(EDUARDO
LETIZIA / foto di Felice De Martino) -
Alla fine quello tra Napoli e Genoa al San
Paolo è stato un pareggio adeguato a quanto
visto in campo nell’arco dei novanta minuti.
Le due squadre sonnecchiano per 45 minuti,
poi nel secondo tempo gli azzurri cercano di
osare un po’ di più degli avversari
rischiando anche la capitolazione in
contropiede in un paio di occasioni. In
seguito nel finale la rete del Napoli che
sblocca la gara, subito però pareggiata da
un lampo di genio del nuovo acquisto
rossoblù (ahi potenza del calciomercato
invernale! Vero Marino?) Leon.
Molti gli spunti di riflessione in casa
Napoli. Iniziando dalla difesa non ci si può
esimere dal fare i complimenti a due
elementi della retroguardia: Iezzo, che è
stato letteralmente miracoloso in occasione
di un intervento su Di Vaio, e Maldonado,
che dopo un paio di piccole imprecisioni
nella fase iniziale del match, ha effettuato
una prova ai limiti della perfezione. Da
lodare anche la prova di Savini che ha
mostrato come il ruolo di centrale difensivo
gli calzi molto meglio di quello di esterno
sinistro. Infatti la sua cattiva propensione
al ruolo in cui era stato impiegato fino a
questo punto del torneo è parsa manifesta
allorquando, in un paio di occasioni, il
numero 19 azzurro si era trovato in
sovrapposizione sull’out di sinistra e i
cross da lui effettuati non ricordavano
precisamente quelle di un Oddo o di un
Grosso. Complessivamente la prestazione
della difesa va dunque salvata, pur
considerando alcuni rischi corsi per
un’attuazione del fuorigioco molto più
ricercata rispetto alle altre partite.
Per quanto concerne il centrocampo esso si è
mostrato stasera in duplice veste: una
negativa nella prima frazione di gioco ed
una più positiva nella ripresa. Imprecisa la
prova di Gatti nei primi 45 minuti, in
leggera ripresa nel secondo tempo, così come
Bogliacino, che è riuscito ad sorgere
dall’anonimato in cui era latitante nel
primo tempo, cercando di prendersi maggiori
responsabilità e fare da collante tra
centrocampo e attacco. Tra i tre centrali
comunque il più positivo e costante è parso
Dalla Bona, preciso e concentrato ha anche
sfiorato il gol del 2-1 nel finale. Discreta
la prova del neo-acquisto Rullo sulla
sinistra. Il giovane terzino ha comunque
bisogno di un po’ di tempo per adattarsi
agli schemi napoletani, anche se già da oggi
ha lasciato intravedere qualcuna delle sue
buone caratteristiche. Non era invero questa
la gara più adatta all’esordio di un giovane
napoletano alla prima uscita nella squadra
della sua città.
Le considerazioni più significative sono
legate al reparto offensivo. Dalla partita
di oggi sembra essere emersa lampante, per
l’ennesima volta, l’incompatibilità della
coppia Bucchi-Calaiò. Quando giocano insieme
infatti entrambi rendono palesemente meno
della metà rispetto a quando giocano in
coppia con un altro partner. I due
attaccanti, se pur con caratteristiche
tecniche diverse, sono due prime punte che
fanno della pericolosità in area di rigore
la loro caratteristica principale.
Schierando insieme queste due punte si
costringe il miglior giocatore della
squadra, Calaiò, a giocare lontano dal suo
regno, l’area avversaria, limitandone la
potenzialità. Lo stesso Bucchi non sembra
trovarsi a suo agio a fianco del bomber
palermitano e molto più utile di lui è
sembrato in molteplici occasioni Sosa. Il
“Pampa” difatti, grazie alle sue proverbiali
qualità aeree riesce sempre a creare ottimi
spazi e preziosi assist per Calaiò che è
lesto nello sgusciare alle sue spalle per
goderne. D’altra parte la coppia è già parsa
ben affiatata lo scorso campionato in C,
quindi non c’è da meravigliarsi di tale
intesa. Nella rosa del Napoli sono presenti
anche altri due giocatori, De Zerbi e Pià,
che potrebbero ben figurare a fianco di una
delle due prime punte azzurre, a
dimostrazione che le soluzioni in rosa non
mancherebbero, il fatto di non applicarle,
in virtù di una forma di protezionismo nei
confronti di una logica di mercato estiva
errata, ci pare sinceramente delittuoso.