5/5/2005
(dall'inviato Michele Caiafa) –
3-4-1-2. Si, è proprio questo il nuovo modulo
messo in campo da Edy Reja nel consueto test
infrasettimanale, questa volta disputato contro
l’Afragolese, formazione che è al quinto posto
nel campionato d’Eccellenza Campano. Oddio
proprio nuovo no, infatti questo modulo si era
già visto nel secondo tempo della partita contro
il Benevento. Già il secondo tempo del derby di
Benevento, proprio quello dove si disse, ed era
evidente, di aver visto il miglior Napoli di
stagione. In quella seconda frazione di gioco,
Reja passò dal modulo 3-4-3 ad un 3-4-1-2, in
pratica portò Capparella da esterno destro del
tridente offensivo a trequartista o se volete
rifinitore dietro le due punte Pià e Calaiò. Fu
vittoria per 2-0 e ben otto nitide azioni da
goals.
Ed oggi a Marano, ma in verità già l’aveva
provato nei due giorni d’allenamento a Palma
Campania, si è rivisto quel modulo, che sarebbe
il quinto utilizzato nelle 13 partite della
gestione Reja, dopo il 4-3-3, 4-3-2-1, 3-4-3 e
4-2-3-1 delle ultime giornate. In verità, il
vero modulo preferito da Reja è il 3-4-3, in
quanto lui non ama utilizzare, anzi non ha mai
utilizzato nella sua carriera il trequartista,
ma il mister, in vista dei play-off, le sta
provando davvero tutte, forse anche troppe.
Analizziamo dunque questo modulo reparto per
reparto, giocatore per giocatore. Dando per
scontato l’utilizzo di Gianello in porta (ormai
è una sicurezza), partiamo dalla difesa, che con
questo modulo passa ad essere a tre. Come ruolo
di centro dei tre, sarà utilizzato e lui è molto
bravo a farlo, essendo un giocatore estremamente
tecnico, Gennaro Scarlato, o’ Capitano. In
questo ruolo il buon Gennaro mette a frutto
ancora di più le sue doti, in quanto oltre a
quelle di buon difensore, già viste nella difesa
a quattro, va a risaltare quelle di regista
difensivo, quale prevede il ruolo di centrale di
una difesa a tre. Per quel che riguarda i due
esterni di difesa, cioè il centro-destra ed il
centro-sinistra, saranno utilizzati in quel
ruolo Giovanni Ignoffo e David Giubilato. Per
l’ex capitano del Venezia non c’è nessun
problema, in quanto è un ruolo in cui lui si è
già disimpegnato ed anche in maniera positiva,
con il Venezia. C’è anche da considerare che
David, è un mancino naturale, ed oltre ad essere
un pezzo di Marc’Antonio, 1,92 cm. ed
insuperabile di testa, è anche abbastanza
veloce, anche se non un fulmine di guerra.
Ricordiamo che nella sua carriera è stato
utilizzato, sempre nel Venezia, anche come
esterno sinistro in una difesa a quattro.
Dall’altra parte abbiamo detto verrà utilizzato
il gladiatorio “Stoneface” Ignoffo. Giovanni si
districa bene anche in questo ruolo, ricordiamo
che lo faceva bene nel Napoli di inizio stagione
con Giampiero Ventura, che lo utilizzava in
quella posizione per far posto sul
centro-sinistra ad Alberto Savino. Però dobbiamo
anche denunciare che Ignoffo, come Giubilato, è
un sinistro naturale, quindi quella posizione
non è proprio, per caratteristiche naturali, da
lui preferita. Anche se nell’intervista a noi
rilasciata quest’oggi (andate a vedere le
ultimissime) il difensore ha ribadito che per
lui non è un problema giocare con una difesa a
tre ed in quella posizione. Comunque il buon Edy
ha, in caso di necessità o per scelta tecnica,
la possibilità di fare dei ricambi in questo
tridente difensivo. Difatti tranne per il
regista di difesa Scarlato, almeno che non si
voglia andare a scomodare l’ottimo playmaker
difensivo della Beretti Elio Nigro (tenete bene
a mente il nome di questo ragazzo), per gli
altri c’è sempre un ricambio o addirittura più
di uno. Sul centro-destra, infatti possono
prendere il posto di Ignoffo ben tre giocatori,
che sono dei destri naturali. Trattasi di
Tommaso Romito, se si vuole un altro difensore
roccioso, ma più lento; se invece il trainer
Goriziano preferisce inserire nella retroguardia
difensiva un giocatore più veloce, può
utilizzare Gianluca Grava e Salvatore Accursi,
due calciatori che nelle loro rispettive
carriere hanno già giocato in quella posizione
difensiva. E peccato che si è infortunato Terzi,
altrimenti in quella posizione si sarebbe potuto
avere un ulteriore ricambio, anzi, molto
probabilmente, sarebbe stato il giovane arrivato
dal Bologna ad essere il titolare di quella
posizione del campo. Per quanto concerne il
centro-sinistra, le soluzioni sono due. Ed è
chiaro che a sostituire Giubilato, potrebbe
essere proprio il palermitano Ignoffo, nel caso
di suo rientro a sinistra. Oppure, forzando un
po’ la mano Reja potrebbe schierare Simone
Bonomi, che non è nuovo in quel ruolo. Dunque in
un modo o nell’altro la difesa del Napoli è
molto variegata, se ne può avere una più
rocciosa ed insuperabile sulle palle aeree,
oppure una più rapida inserendo un elemento
veloce nel meccanismo difensivo.
Passiamo al centrocampo. Qui l’analisi può
essere più sintetica, in quanto nel centrocampo
azzurro, che sia a tre, a due o a quattro, i due
centrali della mediana, non si discutono.
Parliamo ovviamente di Francesco Montervino e
Gaetano Fontana. Il primo, come sappiamo è tutto
cuore e polmoni, però nelle ultime partite ha
evidenziato anche una buona tecnica. Il secondo,
bè c’è poco da dire. Se “Jiimy” Gaetano Fontana
è in forma, non ce n’è per nessun in quanto a
geometrie di gioco. Questo in serie B,
figuriamoci in serie C. Per le fasce, invece
bisogna approfondire un po’ il discorso. Se si
vuole un Napoli più attento alla fase difensiva,
come di certo accadrà domenica per l’assenza di
Ignazio Abate, mister Reja schiererà sulla
destra Gianluca Grava, il quale se c’è da
difendere si porterà sulla linea difensiva, per
formare una momentanea difesa a quattro.
Sull’altra fascia verrà utilizzato Nicola Mora,
che ha una maggiore predisposizione ad offendere
rispetto al collega Bonomi. Ma se l’allenatore
friulano vorrà una squadra a trazione anteriore,
come probabilmente vorrà, soprattutto nei
play-off, sulla fascia destra, potrà schierare
Abate, l’ottimo diciottenne di scuola milanista,
che tanto sta dando, in termini kilometrici,
alla stagione azzurra. Poi, se proprio si vuole
esagerare, ma non penso che il buon Edy arriverà
a questo, potrà mettere in campo al posto di
Mora, Luigi Consonni, anche se nelle ultime due
gare disputate, il giocatore ha dimostrato di
avere un po’ le pile scariche. Ma c’è ancora
tempo per recuperare la condizione fisica,
sopratttutto per un giocatore volenteroso come
Gigi.
Passiamo adesso alla vera chiave di volta o se
si vuole di svolta per questo nuovo modulo. Si
tratta del ruolo di rifinitore. In questo ruolo
Reja, ha sempre detto di vedere bene Marco
Capparella. In verità noi ce lo ricordiamo bene
nella posizione di esterno sinistro del tridente
d’attacco, come nell’Avellino di Zeman, dove lui
rientrava da sinistra verso il centro del campo
per poi puntare o tirare in porta, oppure come
esterno destro d’attacco, ruolo che ha assolto
nell’ultima formazione in cui ha militato
(Ascoli), prima di arrivare alle pendici del
Vesuvio. Ma noi confidiamo nella grande
esperienza di Edy Reja, e se lui dice
“Capparella è l’unico rifinitore vero che ha il
Napoli nella sua rosa” perché non credergli?
D’altronde c’è la controprova del secondo tempo
di Benevento e degli ultimi 15 minuti contro il
Padova, quando il calciatore si è distinto in
quel ruolo.
Concludiamo questa nostra analisi, parlando
dell’attacco. Qui c’è poco da dire. Perchè il
duo offensivo è composto da Calaiò e Pià. Due
giocatori che, lo si è visto anche domenica in
occasione del goal del pareggio azzurro di
Calaiò, hanno raggiunto un’ottima intesa,
soprattutto quando giocano vicini. E questo
modulo permette che avvenga ciò. Non scordiamoci
infine che, con il ritorno di Sosa, questa
soluzione di gioco, può permettere anche la
coabitazione in campo, richiesta da molti, tra
tifosi e giornalisti, del “Pampa” Sosa e di
Calaiò. Il primo più statico ed ottimo colpitore
di testa, il secondo più rapido e grande
realizzaore, quando gli vengono offerte maggiori
palle da sfruttare. |