14/9/2008
(EDUARDO LETIZIA \foto di Felice De Martino)
- Quello ammirato oggi al San Paolo è stato
un Napoli che ha interpretato un lieto
copione già visto in altre circostanze.
La gara di oggi ha infatti presentato alcune
similitudini con la prima di campionato
dell’Olimpico contro la Roma. Anche in
quella occasione gli uomini di Reja avevano
sofferto il primo tempo per poi trasformarsi
nella ripresa, in virtù di alcuni
accorgimenti tattici e di una maggiore presa
di coscienza nei propri mezzi.
A differenza della partita contro la Roma il
primo tempo tra Napoli e Fiorentina è stato
alquanto equilibrato, tuttavia gli azzurri
avevano palesato alcuni problemi di assetto,
soprattutto nella fase offensiva. Queste
problematiche erano legate al fatto che, al
momento di ripartire o impostare un’azione
d’attacco, le due punte azzurre, Denis più
Lavezzi a supporto, potevano godere di uno
scarso appoggio da parte del resto della
squadra, potendo fruire delle assistenze del
solo Maggio a destra e/o di Hamsik sulla
sinistra, mentre il resto della squadra
rimaneva arretrato, allungando così la
distanza tra i reparti. Gli azzurri comunque
non avevano sicuramente meritato di finire
il primo tempo in svantaggio, se non altro
considerando il fatto che la rete di Mutu
era sembrata viziata da una netta posizione
di fuorigioco.
Nella ripresa, anche a causa della necessità
di ribaltare il risultato, l’atteggiamento
tattico e mentale degli azzurri si è
trasformato. Reja, al rientro dagli
spogliatoi, ha deciso di mutare l’assetto
della sua squadra, spostando Hamsik in una
posizione più centrale ed offensiva, subito
dietro il tandem argentino. Gargano e Blasi
andavano così a posizionarti in una
posizione centrale davanti alla difesa,
dando in tal modo maggiore copertura al
reparto arretrato, consentendo ai due
esterni di prendere maggiori iniziative
sulle fasce. Proprio la maggiore
intraprendenza sulle corsie laterali è stata
un’arma vincente per il Napoli della
ripresa. Maggio, autore del secondo gol che
anche nel primo tempo si era proposto bene,
e soprattutto Vitale hanno costantemente
accompagnato le azioni offensive della
squadra, permettendo di ottenere la
superiorità numerica in zone fondamentali
del campo e dando più ampio respiro ed
imprevedibilità alla manovra offensiva.
Laddove poi la tattica non può arrivare,
arriva Lavezzi. Il fuoriclasse argentino è
stato anche oggi fondamentale per la
vittoria della squadra. Praticamente i
difensori viola non sono stati mai in grado
di trovare le adeguate contromisure atte a
fermare le iniziative del Pocho, che ha
creato occasioni pericolose ogni volta che è
entrato in possesso di palla.
Complessivamente possiamo dunque valutare
positivamente la prova di tutti i reparti
del Napoli.
La difesa ha tenuto tutto sommato bene,
anche durante il forcing finale dei toscani.
Positivo il debutto di Aronica, ottima la
prestazione di Contini.
A centrocampo sono emerse le ottime
prestazioni di Blasi e Gargano, come al
solito preziosissimi in fase di
interdizione, ed i vistosi miglioramenti di
Vitale e Maggio, trasformati rispetto a
Roma.
In avanti, detto di un Lavezzi strepitoso,
c’è da sottolineare, per l’ennesima volta,
la straordinaria prolificità di Hamsik in
zona rete, sempre abile nel farsi trovare al
posto giusto nel momento giusto.
Il pubblico napoletano dovrà invece
attendere ancora la definitiva esplosione
del Tanque Denis. L’argentino si è mosso
bene ed ha corso tanto per la squadra, ma la
squadra avrà bisogno anche e soprattutto dei
suoi gol in futuro per compiere un salto di
qualità. Speriamo che già dalla gara contro
il Benfica Denis possa dimostrare tutto il
suo indiscusso valore.
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