31/1/2009
(EDUARDO LETIZIA / foto di FELICE DE
MARTINO) - Continua a deludere la squadra di
Reja, che conferma come i problemi della
squadra non siano legati solamente alle gare
in trasferta, ma riguardano la totalità
degli aspetti tecnici, tattici, fisici e
mentali, di una formazione totalmente allo
sbando.
Per l’ennesima volta gli azzurri hanno
confermato tutti i limiti che sono emersi
negli ultimi mesi, tanto che l’Udinese, per
lunghi tratti della partita, sembrava quasi
poter passeggiare per il prato del San
Paolo, palleggiando con tranquillità tra i
giocatori del Napoli, vaganti senza criterio
da una parte all’altra del terreno di gioco.
La dimostrazione di ciò è data dalla
facilità disarmante con cui i bianconeri di
Marino sono riusciti a pareggiare le due
reti azzurre, arrivate grazie a guizzi
isolati di Lavezzi e Hamsik, protagonisti
per il resto, anche loro, di una prestazione
negativa.
Una delle cose più preoccupanti emerse oggi
in campo è che gli azzurri hanno perso del
tutto la tranquillità nelle loro giocate. I
numerosi, ed a tratti ridicoli, regali della
difesa mostrano bene come in certe
circostanze i giocatori non sappiano
totalmente cosa fare quando sono in possesso
di palla. Allo stesso tempo i poveri tifosi
azzurri sono stati costretti ad assistere
allo spettacolo desolante messo in scena dai
centrocampisti azzurri, protagonisti di
errori in fase di appoggio a dir poco
elementari. La mancanza di qualità tecnica
in mezzo al campo emerge ogni settimana con
più evidenza. Sarebbe stato impossibile
anche per i più attenti statistici contare
il numero dei passaggi sbagliati da Gargano,
oggi davvero su livelli dilettantistici la
sua prestazione, e Blasi.
Le uniche, pallide, note positive della
serata sono state legate alla buona
prestazione di Denis. L’attaccante argentino
ha almeno dimostrato di metterci voglia
nelle sue giocate e si è proposto in una
serie di appoggi utilissimi per i compagni,
come l’ottimo assist per la rete di Lavezzi.
Inutile dire che il “Tanque” è
obiettivamente impossibilitato a fare di
più, visti i nulli suggerimenti che arrivano
dalle sue parti.
Sarà davvero difficile per il Napoli uscire
da questo momento critico con le risorse
tecniche a disposizione. Continuando ad
indugiare su giocatori dalle caratteristiche
tecniche di Gargano e Blasi in mezzo al
campo, è ovvio che la squadra non riuscirà
mai a costruire azioni pulite, o anche solo
far arrivare la palla a Lavezzi senza prima
regalarla agli avversari. Questo aspetto
diventa deleterio soprattutto a causa della
scarsa condizione atletica della squadra,
che non consente di mettere sul terreno di
gioco la grinta e reattività di inizio anno,
con la quale si riusciva ad ovviare ai
limiti tecnici.
Inoltre Reja non dà garanzie in fatto di
novità tattiche che potrebbero risollevare
le sorti della squadra. A dimostrazione di
ciò l’assurdità dell’ingresso di Zalayeta al
fianco di Denis e Lavezzi nei minuti finali
della partita di stasera. Varie volte Reja
ha provato l’espediente tattico delle due
torri, a volte anche dall’inizio del match,
ma MAI questo ha apportato a risultati
positivi alla formazione. Come si possa
dunque scegliere per l’ennesima volta questa
soluzione, invece di provare l’ingresso di
un elemento prezioso, soprattutto nei minuti
finali (anche perché dall’inizio non
l’abbiamo mai visto, purtroppo…), come
Russotto, rimane un mistero per chi vi
scrive.
Alcuni dubbi inoltre ci giungono in merito
al futuro inserimento di Datolo nello
schieramento tattico azzurro. Se davvero
l’argentino sarà proposto al posto che era
di Mannini, allora la situazione difensiva
del Napoli potrebbe seriamente degenerare
(se non lo ha già fatto). Ricordiamo a tal
proposito che l’esterno sinistro nello
scacchiere del Napoli è solitamente quello
che sta molto più basso rispetto al destro,
avendo sull’altro lato Maggio che spesso è
disposto in una posizione molto alta. Questa
posizione, ad esempio, è stata occupata
stasera alquanto diligentemente da Vitale e
Datolo non presenta le caratteristiche
appropriate a ricoprirla. Per far giocare
l’ex esterno del Boca occorrerà perciò un
cambiamento tattico che non sappiamo se Reja
avrà la voglia e la competenza di fare. A
questo punto, ci chiediamo, non sarebbe
stato più utile l’ingaggio di un regista, di
un valido difensore, o di un esterno
sinistro di ruolo, capace di fare anche la
fase difensiva, senza intoppi per gli
equilibri?
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