(MAURIZIO
LONGHI) - Questione di rimpianti, questione
di categoria, ma forse si tratta soprattutto
di una questione di destino. Ad avere
rimpianti è il patron di una squadra che
l’anno scorso è salita in serie A proprio a
braccetto con il Napoli, ovvero il Genoa, il
cui numero uno, Enrico Preziosi ancora si
mangia le mani per non aver visto Lavezzi
all’opera con la maglia rossoblu. Eppure
l’aveva acquistato, però, i grifoni, che tre
anni fa si accingevano a disputare il
campionato di serie A, vennero spediti in
serie C1 per le questioni relative agli
illeciti sportivi e il “Pocho” fu costretto
a ritornarsene in patria. Aver assaporato
fugacemente il campionato italiano senza
averlo provato nella sua esplosività, è
stata un’esperienza lampo e poco produttiva,
ma pare che il destino ci abbia messo del
suo. Probabilmente era già tutto scritto che
dovesse arrivare a Napoli diventandone
l’idolo, non è un caso che tutto stia
avvenendo nella città che ha ammirato le
gesta del giocatore più forte di tutti i
tempi come Maradona, tra l’altro argentino
come lui. Un fantasista di questa caratura
sembra fatto apposta per una piazza come
quella napoletana, a tratti, senza voler
esagerare, dà l’impressione del “Pibe de
Oro”, non vogliamo fare paragoni assurdi,
però, quello che Lavezzi ha sciorinato nella
gara contro l’Udinese è stato qualcosa di
mirabile. I difensori friulani non
riuscivano a contenerlo, produceva numeri a
volontà con una certa nonchalance, dribbling
ubriacanti, scatti da vero fulmine, un
concentrato di classe abbinato al suo gioco
imprevedibile che fa ammattire gli
avversari. Allora ha ragione De Laurentiis
quando afferma che il suo secondo
soprannome, “El Loco” (il pazzo) deriva dal
fatto che rende pazzi gli avversari per il
suo talento fantastico. Le sue giocate hanno
un doppio effetto: esaltano i propri tifosi
e deprimono chi dovrebbe contenerne l’impeto
che risulta talmente forte da diventare
incontrollabile. “Ce l’avevo io”, questo
avrà pensato Enrico Preziosi guardando le
immagini del Lavezzi show in quel di Udine,
l’aveva immaginato a “Marassi” con la
casacca rossoblu, invece, il privilegio di
ammirare le sue giocate l’ha ottenuto il
pubblico del “San Paolo” che si incanta
vedendo quel ragazzo dai capelli lunghi un
po’ ribelle con la maglia numero 7 capace di
mostrare numeri da giocoliere. Preziosi
proprio non riesce a mandare giù un boccone
così amaro, aveva creduto molto in lui, il
rimpianto è davvero forte, pensare che si
aveva un campione in squadra che è sfuggito
per cause di forza maggiore è difficile da
digerire, poi se si pensa che lo si
incontrerà da avversario, non è proprio il
massimo della vita. Vista la situazione che
si è creata, è il caso di dirlo nuovamente:
questione di destino. Sarebbe dovuto
diventare il beniamino della Genova
rossoblu, invece, è ormai da considerare la
nuova stella del Napoli che si tiene stretto
il suo campione. Prima che l’argentino
arrivasse in azzurro, si vociferava che
Preziosi avesse provato a riportarlo con sé,
anche l’Atalanta sembrava interessata a lui,
ma Pierpaolo Marino, quasi a sorpresa, ha
bruciato tutti sul tempo elargendo a Reja un
fuoriclasse adatta ad una tifoseria come
quella partenopea. Riuscirà il presidente
Preziosi a smaltire un rimpianto così
grande? Indubbiamente avere un campione tra
le mani e ritrovarselo in un’altra squadra a
distanza di qualche anno, è dura da
accettare, però, quando si intromette il
destino c’è poco da fare. Lavezzi e il
Napoli sono fatti l’uno per l’altro, è un
amore destinato a durare a lungo, adesso i
tifosi possono sognare e pensare in grande
quando in squadra c’è un giocatore che ha 23
anni è già un fenomeno.