• 45 MINUTI DA GRANDE NON BASTANO PER LA VITTORIA •

23/4/2006

(EDUARDO LETIZIA) - In una gara utile solo per le statistiche, il Napoli mette a segno un altro risultato utile, caratterizzato però da una palese differenza di rendimento tra primo e secondo tempo.
Il Napoli era sceso in campo con il piglio giusto, interpretando la gara come se non fosse ancora stato centrato l’obiettivo promozione. Gli azzurri mettono alle corde gli avversari ed esprimono un gioco bello e fruttuoso che porta, alla fine della prima frazione di gioco, gli uomini di Reja in vantaggio di due reti, realizzate dal solito, impetuoso, Calaiò e dal capitano (oggi però privo della fascia) Montervino, subentrato in chiusura di tempo a Capparella, infortunato alla spalla.
Nel secondo tempo, tuttavia, la musica cambia. Reja ridisegna la squadra spostando Trotta sull’out di sinistra e Montervino (che da sinistra era andato anche in goal) viceversa a destra. Questa mossa causa il calo dei due esterni ed in particolare di Trotta che mostra una certa insofferenza nel disimpegnarsi su quel lato del campo. Al di là delle questioni tattiche, nella ripresa, si denota però una forte diminuzione di attenzione dovuta, probabilmente, al pensiero di aver già chiuso la partita, cosicché si è avuto un calo complessivo di tutta la squadra. Poco filtro da parte del centrocampo, con una prestazione molto opaca della coppia centrale Amodio-Bogliacino, e numerose disattenzioni da parte della difesa permettono al Frosinone di mettere più volte a repentaglio la porta difesa da Gianello e di realizzare le due reti del pareggio. D’altra parte con l’uscita di Calaiò l’attacco del Napoli non è in grado di far male ai toscani. Sosa, subentrato al bomber siciliano, è troppo statico e non riesce mai ad impensierire i difensori avversari. Pià, da parte sua, non si segnala quasi mai per alcuna giocata significativa, apparendo lento e sempre avulso dalle manovre offensive della squadra.
Nel finale Reja cambia ancora modulo per cercare di evitare, quanto meno, una clamorosa capitolazione. L’ingresso di Giubilato per Grava trasforma il 4-4-2 in un più cauto 5-3-2, con Trotta spostato nuovamente sulla destra, questa volta nel ruolo di fludificante.
La gara si conclude, tra il rammarico dei ragazzi di Allegri, sul 2-2 ed il Napoli si accontenta di essere a due vittorie dal record di 71 punti del Perugia, a due giornate dal termine.
Una riflessione nasce, però, a questo punto, spontanea: perché non impiegare in questa gara quei giocatori, come Grieco, Briotti, Fontana, Nigro ecc., che hanno avuto minore spazio rispetto agli altri, in una gara che, a conti fatti, nulla toglieva all’esito del campionato azzurro? A nostro avviso in questo modo si è persa l’opportunità di iniziare a dare una valutazione in ottica futura a certi giocatori visti poco quest’anno ed in più si è messa inutilmente a rischio l’integrità fisica dei “titolari” (si vedano infatti gli infortuni di Capparella e Calaiò), che avrebbero potuto tranquillamente godersi il match dalla panchina, in vista magari di qualche impegno più appetibile come la supercoppa di C. Perché poi infine privare della soddisfazione di una gara da titolare quei giocatori che per una stagione intera sono stati per lo più dietro le quinte senza mai creare inutili e dannose polemiche?
 

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