11/5/2008
(EDUARDO LETIZIA / foto di Felice De
Martino) - Ebbene si, il Napoli ha
realizzato i sogni di tutti i tifosi
azzurri, ha battuto, anzi, ha dato lezioni
di calcio al Milan questo pomeriggio al San
Paolo!
Per chi non avesse avuto modo di seguire la
gara la notizia è di quelle sensazionali, il
dominio degli azzurri è stato netto per
tutto l’arco dei novanta minuti, tanto che i
partenopei hanno meritato addirittura di più
del già largo 3-1 (gol inutile del Milan
giunto nel finale su punizione) acquisito.
La squadra di Reja è dunque riuscita a
frenare la sua rivale storica nel momento
migliore della sua stagione, allorquando
sembrava oramai pienamente lanciata nella
zona champions, che ora, in virtù di questa
sconfitta, sembra allontanatasi.
Una vittoria questa degli azzurri che sa
tanto di vendetta: vendetta per la gara
dell’andata in cui il Napoli, pur disputando
una buona prestazione per larga parte del
match, venne sconfitto abbastanza nettamente
dagli uomini di Ancelotti, senza voler
rivangare le note vicende di quel
Napoli-Milan del 1988. Con questo risultato
poi il Napoli ha completato il suo “grande
slam” nel quale è riuscito a battere le
migliori squadre italiane al San Paolo,
Inter, Juventus, Fiorentina, Milan, Udinese,
senza dimenticare il clamoroso 4-4 imposto
all’Olimpico alla Roma.
Dal punto di vista tecnico-tattico la
squadra di Reja ha realizzato in pratica la
partita perfetta. In fase difensiva gli
azzurri hanno saputo chiudere ogni spazio
alle iniziative rossonere. A prova di ciò
basti sottolineare che in tutta la partita
la punta del Milan, l’osannato Pippo Inzaghi,
non ha toccato palla. Oltre a bloccarne la
manovra il Napoli è riuscito a sovrastare
anche individualmente gli avversari. Kakà è
stato sempre fermato da Paolo Cannavaro,
quando cercava di superarlo sull’out destro
napoletano mentre Seedorf che doveva
ispirare le azioni dei rossoneri ha sofferto
tremendamente l’aggressività di Pazienza e
Gargano a turno nel mezzo. Ma il Napoli non
ha fatto una partita difensiva, anzi. Nella
prima mezz’ora l’undici di Reja ha messo
all’angolo i milanisti, creando numerose
palle gol grazie alle qualità dei suoi
singoli ed in virtù di una manovra sempre
lucida e concreta. Anche qui nei confronti
singoli il Milan ha avuto numerose
difficoltà a frenare Lavezzi, Gargano e
Hamsik tra gli altri. La risposta dei
rossoneri si è riassunta in uno sterile
possesso palla che, nelle rare occasioni in
cui è riuscito a concretizzarsi in
conclusioni a rete, per lo più dalla
distanza, non ha fatto altro che mettere in
risalto le qualità del portiere Navarro,
altro protagonista di questa gara.
Nella ripresa, dopo che il Napoli era
riuscito a chiudere il primo tempo sull’1-0,
con una rete monumentale di Hamsik (a
proposito della quale speriamo che nessuno
cada nella ridicola tentazione di parlare di
un fallo su Gattuso), Ancelotti ha cercato
di cambiare l’assetto tattico della sua
squadra, con l’inserimento di Pato, e
passando ad un modulo più offensivo in cui
il giovane brasiliano cercava di trovare
spazio sulla corsia di sinistra. Nemmeno
questa mossa ha sortito gli effetti sperati
dal mister dei rossoneri. Mannini è infatti
riuscito su quel lato nel doppio compito di
coprire e riproporsi in velocità, ed è stato
coadiuvato dagli ottimi raddoppi dei
compagni, cosicché il papero rossonero non
ha potuto mettere il proprio marchio sulla
gara.
In questa seconda fase della gara la tattica
di Reja si basava sul lasciar giocare gli
avversari difendendo molto basso, in modo da
non lasciare spazi ai fuoriclasse milanisti.
Le poche occasioni pericolose dei vari Kaka
e Pato oggi però non sono valse quanto
un’accelerazione del Pocho Lavezzi. Bastava
una sua giocata infatti per mandare in tilt
Nesta e Kaladze e propiziare il sacrosanto
rigore del K.O. realizzato da un Domizzi
freddo come al solito.
È poi bene sottolineare come nel finale ci
sia stato spazio per un momento di gloria di
due gregari Montervino e Garics, che in
contropiede sono riusciti a mettere il
sigillo finale su una partita che rimarrà
per molto tempo nella memoria dei tifosi
partenopei. Allo stesso modo un posto
speciale conserverà nei cuori di noi tutti
il Pampa Sosa, oggi festeggiato per la sua
ultima al San Paolo. Non poteva esserci
migliore arrivederci per chi ha abbracciato
per primo la causa azzurra ai tempi del
fallimento!
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