Come movenze e a tratti anche come
numeri ci siamo quasi, Hamsik ha tutte le
qualità per diventare il nuovo Nedved, il
Napoli ha scoperto di avere un gioiello che
brilla in una maniera scintillante, ormai si
punta tantissimo sull’ex del Brescia che si
candida a diventare una delle più belle
rivelazioni della serie A.
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