• OBIETTIVO NAPOLI - COSI' NON SI VA DA NESSUNA PARTE... •

18/1/2009

(EDUARDO LETIZIA) - Dopo una sconfitta del genere ogni puntualizzazione tattica sembrerebbe superflua ed ogni considerazione sui perché di queste reiterate figuracce degli azzurri in trasferta parrebbe vana.
Il Napoli ha dimostrato oggi, in casa del modestissimo Chievo, che il suo mal di trasferta non scaturisce esclusivamente da limiti mentali o di approccio alla gara. Sono risultati infatti evidenti oggi alcuni limiti squisitamente tecnici e tattici nell’undici azzurro, che hanno consentito ai veronesi di guadagnare questi insperati tre punti.
Iniziamo col dire che è umiliante ed improponibile che una squadra con ambizioni europee fondi dichiaratamente il proprio gioco sulle sole qualità di un elemento, Lavezzi. Il gioco del Napoli è infatti del tutto privo di ogni inventiva e i soli sforzi dei giocatori in campo sembrano mirati a far pervenire la palla al Pocho, che per fortuna da solo, grazie alla sua tecnica e velocità, spesso riesce a risolvere i problemi di una squadra intera.
Oggi a Verona non c’è stato un reparto che sia funzionato.
La difesa, inguardabile, è andata costantemente in affanno al cospetto di Esposito e Pellissier, lasciando loro spazi incredibili e commettendo, soprattutto con Rinaudo e Contini, una serie di errori indecorosi. I tre centrali poi non hanno mai goduto dell’aiuto dei due esterni, Vitale, sempre più evanescente, e Maggio, disposto in una posizione incomprensibilmente alta, quasi a marcare il terzino sinistro gialloblù Scardina.
Altrettanto pessimo è stato il rendimento del centrocampo, dove, per l’ennesima volta, si è sentita la mancanza di un regista dai piedi quanto meno decenti. Gargano si è dimostrato frustrante nel suo riuscire a sbagliare con costanza anche gli appoggi più facili. Hamsik ha collezionato la sua ennesima prestazione negativa in questo campionato, raggiungendo il culmine della follia allorquando si è fatto espellere nel miglior momento della squadra, pardon, di Lavezzi. Blasi, l’unico che ha tentato di mantenere in piedi la baracca, alla fine è stato costretto a commettere un’ampia serie di falli per ovviare agli errori dei compagni, cosicché da indurre Reja a sostituirlo per evitargli l’espulsione.
In attacco Denis ha dimostrato ancora una volta impegno, ma questa è una cosa che può bastare in un attaccante di categoria inferiore (o magari in Argentina), ma il Napoli avrebbe bisogno di un elemento di maggiore qualità, e soprattutto che faccia sentire maggiormente la sua presenza nel gioco della squadra, cosa che per qualche minuto è sembrato in grado di fare Zalayeta, ma le condizioni fisiche costantemente precarie e gli alti e bassi del Panteron, non consentono di poter puntare su di lui.
In definitiva, sul perché di questo continue pessime prestazioni in trasferta e del gioco monotematico della squadra, dovrebbe rispondere Reja. Il mister goriziano non si è mai posto il problema di come ovviare praticamente a questi problemi della squadra, quasi arrendendosi egli stesso a motivazioni pressoché metafisiche, che indurrebbero la squadra a non rendere lontano dal San Paolo.
Se il Napoli gioca male fuori casa ci sono invece delle chiare motivazioni tecniche e tattiche, alle quali solo Reja potrebbe, anzi dovrebbe, porre rimedio, tramite nuovi accorgimenti sia nel modulo, oggi ad esempio sarebbe stato saggio passare ad una difesa a quattro viste le difficoltà iniziali, sia tecnici, come l’esclusione di giocatori come Hamsik da troppe settimane deleteri per la squadra.
Lì dove poi finiscono le responsabilità di Reja iniziano quelle di Marino. Il pur geniale diggì partenopeo dovrebbe sveltirsi a colmare quelle lacune che da troppo tempo sono palesi nell’organico del Napoli. La squadra necessita di un esterno sinistro (in prospettiva di una eventuale squalifica di Mannini è impensabile puntare sull’acerbo Vitale), di un regista che possa dare ordine al centrocampo, e di una prima punta degna di affiancare uno dei migliori giocatori al mondo, quale Lavezzi sta dimostrando di essere.
Continuando con prestazioni in trasferta come quelle di oggi è evidente che non si va da nessuna parte…

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