• AZZURRI FUORI DALLA COPPA TRA ERRORI E RIMPIANTI •

7/12/2006

(EDUARDO LETIZIA / foto di Felice De Martino) - Il cuore e l’orgoglio messo in campo negli ultimissimi minuti di gara, non bastano a rimediare agli scempi della piccola bottega degli orrori che oggi era la retroguardia azzurra.
Reja ha usufruito dell’impegno in coppa per sperimentare un nuovo modulo, il 4-4-1-1 che, a bocce ferme, lasciava ben sperare in quanto, una volta tanto, nell’undici iniziale ogni giocatore ricopriva il suo ruolo naturale. Lì dove il Napoli è risultato carente è stato però nella qualità dei singoli elementi, non all’altezza dei titolari soprattutto per quanto concerne la difesa. La retroguardia partenopea ne ha infatti combinate di tutti i colori quest’oggi e di ciò ne ha approfittato soprattutto il giovane Dedic (che oggi al cospetto dei napoletani sembrava un novello Henry) che siamo sicuri non mancherà di far arrivare ai vari Giubilato, Gianello e Garrics, i suoi auguri di Natale, con tanto di pandoro e
champagne per ricambiare, nell’ordine, al primo i generosi metri a lui concessi in velocità, al secondo la rete del tre a zero, sempre da lui realizzata, ed al terzo il benevolo assist, con tanto di atterramento da rosso, nel finale di gara.
Ma non è che in altre zone del campo fossero tutte rose e fiori… Tra i protagonisti in negativo c’è stato infatti un altro giocatore oramai abituato a non fornire prestazioni eccelse, Christian Bucchi. Di solito l’alibi per gli attaccanti che non disputano una buona gare è che il suo rendimento è stato condizionato dagli scarsi rifornimenti arrivati, ma quest’attenuante cade allorquando, nonappena sostituita la punta, il giocatore che entra al suo posto, Sosa nello specifico, cambia il volto alla gara.
Altro elemento che non ha per niente brillato, seppur in una posizione che a lui avrebbe dovuto essere congeniale, è stato Roberto de Zerbi. Il trequartista oggi non ha creato mai niente di buono ed è stato per lo più avulso dal gioco. Anche in questo caso il subentrato Pià, pur non facendo niente di eccezionale tutto sommato, è risultato più pimpante e voglioso del giocatore sostituito. A dimostrazione che forse oggi, eccezionalmente, Reja ha indovinato tutte le sostituzioni (o quanto meno non ha fatto uscire i migliori come sabato scorso), anche il terzo sostituito, Trotta, non è riuscito ad esprimersi al meglio, non solo privando la squadra di una spinta costante sulla destra, ma rendendosi in alcune occasioni anche protagonista di appoggi e disimpegni errati, apparentemente non complicati.
Qualche nota positiva però la si può evincere pure da questa gara. Abbastanza convincente è stata infatti la prova di Gatti che, pur peccando in certe occasioni per eccessi di confidenza col pallone, ha unito un costante impegno e pressing sugli avversari ad alcune deliziose giocate tecniche. La nostra speranza è sempre la stessa da tre anni a questa parte, ovvero che Reja prenda maggiormente in considerazione il numero cinque azzurro e vederlo così più impiegato anche in campionato. In fine è da elogiare il solito spirito della vecchia guardia azzurra, dei vari Sosa, Montervino, Pià e dello stesso Gatti, che nel finale hanno cercato invano di rimediare, buttando il cuore oltre l’ostacolo, ai numerosi errori di una vittoria probabilmente concessa con troppa facilità al Parma. Se si fosse iniziata la gara con lo stesso spirito...

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