31/8/2008
(EDUARDO LETIZIA) - Dopo le buone
prestazioni europee, gli azzurri si sono
trovati immediatamente al cospetto di una
delle migliori squadre della serie A,
riuscendo a strappare il primo ottimo
risultato della nuova stagione.
A dire la verità oggi in campo si sono visti
due Napoli: quello del primo tempo, abulico,
poco grintoso e spesso in balia
dell’avversario, e quello della ripresa,
aggressivo, rapido ed efficace.
Procediamo per gradi. Nella prima fase della
gara gli azzurri sono stati spesso imprecisi
sia in fase di costruzione che in quella
difensiva e tutti gli elementi della squadra
sembravano in netta difficoltà, ad eccezione
forse di Santacroce e Blasi. La Roma
riusciva a mettere costantemente in
difficoltà la difesa partenopea, soprattutto
sul settore di destra, dove Maggio lasciava
spesso Santacroce in inferiorità numerica e
non riusciva nemmeno ad impensierire Riise
in fase di spinta. Le cose non andavano
meglio sulla corsia opposta dove il giovane
Vitale si rendeva protagonista di una serie
di errori banali, frutto forse di mancanza
di esperienza, ma questo era proprio il
motivo per cui per tutta la durata del
calciomercato i tifosi hanno atteso (al
momento invano) l’arrivo di un esterno
sinistro di valore.
Anche in mezzo al campo non mancavano i
problemi, in particolare legati alla
mancanza di lavoro di filtro di Gargano
davanti alla difesa, che lasciava troppo
spazio agli inserimenti di Aquilani.
Nel secondo tempo, grazie ad alcune
modifiche tattiche di Reja, e probabilmente
ad una condizione fisica superiore, la
partita è cambiata. Nei primi minuti è
evidente come la Roma sia in balia degli
azzurri. La mossa fondamentale risulta lo
spostamento di Blasi davanti alla difesa e
quello di Gargano sul centro destra. Con
l’ex juventino a protezione della
retroguardia il Napoli trova maggiori
equilibri a metà campo e Gargano, lasciato
più libero di inserirsi, diventa una spina
nel fianco costante sul settore sinistro
giallorosso, e riesce a dare una grossa mano
in fase di appoggio alle due punte.
Anche l’atteggiamento dei due attaccanti
però appare del tutto cambiato rispetto alla
prima parte di gara. Denis risulta più
intraprendente, dopo un primo tempo in cui
non aveva toccato palla, e Lavezzi
ricomincia a mettere in mostra una serie di
giocate spettacolari che mandano in tilt
Mexes e compagni.
L’espulsione ingenua rimediata da Santacroce
sembrava però potesse vanificare tutti i
progressi della squadra, ma fortunatamente
dopo pochissimi minuti l’arrivo della rete
di Hamsik consente a Reja di riorganizzare
la squadra con un atteggiamento tattico più
oculato. Subito dopo l’espulsione del
difensore italo-brasiliano il mister azzurro
decide di organizzare la squadra con un
4-3-2 con Maggio e Vitale sulla linea dei
difensori, poi dopo qualche minuto decide
l’ingresso di Rinaudo al posto di Vitale,
spostando Contini sulla sinistra. Con questo
atteggiamento la squadra riesce a tenere
bene le iniziative romaniste, arrivando
anche a creare delle iniziative offensive
con le quali va più volte vicino alla
seconda rete, soprattutto con Lavezzi.
Negli ultimi minuti il Napoli è costretto a
subire il forcing finale degli uomini di
Spalletti, questo induce Reja a sostituire
Hamsik con Pazienza, che si rivelerà
prezioso, insieme a Blasi in fase di rottura
e copertura, così come risulta utile
l’ingresso di Zalayeta negli ultimi minuti,
abile a cercare di trattenere palla per far
respirare la squadra.
Dunque il Napoli inizia con un ottimo
pareggio, in casa di una favorita alla
vittoria finale, che speriamo possa servire
da viatico ad un campionato colmo di
soddisfazioni.
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