9/11/2008
(EDUARDO LETIZIA) - Gli Dei del calcio hanno
restituito agli azzurri quanto tolto loro
nella scorsa gara contro il Milan.
La prestazione del Napoli odierna è stata
probabilmente una delle meno convincenti
disputate al San Paolo fino a questo punto
della stagione, ciononostante, con una buona
dose di cinismo e un pizzico di fortuna, i
ragazzi di Reja sono riusciti a portare a
casa l’ennesima vittoria interna.
La Sampdoria probabilmente non ha meritato
la sconfitta, essendo stata attenta nel
chiudere ogni spazio alle iniziative dei
partenopei, riuscendo a creare anche qualche
grattacapo a Cannavaro e compagni.
A favorire il Napoli ci sono state però le
eccellenti prestazioni dei tre difensori, e
una clamorosa svista del guardialinee che,
sull’1-0, annullava una rete validissima di
Cassano, per presunto fuorigioco.
Tuttavia, a parte il gol annullato al
talento barese, la Samp era riuscita a
creare noie agli azzurri prevalentemente su
palle inattive, da dove, in particolare con
Delvecchio, i blucerchiati hanno spesso
sfiorato la rete, soprattutto nell’azione di
poco precedente al raddoppio azzurro, nella
quale sono stati fondamentali due salvataggi
sulla linea, di Blasi prima e di Mannini
poi.
Come dicevamo in apertura, la gara degli
azzurri è stata oggi meno brillante del
solito. Gran parte del merito di ciò va
attribuito all’accortezza tattica che hanno
avuto gli uomini di Mazzarri nel non
concedere spazio alcuno alle iniziative
partenopee. In particolare la marcatura su
Lavezzi è stata studiata con minuziosità,
cosicché i continui raddoppi sul Pocho e le
gabbie costruitegli attorno, ne hanno spesso
limitato la pericolosità, soprattutto nel
primo tempo. Gli spazi ostruiti hanno
inoltre costretto Lavezzi ad andare a
cercarsi palle giocabili in una posizione
molto arretrata, e questo ha causato
l’isolamento in attacco di Denis che, finchè
è rimasto in campo, ha avuto pochissime
occasioni per rendersi pericoloso nell’area
avversaria.
Le cose sono migliorate nella ripresa,
allorquando la necessità di agguantare il
pareggio, ha costretto la Sampdoria a
concedere qualche spazio in più, pur non
scoprendosi mai totalmente. Paradossalmente
anche la difesa azzurra è riuscita a
prendere meglio le misure degli avversari
nel secondo tempo. Nella prima parte della
gara, infatti, gli azzurri avevano sofferto
alcuni capovolgimenti di fronte, che si
sviluppavano principalmente sul settore
sinistro dell’attacco doriano. Da quella
zona del campo Cassano, allargandosi sul
lato mancino, costringeva Santacroce a
seguirlo sulla fascia, e questo causava dei
buchi nella zona centrale, considerando che
spesso Blasi, invece che stringere
centralmente, era costretto a sua volta ad
allargarsi per chiudere in prima battuta su
Pieri, a causa della posizione molto
avanzata di Mannini sulla destra.
Nel secondo tempo invece, in virtù del
vantaggio acquisito, Reja ha sistemato le
cose sul binario di destra, tenendo Mannini
in una posizione un po’ più arretrata e
avvicinando maggiormente Blasi alla
posizione centrale di Gargano.
La mancanza di reattività del Napoli oggi si
è fatta sentire prevalentemente nella zona
di centrocampo, soprattutto in fase di
impostazione. Molti sono stati infatti gli
errori negli appoggi di Blasi e Gargano in
particolare, anche causati dalla difficoltà
di trovare passaggi “facili”, a causa
dell’aggressività e dei raddoppi degli
avversari, che lasciavano in particolare la
prima punta avulsa dal gioco. Molto più
facilitata è stata la manovra con l’ingresso
di Zalayeta, abile come al solito a proporsi
in un prezioso gioco di sponda, oltre che a
firmare la rete del definitivo 2-0.
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