• NAPOLI, UN MURO CHIAMATO DOMIZZI • 

4/9/2007

(MAURIZIO LONGHI) - Come pesa la sua mancanza! In difesa è ormai diventato un elemento insostituibile, il suo apporto è sensazionale e quando viene a mancare diventa veramente un problema. C’è stata la prova inconfutabile nella prima gara di campionato contro il Cagliari, in cui la difesa ha scricchiolato e si è sentita notevolmente l’assenza di un mastino come Maurizio Domizzi. L’indispensabilità di “the wall” è risultata evidente sia nel terzo turno di coppa Italia con il Livorno, sia nella partita perfetta del “Friuli” di Udine. In entrambe le occasioni non è mancato il suo sigillo manco fosse un attaccante di razza, due gol grazie a quel sinistro che sta diventando un’arma preziosa per il Napoli e micidiale per annientare gli avversari. L’anno scorso è stato tra i primi acquisti insieme a Paolo Cannavaro, i due sono entrati subito in sintonia formando un muro invalicabile che alla fine ha permesso al Napoli di conquistare la tanto agognata promozione in serie A. Non che si voglia sminuire l’importanza degli altri reparti, ma se la difesa azzurra si è laureata come la migliore del campionato cadetto, ci deve essere un motivo. Il motivo è quello che abbiamo già citato: Domizzi insieme a Paolo Cannavaro ha fatto cose straordinarie, hanno innalzato una barriera contro la quale davvero in pochi sono riusciti a spuntarla. Il campionato dell’ex ascolano è stato esemplare tra prestazioni esaltanti e due gol fondamentali che hanno spalancato alla squadra di Reja le porte della promozione. Alla fine del campionato era sorto un dubbio preoccupante: Marino riuscirà a strappare anche l’altra metà del suo cartellino? Siccome la Sampdoria voleva riprenderselo, si pensava che la sua bella avventura napoletana stesse prematuramente giungendo al termine. Invece, grazie alla sua volontà di restare in azzurro e la disponibilità della società blucerchiata, il Napoli è riuscito ad acquistarlo definitivamente garantendosi ancora le coperture del colosso romano. Su di lui si era fiondato con prepotenza il Torino, ma i partenopei, una volta risolto il problema della comproprietà, hanno chiuso le porte a tutti come a dire: “Domizzi non si tocca!”. Se la società si aspettava da lui segnali importanti per la fiducia mostrata nei suoi confronti, in parte è già stata ripagata. Infatti, finora il Napoli ha giocato cinque partite ufficiali, Domizzi ne ha disputate quattro segnando tre gol, come inizio davvero niente male. Peccato che sia mancato proprio nella partita più attesa, quella del ritorno in serie A, il “San Paolo” era pronto ad esultare, invece, lo ha fatto il Cagliari che ha espugnato lo stadio di Fuorigrotta lasciando l’amaro in bocca ad una città intera. La sua assenza si è sentita parecchio contro i sardi, considerando che ci mancava anche il suo compagno inseparabile che risponde al nome di Paolo Cannavaro. In effetti è proprio così, la loro intesa non ha eguali, si capiscono al volo, quando indovinano la gara giusta non lasciano neanche le briciole agli avversari che vanno a sbattere contro un muro impenetrabile. Comunque, il debutto di Domizzi in campionato è arrivato con una giornata di ritardo ma il botto è stato ancora più forte di quello che ci si aspettava. Ha esordito con una bella vittoria condita da ben cinque centri rifilati ai danni dell’Udinese, e lui ha partecipato al festival del gol segnando la rete del raddoppio azzurro al “Friuli”. Esordire meglio nella massima serie sarebbe difficile. Già dalle gare di coppa Italia aveva lasciato trasparire uno stato di forma sensazionale. Non gli è bastata la partita con il Cesena per bucare la rete, con il Livorno ha messo a segno un gol importantissimo risultando ancora una volta decisivo. Poi la conferma della sua grande vena è arrivata domenica ad Udine, dopo il gol iniziale di Zalayeta, il Napoli stava cercando di mantenere il risultato e colpire in contropiede, ma sugli sviluppi di un calcio d’angolo è spuntato a sorpresa il romano dai piedi buoni che ha la caratteristica di essere risolutivo sempre nei momenti di difficoltà. Beh, cosa bisogna fare di più per capire che Domizzi è un giocatore indispensabile? Ormai quasi tutti si sono arresi a questo dato, la sua grinta è imprescindibile per questo Napoli, se poi ci si mette anche il vizietto del gol, allora non si potrà più fare a meno del suo apporto.
 

   INDIETRO