2/10/2007
(RAIMONDO MIRAGLIA) - Alla vigilia
del mese nero, analizziamo il
cammino svolto fin qui dalla squadra
azzurra, e vediamo dove occorre
migliorare.
DIFESA: L’organico è lo stesso
dell’anno scorso e si vede, stessi
pregi e stessi difetti. Infatti la
difesa partenopea è sempre
granitica, massiccia e concede poco
agli avversari ma come nella scorsa
stagione quando concede fa dei
regali giganteschi. In serie B gli
errori di precisione di attaccanti
dai piedi poco nobili e la vena di
Iezzo fecero del reparto la difesa
meno battuta, nonostante un paio di
occasioni pulite quasi sempre
concesse, quest’anno sembra si sia
sulla stessa falsa riga. In attesa
di affrontare le migliori punte
della categoria il Napoli ha dato
una sola palla gol nitida al
Cagliari sulla quale i sardi hanno
costruito la vittoria, varie palle
gol sono poi state regalate
all’Udinese, all’Empoli ed alla
Sampdoria e sono state sprecate in
malo modo, ricordiamo in particolar
modo Floro Flores solo davanti a
Iezzo, il palo di Saudati grida
ancora vendetta da quelle parti
mentre un clamoroso errore difensivo
stava dando la vittoria anche al
Livorno, con il Genoa poi è storia
recente, Cupi ritarda a mettere in
fuorigioco Borriello prima, poi
Domizzi e Savini si dimenticano di
Sculli all’altezza del dischetto di
rigore. I problemi arrivano quasi
sempre o per difesa sbilanciata e
tagliata di netto oppure con cross
dalle fasce, nonostante si giochi a
5 dietro e queste dovrebbero essere
più protette, pregio del 5-3-2 che
regala però quasi sempre agli
avversari la superiorità numerica a
centrocampo.
CENTROCAMPO: Reparto nuovo di zecca,
si è partiti alla grande con
dinamismo, passaggi corti ed una
marea di palle recuperate da Blasi e
Gargano che recentemente hanno forse
perso un po’ in brillantezza. Il
gioco si è espresso però unicamente
per vie centrali, i necessari
inserimenti dei difensori esterni
latitano per mancanza di qualità, e
così in 6 partite ci sono stati
complessivamente qualcosa come 6/7
cross buoni dal fondo del campo,
troppo poco per creare variazioni al
gioco che possano sorprendere le
squadre avversarie e produrre un
buon numero di palle gol, con il
Genoa ad esempio il Napoli in area
di rigore non ha mai fatto un tiro
pericoloso per Scarpi.
ATTACCO: La vera novità di
quest’anno si trova qui ed ha il
nome di Ezequiel Lavezzi, con gli
spazi concessi da Udinese e
Sampdoria quando attaccavano è stato
letale, le sue accelerazioni hanno
travolto gli avversari costretti a
rinculare verso la propria porta, ma
quando invece è costretto a giocare
nello stretto? Contro squadre chiuse
come Cagliari e Genoa non si è visto
molto perché con le difese
schiacciate nella propria area di
rigore non ha potuto partire nella
progressione palla al piede che lo
sta rendendo famoso, mentre la
pesantezza di Zalayeta diventa tutta
prevedibilità quando le palle gol
sono poche ed arrivano sempre dal
centro o con cross dalla trequarti.
In realtà l’essere passati in
vantaggio grazie agli errori dei
portieri, (Chimenti sui due gol di
Zalayeta ad Udine, Castellazzi sul
primo gol contro la Samp, e Amelia
sul gol del Pampa) ha concesso gli
spazi di cui necessitano il Pocho e
Hamsik, Reja dunque dovrà far
lavorare di più la squadra quando
questi spazi non sono concessi dalle
papere avversarie che non potranno
esserci sempre, facendo variare il
gioco spingendo anche sulle corsie
esterne (ma che fine ha fatto
Rullo?) e magari cambiando la
formazione anche prima di essere in
svantaggio, come ha fatto contro il
Genoa, quando la partita lo
richiede.
Tutto sommato bisogna continuare a
credere nella squadra senza
disunirsi quando nel prossimo mese
potrebbe esserci una carestia di
punti, il sottoscritto aveva
preventivato ad inizio stagione 11
punti alla vigilia della partita con
l’Inter, 10 sono comunque un buon
bottino che danno un certo margine
di tranquillità di distanza dalla
zona a rischio cui il Napoli dovrà
guardare con attenzione.
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