• IL SALISCENDI – ZALAYETA C’È, SANTACROCE NO •

25/1/2009

(MARIO IPRI) - Ben poco da dire questa settimana per la nostra consueta rubrica del Saliscendi, visto che la partita è stata stroncata sul nascere dalle infelici decisioni del direttore di gara Moranti.
Ricordiamo che ieri sera Della Valle si è pubblicamente lamentato del trattamento riservato dagli arbitri nei confronti della sua Fiorentina, e che mercoledì ci sarà Fiorentina-Napoli. Per la serie “quando si dice il destino”.
Tuttavia, oggi vogliamo mettere in risalto la prestazione di Marcelo Zalayeta, che si è reso protagonista della rete, poi annullata, del fasullo e momentaneo vantaggio azzurro.
Se poi si considera che le pochissime conclusioni in porta del Napoli sono praticamente tutte dell’uruguagio, allora veramente la scelta del “migliore” non può che ricadere su di lui. Il compagno di reparto Lavezzi purtroppo è apparso stanco, ma criticarlo sarebbe eresia. Peccato, perché il miglior Lavezzi oggi avrebbe potuto sfruttare la giornata buona del Panterone, e magari rimettere in sesto anche una partita nata male e proseguita peggio, come quella di oggi.
Se comunque Zalayeta ritrova la forma fisica ideale, questa squadra ha in rosa un attaccante di tutto rispetto, e vedremo nelle prossime settimane se Reja gli cederà le chiavi del reparto avanzato.
Prestazione da dimenticare invece per Santacroce, che conferma il trend negativo di alcuni dei gioiellini azzurri nelle ultime settimane (Santacroce, appunto, Hamsik…).
Si rende colpevole di parecchie leggerezze, una delle quali propizia la segnatura del terzo goal giallorosso con Vucinic, e rimedia l’ennesima ammonizione.
Bisogna inoltre sottolineare come l’intera retroguardia del Napoli oggi non abbia fatto un figurone e, premettendo che con i se e con i ma non si va da nessuna parte, forse la mazzata psicologica dell’ipotetico vantaggio azzurro diventato in pochi secondi vantaggio ospite ha giocato un ruolo determinante nella concentrazione della squadra.
Ma non cedere alla prima difficoltà, anche se si tratta di ingiustizia, è caratteristica imprescindibile per essere una squadra da quartieri alti, e il Napoli di Reja questo deve capirlo.
I tifosi azzurri presenti oggi al San Paolo non hanno, come al solito, smesso mai di incitare la squadra, e forse questo attaccamento encomiabile andrebbe premiato dalla società. Il riferimento ad alcuni cori che auspicano un ritorno di Marino sul mercato sono puramente non causali.
Ma non sono comunque le lacune di organico a essere colpevoli di questa brutta sconfitta, e forse neanche la poca grinta della squadra.
Forse questa volta non si tratta di vittimismo, se qualcuno punta il dito verso la preparazione di una classe arbitrale e relativi assistenti che si stanno rendendo sempre più protagonisti, nel bene (diranno a Roma, stavolta) e nel male (diciamo oggi, noi).
 

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