• AMODIO, CUORE E GRINTA PER IL NAPOLI •

13/12/2006

(MAURIZIO LONGHI) - Cuore, grinta e spirito di sacrificio. Queste sono le tre caratteristiche principali di un giocatore del Napoli che quando occupa la zona centrale di centrocampo sembra che si risolvano tutti i problemi. Anche l’anno scorso ha dimostrato che è più che utile alla causa azzurra, è un elemento imprescindibile, a questo punto subentra giocoforza la curiosità, chi è questo centrocampista? Non può che essere Nicolas Amodio. Lui è uno che in campo dà sempre l’anima, sta disputando un campionato ad alti livelli, nonostante sia giovanissimo con i suoi 23 anni ed al suo primo anno nella serie B italiana. Come detto l’uruguaiano di Montevideo è molto giovane e può ancora migliorare parecchio, ma quando lo si vede in mezzo al campo sembra perfetto, non avere difetti, certo nessuno è completo, deve lavorare molto, ma siamo sulla buona strada e pare che nessuno possa intaccare la sua crescita. Sul terreno di gioco ci mette il cuore perché dove sta il pallone puntualmente si trova anche lui, con i piedi non è proprio un fulmine di guerra, ma pian piano sta prendendo sempre più confidenza con la palla, a volte sembra che giochi con una calma olimpica che gli permette di destreggiarsi come se fosse un vero regista. Poi, se abbiamo detto che palla al piede se la cava più che bene, bisogna pur dire che a questo aggiunge una grande "indole aggressiva" (calcisticamente parlando) che lo contraddistingue dai tempi della Sambenedettese quando con Cigarini formava una super coppia in mezzo al campo. Ad Amodio di certo non manca anche lo spirito di sacrificio, quando c’è da dare una mano alla squadra non si tira mai indietro e lo fa in una maniera perfetta. Nella gara di Cesena, ad esempio, in qualsiasi circostanza, anche dopo l’espulsione di Calaiò, è arretrato sovente in difesa giganteggiando come non mai dando un aiuto incredibile alla squadra. Poi sempre nella partita del “Manuzzi”, è andato più volte al tiro e questo deve farlo più spesso, perché se gli manca qualcosa è proprio la scarsa vena con il gol. Certo, il suo compito non è quello di andare a segno sia ben chiaro, le sue mansioni le svolge ottimamente, ma se al suo enorme potenziale aggiungesse anche qualche “golletto” in più diventerebbe un mediano da leccarsi i baffi. Infatti, lui per il Napoli già rappresenta un patrimonio su cui fare affidamento per un futuro roseo. È un esempio per tutti, è stato premiato come atleta diabetico dell’anno dimostrando a più riprese di essere un professionista serio, ed ha spiegato come si possa fare sport a grandi livelli anche se si convive con un malattia come il diabete. Per lui parla il campo: non c’è stata partita in cui non sia stato fondamentale per gli azzurri, abbina tanta quantità e quel pizzico di qualità che lo rendono il padrone del centrocampo, è il mastino del Napoli e adesso sarebbe difficile privarsi delle sue prestazioni. Se continua con questo rendimento, ma ha tutte le capacità per poterlo addirittura migliorare, potrà tranquillamente dire la sua anche nella massima serie, che vorrebbe conquistare con la maglia del Napoli. Perché si è già innamorato di questa città e la sua intenzione è restarci il più a lungo possibile con l’obiettivo di volare sempre più in alto.
 

   INDIETRO