• OBIETTIVO NAPOLI - UN TEMPO DA GRANDE E' SUFFICIENTE PER REGOLARE I CONTI CON GLI OROBICI •

13/4/2008

(EDUARDO LETIZIA) - Missione compiuta. Il Napoli è riuscito nel compito di vendicare il 5-1 che l’Atalanta impartì agli azzurri nella gara di andata e di riscattare la sconfitta della settimana scorsa contro il Catania.
L’Atalanta è arrivata al San Paolo senza due dei suoi uomini più importanti, Langella e Doni, cosicché Del Neri ha deciso di mandare in campo la sua squadra schierata con un 4-4-2, in cui Paolucci sostituiva capitan Doni e faceva da spalla a Floccari in avanti, mentre Padoin agiva sulla sinistra al posto dell’ex cagliaritano Langella. I bergamaschi si sono disposti in maniera molto ordinata sul terreno di gioco, con le due linee di difesa e di centrocampo molto corte a difendere dietro la linea del pallone. Gli azzurri hanno perciò trovato parecchie difficoltà a trovare spazi tra le maglie della difesa avversaria, ma ciononostante sono riusciti a creare qualche occasione interessante. Le azioni nel primo tempo si sono sviluppate soprattutto sulle corsie esterne, principalmente su quella destra, dove Mannini riusciva sempre a trovare i tempi d’inserimento, pur non riuscendo ad essere sempre preciso al momento dei cross.
I problemi più evidenti nella prima fase si sono avuti principalmente nella zona centrale dell’attacco, dove Calaiò risultava sovrastato fisicamente dalla possanza dei difensori di Del Neri, Carrozzieri su tutti, e Lavezzi, a causa degli spazi intasati, era costretto ad agire molto distante dalla porta, alla ricerca di palloni giocabili.
Nella ripresa il Napoli è riuscito a dare una svolta alla partita. Reja decide di spedire in campo Pazienza al posto di Blasi, che comunque aveva disputato una buona gara nel primo tempo, per mettere sulla mediana un giocatore più abile nel palleggio e meno propenso a portare palla. La manovra degli azzurri appare da subito molto più briosa ed a centrocampo iniziano a brillare le luci di Gargano e Hamsik che con inserimenti e giocate palla al piede mandano in tilt i meccanismi difensivi della retroguardia di Del Neri.
La svolta ulteriore è rappresentata dall’ingresso di Sosa al posto di Calaiò. Il Pampa costituisce immediatamente un avversario difficile da controllare per Carrozzieri e Manfredini, che non riescono a contenerne la forza fisica. Grazie alla sua presenza iniziano a crearsi gli spazi per le giocate del Pocho Lavezzi che comincia a sfornare numeri di alta scuola che infiammano la platea del San Paolo. In questa fase la porta di Coppola è presa costantemente di mira dai napoletani e solo la bravura dell’ex portiere partenopeo riesce a rimandare l’appuntamento con il gol per il Napoli. L’uno-due degli azzurri, firmato da Hamsik e Lavezzi, è un colpo dal quale l’Atalanta non riuscirà a riprendersi. La bravura ulteriore del Napoli oggi è stata infatti proprio quella di non aver concesso nulla agli orobici neanche quando in vantaggio di due gol. La difesa azzurra è stata praticamente perfetta. Il gioco sulle fasce dei bergamaschi, tanto temuto alla vigilia, non ha praticamente mai avuto modo di esprimersi. Sulla destra Padoin è stato molto più impegnato a difendere su Mannini che ad offendere, mentre sull’altro lato Savini è stato bravissimo ad annullare completamente il temibilissimo Ferreira Pinto, proponendosi pure in qualche sortita dalle parti di Belleri. Al centro Cannavaro, Contini e Domizzi hanno con attenzione chiuso ogni spazio a Paolucci e Floccari, rendendone vana ogni iniziativa.
In definitiva, nonostante un primo tempo in cui ci sono state delle difficoltà in fase offensiva, quella odierna del Napoli può dunque, senza dubbio, dirsi una prestazione molto buona, con la quale si è ancora di più consolidata l’acquisizione di un posto nella parte sinistra della classifica. La zona Europa è ancora lontana ma, finchè la matematica lo consente, gli azzurri hanno l’obbligo di continuare a giocare tutte le gare rimanenti guardando in alto e sperare in una clamorosa debacle degli altri contendenti. Poi, se son rose fioriranno…

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