• OBIETTIVO NAPOLI - PUNTO GUADAGNATO AD UDINE CON CUORE E SOFFERENZA •

21/9/2008

(EDUARDO LETIZIA) - Il punto guadagnato oggi ad Udine può dirsi sicuramente un risultato eccellente, in virtù delle condizioni in cui versava oggi l’undici partenopeo, imbottito di seconde linee, reduce dall’estenuante impegno di Coppa infrasettimanale e in dieci uomini per gran parte del secondo tempo..
Come da previsione quella di oggi è stata una partita estremamente sofferta, in cui gli azzurri, più che le qualità tecniche, hanno messo in campo il cuore e l’agonismo per portare a casa un risultato molto importante, che permettere di chiudere il ciclo delle prime tre gare difficilissime senza sconfitte e con due pareggi conquistati su campi ostici.
Le assenze dei giocatori più rappresentativi, Lavezzi, Hamsik (tenuto a riposo) e Maggio sono state sopperite con l’ingresso di Pià al fianco di Zalayeta in attacco, preferito inizialmente a Denis nella logica del turn over, Pazienza a centrocampo ed il capitano Montervino sull’out di destra a coprire tutta la fascia.
Già dai primi minuti è parso evidente come il Napoli soffrisse la mancanza di un elemento dai piedi buoni in mezzo al campo che fosse capace di accompagnare le azioni delle punte. Il povero Zalayeta si è così spesso trovato da solo a tentare di imbastire azioni offensive degne di tal definizione, affiancato da un Pià che risultava il miglior difensore dell’Udinese, e non assistito da un centrocampo composto da giocatori dediti prevalentemente alla fase di interdizione. Saltuari aiuti per il Panteron sono giunti dalle corsie esterne, da Vitale e Montervino, che soprattutto nel primo tempo hanno cercato di appoggiare la manovra offensiva, senza tuttavia creare veri e propri disagi, se non con un paio di progressioni di Vitale, una all’inizio e un’altra alla fine del primo tempo.
A questi problemi offensivi Reja ha cercato di porre rimedio nella ripresa, con l’ingresso di Denis al posto di Pià. Nei primissimi minuti dal suo ingresso in campo il Tanque al fianco di Zalayeta ha dato subito segnali di vitalità, facendo ben sperare per il proseguimento della gara, tuttavia, a causa del comunque incostante appoggio dei centrocampisti e poi dell’inferiorità numerica a cui la squadra è stata costretta per l’espulsione di Santacroce, i due attaccanti non sono riusciti ad apportare pericoli concreti alla porta di Handanovic.
L’Udinese, d’altro canto, non è sembrata una squadra particolarmente in forma. La manovra degli uomini di Pasquale Marino è stata per lo più lenta e prevedibile, fondata solo ed esclusivamente sulle iniziative personali dei due esterni offensivi Sánchez e Di Natale. Nel primo tempo il numero dieci bianconero ha costantemente messo in difficoltà sul suo lato Santacroce, parso davvero troppo ingenuo, in numerose circostanze, al cospetto del talentuoso avversario. Con l’andare dei minuti poi ha preso coraggio sulla corsia destra anche Sánchez, molto bravo a puntare costantemente il giovane Vitale, che è riuscito a frenarne in parte le iniziative solo quando ha capito che sarebbe stato più fruttuoso attaccare l’ala cilena, piuttosto che attenderlo.
Se si eccettua Santacroce, colpevole di aver lasciato per la seconda volta consecutiva in campionato la sua squadra in dieci uomini (Reja dovrà prendere provvedimenti in merito), le prestazioni migliori sono probabilmente arrivate dai difensori Rinaudo, che giocando da centrale dei tre può offrire un contributo sicuramente più positivo, e Aronica. I due neo acquisti hanno dimostrato di poter offrire una vasta possibilità di scelta per il reparto difensivo a mister Reja.
Una problematica in prospettiva dei prossimi impegni, a cui Reja dovrà trovare rimedio, sarà sicuramente legata all’assenza di Lavezzi. Oggi il brasiliano Pià ha dimostrato di non essere all’altezza del compito, mentre l’eventuale coppia Denis-Zalayeta avrebbe bisogno di un efficiente lavoro di rifinitura alle loro spalle e comunque renderebbe più prevedibili le azione della squadra, viste le caratteristiche dei due. Una terza opportunità potrebbe essere quindi rappresentata dall’inserimento del giovane Russotto a supporto di una prima punta. Il giovane under 21 è in possesso di qualità tecniche sicuramente sopraffine, ma motivazioni tattiche e comportamentali ne hanno finora rallentato l’esplosione. Quest’infortunio di Lavezzi potrebbe dare l’opportunità a Reja e Marino di verificare la sua utilità, in prospettiva presente e futura, al progetto Napoli. Certo è che tenendolo costantemente in panchina sarà difficile valutarne l’effettivo potenziale.

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