2/11/2008
(EDUARDO LETIZIA) - La tanto attesa sfida di
San Siro si è conclusa con una vittoria del
Milan che non ridimensiona affatto le
ambizioni del Napoli, anzi.
La vittoria dei rossoneri si è infatti
basata su tanti fattori, ma sicuramente non
sulla superiorità sugli uomini di Reja. I
ragazzi di Ancelotti hanno infatti trovato i
loro elementi più validi nel fato e in una
serie di decisioni arbitrali favorevoli.
Nel primo tempo, in dodici contro undici, il
Napoli era riuscito bene a controllare le
iniziative degli avversari, chiudendo con
ordine ogni spazio e proponendosi con
lucidità in contropiede. La palla da gol più
clamorosa era stata infatti costruita dal
Napoli, allorquando solo un rimpallo aveva
consentito ai rossoneri di tenere inviolata
la propria porta.
Nel finale di primo tempo l’espulsione di
Maggio ha provocato non pochi grattacapi a
Reja.
La doppia ammonizione del numero undici
azzurro è infatti andata a sguarnire la zona
del campo da dove giungevano più copiosi gli
attacchi milanisti, grazie soprattutto alle
sgroppate di Jankulovski.
Nella ripresa Reja ha dovuto perciò rivedere
il modulo della sua squadra, passando ad una
difesa a quattro, tramite l’inserimento di
Aronica al posto dell’acciaccato Hamsik e lo
spostamento di Mannini nella posizione di
interno sinistro di centrocampo. Tuttavia
con questo schieramento è venuta
inevitabilmente a mancare quella che è una
delle caratteristiche principali dei
partenopei, la spinta sulle corsie laterali.
Come se la sfortuna poi non fosse sazia di
cibarsi delle vicende del Napoli, ad inizio
primo tempo è giunta un’altra tegola a
gravare sui partenopei, l’infortunio di
Santacroce, che fino a quel momento della
gara stava ridicolizzando Ronaldinho, autore
egli stesso del fallo che ha costretto
all’uscita il difensore italo-brasiliano.
Alla luce di ciò il mister azzurro è stato
costretto a spostare Mannini sulla linea dei
difensori, inserendo Pazienza a centrocampo.
Nonostante le sfortunate circostanze il
Napoli riusciva bene a contenere gli
attacchi dei rossoneri.
Sulla destra lavorava bene Mannini in
copertura su Ronaldinho e Jankulovski,
centralmente Paolo Cannavaro e Contini,
aiutati da un imbarazzante Pato, non
lasciavano nulla alle punte avversarie,
sulla sinistra Aronica tamponava saggiamente
le infilate di Kakà, pericoloso solo in una
circostanza, colpendo il palo su tiro dalla
distanza.
Anche il centrocampo azzurro lavorava bene
in fase di interdizione, soprattutto con
Gargano, che in più occasioni riusciva a
sradicare il pallone dai piedi degli
avversari, soprattutto di Kaka, con tempismo
perfetto.
In avanti poi c’è stato un ottimo lavoro di
sacrificio da parte di Denis, abilissimo nel
trattenere palla per far rifiatare i
compagni, ed un vero e proprio show
interpretato da Lavezzi. El Pocho oggi è
stato protagonista di una partita pazzesca.
Le circostanze della gara lo hanno portato
spesso a dover lottare da solo contro
mandrie di difensori e centrocampisti, ma i
malcapitati avversari non sono mai riusciti
a frenare il fuoriclasse azzurro,
allorquando decideva di andarsene con
accelerazioni e dribbling ubriacanti palla
al piede, mentre nel frattempo Kakà, Pato e
Ronaldinho venivano sorpresi da alcuni
testimoni a prendere appunti…
Tuttavia l’eroismo dei difendenti partenopei
e la classe del campione argentino, venivano
sviliti dalle decisioni dell’uomo migliore
del Milan, l’arbitro Rocchi, che inventava
un rigore inesistente per i rossoneri, che,
però, nemmeno in questa circostanza
riuscivano ad avere la meglio su uno Iezzo,
anche lui in grande spolvero.
Solo l’ennesimo episodio sfortunato poteva
piegare la resistenza del Napoli e, ci
verrebbe da dire, solo un azzurro poteva
violare la propria porta, Denis, nella
fattispecie.
In chiusura noi tifosi azzurri non possiamo
che guardare con ottimismo al futuro, dopo
questa prestazione degli azzurri. I valori
individuali espressi dalla squadra e lo
spirito di sacrificio messo in campo stasera
non potranno che dare risultati più rosei
nel proseguimento del campionato, alla fine
poi si tireranno le somme…
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