(EDUARDO
LETIZIA / foto di Felice De Martino) -
Vittoria importantissima questa odierna del
Napoli a Trieste anche in virtù dei
risultati delle dirette contendenti alla
promozione in serie A. Le sconfitte di Genoa
e Mantova consolidano ancora di più la
posizione della compagine napoletana
nell’Olimpo della classifica di B.
A dispetto del risultato finale la gara
degli azzurri era iniziata in salita.
L’approccio alla partita degli uomini di
Agostinelli è più deciso rispetto a quello
degli azzurri che si trovano in netta
difficoltà di fronte al pressing altissimo
dei friulani. Proprio da un errore in
appoggio di Domizzi, causato dal pressing
avversario, nasceva infatti il gol del
vantaggio della Triestina. Probabilmente
proprio quel gol è risultato utile per dare
la sveglia al Napoli, che grazie ad un De
Zerbi in grande spolvero e ad una decisa
volontà di ribaltare il risultato riuscivano
prima ad agguantare il pareggio con
Cannavaro e poi a passare in vantaggio nella
ripresa grazie alle realizzazioni di Bucchi
e di De Zerbi.
Nelle scelte iniziali Reja ha oggi un po’
spiazzato tutti. La decisione di schierare
dall’inizio Bucchi, lasciando in panchina
Calaiò e, ancora una volta, Sosa aveva un
po’ lasciato perplessi, anche in
considerazione della prova, gol a parte,
ancora una volta non esaltante del numero 29
azzurro, al quale però poco si può imputare
finchè continua a fare il suo mestiere:
segnare.
Per il resto molte note positive in casa
Napoli, ad iniziare, come detto, dall’ottima
prova di De Zerbi, che nel momento di
difficoltà ha letteralmente preso per mano
la squadra e con una serie di ottime giocate
ha creato una serie di occasioni pericolose
ed ha poi messo il sigillo sulla gara con il
delizioso pallonetto del 1-3. Eccelsa anche
la prova di Bogliacino che da un po’ di
settimane sembra aver trovato una buona
continuità nelle sue prestazioni.
Sottotono invece ancora una volta Dalla
Bona, poco incisivo, nullo negli inserimenti
a sostegno degli attaccanti, non
particolarmente presente in fase di chiusura
ed evanescente nella costruzione delle
azioni. Non è un caso che il biondo
centrocampista sia uno dei giocatori più
sostituiti della squadra azzurra. Volendo
poi trovare altre imperfezioni nella partita
di oggi si potrebbe sottolineare come oggi
non si sia riuscito a produrre un gioco
sulle fasce con i due esterni Grava e Savini,
ancor più delle altre volte, preoccupati
maggiormente a tamponare eventuali sortite
sugli esterni degli avversari che a proporsi
in sovrapposizioni laterali. Il gioco
azzurro oggi è nato per lo più da giocate
centrali degli ispirati trequartisti
napoletani, anche se è opportuno dire che al
momento di premere il piede
sull’acceleratore la manovra è sembrata
abbastanza ariosa e la difesa triestina è
stata messa molto in difficoltà tanto che
spesso è stata costretta a chiudersi in
calci d’angolo o a commettere falli, creando
così calci da fermo sui quali il Napoli ha
saputo rendersi molto pericoloso. Due reti
del Napoli su tre sono nati infatti da
situazioni del genere.
Un altro segnale positivo deriva dal fatto
che quella di oggi è stata la prima la prima
gara in cui il Napoli ha realizzato tre reti
in trasferta, vincendo con più di un gol di
svantaggio. L’unica volta in questo
campionato in cui il Napoli aveva realizzato
più di due reti, sia in casa sia in
trasferta, era stato all’esordio contro il
Treviso. È questo un dato confortante non
solo per il mero piacere di vedere la
propria squadra realizzare più gol in una
partita, ma anche, e soprattutto, perché uno
dei limiti del Napoli fino a questo punto
del campionato era stato quello di non
riuscire a chiudere le partite, prestandosi
sempre ad eventuali e possibili rimonte
degli avversari. La gara scorsa contro
l’Arezzo ne è un esempio lampante. Questo
però pare un limite oltre che mentale, della
squadra di Reja, anche insito nella
fisionomia della rosa azzurra. Infatti tra i
giocatori offensivi del Napoli non sono
presenti elementi che possano far male in
contropiede. L’unico attaccante con
caratteristiche di questo tipo sarebbe Pià,
ma considerato il suo pessimo momento di
forma attuale, il brasiliano difficilmente
potrebbe risultare utile alla causa.