• OBIETTIVO NAPOLI - AZZURRI DELUDENTI A LISBONA, ARRIVEDRCI UEFA •

3/10/2008

(EDUARDO LETIZIA) - Tante, troppe cose sbagliate, sono giunte tutte in una sera, come mai prima in questo campionato.
Il Napoli dice addio per questa stagione all’Europa, mettendo in mostra una prestazione tremendamente deludente, condita da errori di ogni genere, tecnici e tattici.
Nel dispiacere della sconfitta ci limiteremo a proporvi un’analisi quanto più possibile legata ai fatti, cercando di non farci sopraffare dalla rabbia e dallo sconforto che dopo una gara del genere non possono che essere enormi.
Come non accadeva da tempo, questa sera non possiamo proprio esimerci dal muovere pesanti critiche all’operato di Edy Reja. L’allenatore azzurro non è riuscito ad infondere alla squadra una mentalità vincente, ma è parso essere andato a Lisbona con la speranza di mantenere per tutti i 90 minuti il risultato di 0-0. La squadra, eccetto i minuti finali del primo tempo, è rimasta per tutta la partita rintanata nella propria metà campo, incapace di imbastire una minima azione offensiva, eccessivamente impaurita di fronte all’avversario.
L’errore più grande ed incomprensibile di Reja è stato tuttavia la decisione di sostituire Lavezzi, proprio nel momento in cui il Napoli doveva recuperare la rete di svantaggio. Tale scelta ci è parsa fin da subito SUICIDA per almeno due motivi. Il primo, quello più evidente, è che una squadra come il Napoli non può MAI privarsi del suo giocatore di maggior talento, soprattutto quando è necessario recuperare una partita. Al momento dell’uscita del Pocho gli azzurri già avevano da tempo difficoltà a costruire azioni d’attacco e le uniche speranze di creare qualcosa erano affidate proprio al solo Lavezzi. La seconda motivazione che rende più grave la scelta di Reja è legata all’incomprensibile decisione di lasciare in campo Zalayeta. L’entrata di Denis sarebbe stata senza dubbio più opportuna al posto del Panteron uruguayano, questa sera apparso INGUARDABILE. Lento, impacciato, impreciso, l’ex juventino non ha dato mai senso alla sua presenza in campo per tutti i 90 minuti di gioco, pur senza voler prendere in considerazione il suo gigantesco errore a porta vuota nel primo tempo.
Detto degli errori di Reja, dobbiamo aprire un altro ampio capitolo sugli errori tecnici degli azzurri in campo. Di Zalayeta abbiamo appena detto (la rabbia del momento ci porterebbe ad infierire, ma ci tratterremo…), ma l’attaccante uruguagio non è stato l’unico a deludere stasera. Un intero reparto si è infatti meritato la bocciatura: il centrocampo. I centrali azzurri non sono stati mai in grado di costruire un’azione pulita ed ordinata e sono andati in evidente difficoltà nel momento di disimpegnare, sbagliando anche gli appoggi più semplici. Hamsik, che avrebbe dovuto dare quel tocco di qualità in più, è stato spettatore non pagante fin quando non è stato sostituito; Gargano ha sbagliato tutti i passaggi possibili; Blasi dei tre è stato il migliore (o forse dovremmo dire il “meno peggiore”) in quanto, pur sbagliando anche lui un’infinità di appoggi, almeno si è reso protagonista di qualche buon recupero palla nel mezzo.
Il reparto meno disastroso del Napoli è stato probabilmente la difesa, almeno fino all’1-0. Il trio composto da Cannavaro, Rinaudo e Contini era infatti riuscito a tenere abbastanza bene il forcing dei portoghesi, pur con qualche affanno di troppo da parte del capitano, concedendo al Benfica solo conclusioni dalla distanza o occasioni da calci da fermo. Era comunque impensabile che la retroguardia potesse tenere per tutta la gara l’assedio degli avversari.
A peggiorare le cose poi stasera c’è stato anche l’atteggiamento del direttore di gara, palesemente “casalingo”, sempre molto solerte a fischiare qualsiasi intervento degli uomini di Reja, molto meno propenso a fare la stessa cosa sugli interventi dei portoghesi. Questo ovviamente non può essere, nemmeno in minima parte, una giustificazione per gli azzurri, anzi, semmai un’aggravante. I giocatori del Napoli infatti si sono mostrati estremamente ingenui nel voler mantenere la palla tra i piedi anche nelle situazioni difficili, così da perderla ed essere costretti ad una lunga serie falli sciocchi.
È così arrivata nel modo peggiore la prima sconfitta per gli uomini di Reja. Sarà adesso importante cercare di riprendersi da questa batosta e di non subirne il contraccolpo in campionato, dove il Napoli ha tutti i mezzi per dare seguito al pregevole inizio di stagione.

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