(MAURIZIO
LONGHI) - Sterile, inaspettatamente sterile,
troppo sterile l'attacco del Napoli per
essere vero, così non si può andare avanti.
C'è bisogno che si faccia il possibile per
rimediare, ma come? Ritornando sul mercato?
I vertici della società dicono di aver
chiuso le operazioni in entrata, ma
l'ipotesi di un ritocchino non sarebbe da
buttare. Non è solo una questione di
sincronismi, anche perché Lavezzi e Calaiò
ne hanno avuto di tempo per poterli trovare,
visto che l'argentino è arrivato nei primi
giorni di luglio, la vera preoccupazione è
la mancanza di una punta che possa dare peso
all'attacco. È stato acquistato Zalayeta
dalla Juventus, l'uruguaiano ha tanta voglia
di mettersi in evidenza, ma contro il
Cagliari, quando nella ripresa è entrato al
posto dello spento Calaiò, è sembrato
spaesato e privo di idee con i difensori
rossoblu che lo sovrastavano abilmente e
senza tanti affanni. Gli si può concedere
l'attenuante di essersi aggregato al gruppo
pochi giorni fa, ma è inutile trovare
giustificazioni, sta di fatto che se le cose
non dovessero cambiare si potrebbero
spalancare le porte di una crisi.
Probabilmente saremo un po' troppo
precipitosi a parlare già di una possibile
crisi dopo una sconfitta, ma purtroppo è la
dura realtà dei fatti, ci auguriamo che gli
attaccanti del Napoli ci smentiscano facendo
una grandissima prestazione già mercoledì in
coppa Italia con il Livorno e domenica ad
Udine, però, la situazione attuale non
promette nulla di buono. Sarà stata solo una
partita negativa? I tifosi sperano che sia
così, soprattutto loro si sentono delusi da
una squadra che avrebbe dovuto dare l'anima
per ritornare nel migliore dei modi nel
calcio che conta, invece, vedere gli azzurri
giocare senza attacco è veramente
deprimente. Contro il Cagliari chi ha
vestito i panni del centravanti è stato
addirittura Hamsik che ha avuto il merito di
costruire le uniche occasioni gol dei
partenopei. Poi, vuoi per la sfortuna, vuoi
per merito di Fortin, il pallone non ha
varcato la linea di porta, ma nel grigiore
generale, lo slovacco è stato l'unico a
salvarsi per la sua grande freschezza e
personalità. Ci si aspettava molto di più da
Calaiò che ha deluso le aspettative, lui e
Zalayeta potrebbero veramente formare un
buon tandem d'attacco, soprattutto perché
entrambi vogliono arrivare alla stessa meta
e insieme avrebbero l'opportunità di
raggiungerla aiutandosi reciprocamente.
Invece, con il Cagliari si sono dati il
cambio non rendendo secondo il loro
potenziale, da loro è lecito attendersi
molto di più. Una nota stonata è stata
rappresentata anche da Lavezzi che, pur
essendo molto mobile e pericoloso per certi
tratti, non ha saputo incidere ed ha fatto
intravedere delle giocate belle ma fine a sé
stesse. La prima di campionato ci ha
riservato un "Pocho" completamente
differente da quel fuoriclasse in grado di
stendere un Pisa con una tripletta da
antologia, i suoi lampi di classe non sono
mancati neanche ieri, però, c'è bisogno che
dia maggiore consistenza agli spunti che
talvolta possono arrecare solo fastidi alla
squadra. Un esempio lampante è stato Calaiò
che, nella gara di ieri, anziché provare a
sbaragliare la non irresistibile difesa
sarda, ha pensato a giochicchiare con
tacchetti e giocate di fino che non facevano
altro che avvantaggiare i difensori
avversari. Ora non si può sperare che entri
Sosa e risolva le partite a suo modo, in
serie A è tutto diverso, però, è
incomprensibile come si sia deciso di
spedire il "Pampa" in tribuna considerando
che più volte è stato lui il salvatore del
Napoli. Un'attenuante per l'attacco? Ci
sarebbe anche, visto che questa squadra
necessita di almeno un esterno che sappia
dare profondità alla manovra: sulla sinistra
si continua ad insistere sul difensivo
Savini piuttosto che inserire Rullo, sulla
destra, invece, Grava non offre garanzie in
zona cross, mentre Garics mostra troppe
titubanze per poter ricoprire un ruolo
fondamentale. Allora perché non acquistare
un esterno offensivo? Si è ancora in tempo
per farlo, il problema è la riluttanza della
società che giudica chiuso il mercato in
entrata.
Adesso, non serve fare tanti processi al
Napoli, bisogna solo trovare qualche
escamotage che consenta all'attacco di
ispirarsi nella giusta maniera, altrimenti
il rischio è grosso. Non si può perdere la
fiducia dopo una sola partita, certo regna
un po' di preoccupazione perché non sono
arrivati i segnali tanto attesi, ora nelle
prossime partite si spera che dopo la
tempesta arrivi la quiete.