• OBIETTIVO NAPOLI - AZZURRI, SPIETATI, VOLANO AL SECONDO POSTO E METTONO NEI GUAI IL BOLOGNA •

28/9/2008

(EDUARDO LETIZIA) - In fase di presentazione avevamo definito questa trasferta a Bologna utile al fine di scoprire se il Napoli avesse conservato anche quest’anno il difetto di non riuscire ad essere efficace contro le squadre “piccole” (soprattutto in trasferta), contro le quali la scorsa stagione era spesso andata in difficoltà dal punto di vista del gioco e dei risultati.
Stando ai 2/3 della gara, il timore che tale difficoltà potesse palesarsi anche contro il Bologna si è avuta. Per gran parte della partita gli azzurri, anche perché senza numerosi titolari, hanno infatti subito alquanto passivamente il gioco, pur non irresistibile, del Bologna, non riuscendo quasi mai a proporsi con convinzione in fase offensiva.
Il Napoli è riuscito però ad esprimere delle qualità importanti che sono riuscite a sopperire alle carenze dal punto di vista del gioco: uno spietato cinismo, ed un’adeguata attenzione difensiva.
Il reparto arretrato si può dire sia stato quello più positivo della squadra azzurra. I tre centrali hanno disputato una buona prestazione, senza sbavature, anche se al cospetto di un attacco privo di una vera prima punta, che faceva fatica a creare seri problemi alla porta di Gianello. Santacroce, Rinaudo e Aronica sono infatti risultati sicuramente i migliori della squadra partenopea.
Il reparto che ha più deluso è stato invece quello offensivo. Al cospetto di un avversario palesemente inferiore, gli azzurri avrebbero senza dubbio potuto far propria la partita prima degli ultimi minuti invece, per gran parte della gara, gli attaccanti napoletani non sono riusciti mai a creare occasioni degne di tal definizione. Questo anche a causa di un’ulteriore prova imbarazzante da parte del brasiliano Pià che, così come a Udine, è purtroppo risultato l’uomo in più per la squadra avversaria. Lo stesso Hamsik, solitamente trascinatore della squadra, ha risentito della carenze in fase di costruzione della squadra, e non è riuscito a trovarsi un’adeguata collocazione tattica dietro le due punte, ruolo che oggi Reja gli aveva chiesto di interpretare. Zalayeta ha lottato tanto, ma non ha quasi mai trovato compagni con cui costruire qualcosa di pericoloso al suo fianco, cosicché alla fine è risultato utile solo per un lavoro in fase di sponda o possesso palla, ma sempre troppo lontano dall’aria avversaria. A tal proposito anche oggi si è fatta sentire l’assenza del Pocho Lavezzi, unico giocatore in grado di dare la scossa alla squadra e di mettere in condizione anche i compagni di giocare meglio. Sicuramente il brasiliano Pià non ha queste caratteristiche. Tuttavia, i primi dieci minuti in campionato di Russotto, che ha dato brio al reparto offensivo, ci pongono di fronte ad un interrogativo: perchè questo ragazzo non aveva ancora trovato spazio nei vari turn over applicati in queste settimane? Il fantasista dell’Under 21 ha confermato, con poche giocate, di essere in possesso di ottime qualità che, soprattutto con l’assenza di Lavezzi, avrebbero potuto far molto comodo alla causa azzurra, soprattutto se si confrontano i suoi dieci minuti di oggi, al confronto dell’intera partita di Pià. Senza dubbio Russotto potrà rivelarsi un asso nella manica di Reja nel corso del campionato, sperando che il mister goriziano abbia il coraggio di scommettere su di lui con più frequenza.
Fondamentali per il raggiungimento della vittoria finale sono stati anche gli ingressi di Gargano e Denis. Il centrocampista uruguayano ha donato dinamismo ad un centrocampo che era stato troppo statico fino al suo ingresso, ed ha propiziato un buon numero di ripartenze che sono state deleterie per un Bologna ormai sulle gambe.
L’ingresso più importante è stato tuttavia quello del Tanque Denis che ha realizzato la rete della vittoria. Il suo gol è stato doppiamente importante: in primis perché è valso tre punti preziosi che catapultano il Napoli al secondo posto in classifica (in attesa del derby di Milano di stasera); in secondo luogo perché consentono al bomber argentino di realizzare la sua prima rete in campionato, che gli servirà per ambientarsi definitivamente nel contesto napoletano ed allontanare i dubbi che stavano accompagnando queste prime sue uscite senza gol.

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