20/7/2008
(EDUARDO LETIZIA) - Il primo ostacolo che
separava gli azzurri dal ritorno in Europa è
stato superato, seppur tra numerosi affanni.
Nella prima uscita ufficiale della nuova
stagione agonistica abbiamo ritrovato un
Napoli non molto diverso da quello che
avevamo lasciato pochi mesi fa in
campionato. Simili i pregi e, soprattutto,
simili i difetti, se non gli stessi.
Iniziamo con le note dolenti.
Quello che è sembrato mancare agli azzurri è
stata un’adeguata concentrazione del reparto
difensivo. Molti uomini oggi in campo erano
diversi rispetto alla consueta difesa dello
scorso torneo, complice anche la pesante
assenza di Santacroce, ma le disattenzioni
sono parse le vecchie. In primis è saltata
all’occhio la inadeguatezza del neoacquisto
Rinaudo a ricoprire la posizione di esterno
della difesa a tre. Il difensore palermitano
si è fatto cogliere in diverse circostanze
di sorpresa dai tagli e dai movimenti dei
rapidi attaccanti greci, Choutos su tutti,
ed ha palesato una struttura fisica ed un
passo inadatto al ruolo di centrale di
destra. Tuttavia le cose non sono migliorate
quando il buon Leandro è stato dirottato al
centro della difesa, guadagnandosi, anzi,
l’espulsione proprio giocando in quella
posizione. È pur vero che sarebbe ingeneroso
bollare negativamente un elemento nella sua
prima uscita da titolare, ciò nonostante
sembrerebbe indicato ricercare sul mercato
un ulteriore difensore, con caratteristiche
tecniche differenti da quelli attualmente in
rosa, viste le probabili partenze di Domizzi
e Savini.
Sempre per quanto concerne il reparto
difensivo oggi sono emerse nuovamente
difficoltà degli esterni a dare una degna
copertura ai tre difensori, come spesso era
successo l’anno scorso. Sulla destra Maggio
ha confermato di essere molto più propenso
alla fase d’attacco che a quella di
contenimento, ritardando spesso le diagonali
sulla sua fascia di competenza. Sul lato
opposto il giovane Vitale ha mantenuto un
atteggiamento più difensivo, limitando al
massimo le sgroppate sulla sinistra, ma è
stato in talune circostanze vittima di
errori di inesperienza, che l’hanno portato
a soffrire il pericolosissimo esterno destro
ellenico Skoufalis.
Come è logico, però, se la difesa va troppo
spesso in difficoltà le colpe sono da
dividersi anche con il resto della squadra,
e con il centrocampo in particolare. I tre
centrali spesso sono stati mal coperti da
Gargano, che come al solito non è un
giocatore che tiene la posizione a schermo
davanti alla retroguardia, ma va spesso in
pressing alto sugli avversari, lasciando al
solo Blasi le mansioni di interdizione.
Detto dei lati negativi della formazione di
Reja, legati soprattutto agli aspetti
difensivi, passiamo a quelli che sono stati
i punti di forza dei partenopei.
Il pressing e l’aggressività in mezzo al
campo dei centrocampisti azzurri è stata la
chiave, soprattutto nel primo tempo, che ha
mandato all’aria i piani del Panionios.
Hamsik, Gargano, ma soprattutto Blasi hanno
costantemente messo pressione ai portatori
di palla greci, non consentendo loro lo
sviluppo di un’azione ragionata. Inoltre le
qualità dei giocatori offensivi azzurri si
sono dimostrate maggiori rispetto agli
avversari. In avanti ha destato ancora
un’ottima impressione l’argentino Denis,
autore di uno splendido assist per la rete
di Bogliacino, ma soprattutto autore di una
costante pressione, spesso solitaria, sui
difensori avversari, non facendo comunque
mai mancare la lucidità alle sue giocate,
soprattutto in fase di rifinitura. Allo
stesso modo confortante la prestazione di un
lucido Bogliacino in veste di seconda punta
e di Pià, che subentrando proprio al
giocatore uruguayano, ha dimostrato di avere
la determinazione e le potenzialità, spesso
da lui mal sfruttate, per ritagliarsi uno
spazio nella rosa del Napoli.
In definitiva si può essere ampiamente
soddisfatti per il risultato ottenuto in
terra greca, che consente di guardare con
ottimismo anche alla partita di ritorno al
San Paolo, tuttavia questo match deve essere
utile soprattutto per apportare dovuti
accorgimenti, sia tattici, sia tecnici, con
ulteriori ed oculati interventi sul mercato,
che possano consegnare alla prossima
stagione un Napoli ampliamente competitivo
sia in Italia sia, si spera, in Europa.
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