• OBIETTIVO NAPOLI - TRE PUNTI E PRIMATO IN CLASSIFICA...MA CHE SOFFERENZA! •

25/11/2006

(EDUARDO LETIZIA) - Coloro i quali speravano che, contro il Pescara, il Napoli avrebbe potuto guadagnare facilmente i tre punti, sono rimasti sorpresi dalle notevoli difficoltà incontrate dalla squadra di Reja a cospetto di una delle squadre più in difficoltà del campionato. Anche quando gli uomini di Ammazzalorso sono rimasti in 10 per oltre un’ora di gioco, la compagine napoletana ha avuto tutt’altro che vita facile contro il suo avversario.
Per tutto il primo tempo gli azzurri non sono riusciti a prendere saldamente in mano le redini del gioco, lasciando anzi spesso agli abruzzesi il compito di costruire le azioni, per poi ripartire in contropiede. Rare le situazioni in cui il portiere Spadavecchia è stato messo in seria difficoltà dagli attacchi di Calaiò e compagni. Anche dopo l’espulsione di Olivieri, arrivata alla mezz’ora circa del primo tempo, il Napoli non è riuscito, per il resto della prima frazione, a creare pericoli in area del Pescara e la manovra partenopea rimaneva così lenta ed affidata per lo più a lanci lunghi, facili preda dei difensori avversari,considerando che i tre attaccanti azzurri, Calaiò, De Zerbi e Pià, serviti con palla alta, raramente possono rendersi pericolosi.
Nella ripresa qualcosa cambia. Reja mette in campo Trotta al posto di Savini e trasforma il 3-4-3 iniziale in 4-3-1-2, tenendo molto largo sulla sinistra Pià (quasi a disegnare a tratti un 4-4-2), sguinzagliando sulla destra l’ex ala del Rimini col compito di mettere palloni in mezzo per Calaiò e portando De Zerbi dietro le punte. Con questo nuovo schieramento il Napoli riesce, nei primi minuti della ripresa, ad accelerare il ritmo ed a giocare maggiormente palla a terra. In virtù di questo nuovo atteggiamento arriva infatti la rete dell’1-0, messa a segno da Calaiò su un calcio di rigore assegnato per un atterramento in area di Pià. Dopo il gol del vantaggio gli azzurri non riescono però a dare continuità alle loro giocate e, come spesso succede, prestano il fianco agli attacchi avversari.
Nemmeno con i cambi Reja riesce a rimettere in sesto le cose, anzi… L’ingresso di Sosa in luogo di Pià priva il Napoli del suo più pericoloso uomo nella ripresa ed in più inserisce un’altra prima punta sul prato verde in un momento in cui magari bisognava iniziare ad avere un atteggiamento più prudente. In campo intanto le cose continuano a non andare per il verso giusto. La squadra, probabilmente un po’ squilibrata, non riesce ad assestare il colpo di grazia al Pescara e, anche a causa di un De Zerbi in netto calo nel finale, non riesce più a costruire azioni d’attacco che avrebbero potuto frenare gli entusiasmi pescaresi. Un po’ tardivo giunge alla fine anche l’ingresso di Montervino in luogo di Calaiò, inserito per dare una mano al centrocampo azzurro nel finale, quando davvero si stava iniziando a soffrire oltre il lecito. La squadra chiude la gara con un 4-4-1-1, ultimo di una serie di moduli che oggi non hanno mai consentito di prendere il sopravvento della squadra fanalino di coda del torneo.
Questi tre punti alla fine risultano un bottino pesantissimo, perché consentono agli azzurri di agguantare il primato in classifica solitario, ma è bene sottolineare come oggi questi, oggi, siano stati guadagnati con una sofferenza esagerata, considerando il calibro dell’avversario odierno ed i 10 uomini in cui esso è stato oggi costretto a giocare per oltre un' ora.
 

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